Contro la mafia, ripartiamo dal fumetto

Da Al Capone a Mafia Capitale: novanta fumetti “daSud” raccontano la mafia e chi l’ha combattuta in un mix di fantasia e realtà, tragedia e satira. Succede al Museo di Roma in Trastevere fino all’8 novembre.

COME TI RAPPRESENTO LA MAFIA
Hanno le sembianze di un gatto e di un fox terrier, Falcone e Borsellino, nelle tavole acquerellate di Un fatto umano. I due giudici sono rappresentati mentre parlano tra loro fumando una sigaretta: Falcone sorride mentre Borsellino lo ascolta un po’ più pensieroso, la cravatta non impeccabile. Sono fumetti fotografici, con il solo tocco grottesco dei tratti ferini (Buscetta ha il becco d’aquila), quelli che Fabrizio Longo disegna insieme a Manfredi Giffone e Alessandro Parodi per il loro libro sulla mafia.
All’opposto, c’è Dylan Dog con i suoi spiriti custodi che indaga sull’incubo dei rifiuti tossici seppelliti in un campo: da realtà trasfigurata la mafia diventa fantasia reale nei disegni di Sergio Gerasi per Bonelli Editore. In mezzo, tutto un ventaglio di approcci che la mostra Mc Mafia: mafia, camorra e ‘ndrangheta nella storia del fumetto, organizzata al Museo di Roma in Trastevere dall’Associazione daSud, vuole esplorare.

TOGLIERE IL CONSENSO
Sembra di risentire Borsellino: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”. Certo, non solo ai giovani piacciono i fumetti, ma è soprattutto a loro – anche tramite le scuole – che daSud dedica la sua attività di diffusione della creatività antimafia. La mostra è solo uno degli eventi pensati per il Festival Restart, che fino a oggi 27 settembre porta a Roma dibattiti, laboratori e spettacoli per celebrare i primi dieci anni di attività dell’Associazione, nata in Calabria.
Il fumetto come strumento di denuncia e insieme liberazione, almeno a livello mentale. Attraverso novanta tavole originali, alcune solo abbozzate, la mostra ripercorre i diversi modi di rappresentare in vignetta il fenomeno mafioso partendo da Al Capone in graphic novel per finire con la satira su Mafia Capitale. Soprattutto nella prima sezione, in cui prevale la dimensione del racconto, le opere esposte sono spesso solo il frammento di una storia, a sua volta frutto dell’immaginazione sebbene ispirata alla realtà.

Mc Mafia - Steve Boraley

Mc Mafia – Steve Boraley

VITTIME E CARNEFICI
C’è il noir in Nero Napoletano, un romanzo disegnato a più mani (tra cui quella di Steve Boraley) ambientato sullo sfondo di un Vesuvio esplosivo, contrappunto metaforico di una città ostaggio del fuoco. Così come c’è la violenza cruda di una Storia di cani di Giancarlo Caracuzzo, ma anche il tratto da cartoon di donne & sicari di Luca Bertelè in ‘O Malamente. Ogni pagina è uno spaccato di squallida vita mafiosa, o un’istantanea di sangue.
Nella sala parallela lo sguardo si posa sugli eroi e i simboli della lotta contro la mafia, e su alcuni oggetti esposti a loro appartenuti. Si è testimoni dell’uccisione di Libero Grassi, l’imprenditore che ha pagato con la vita a Palermo il suo rifiuto a pagare il pizzo. Non può mancare Peppino Impastato, un giullare contro la mafia a fianco dei contadini espropriati delle loro terre per la costruzione dell’aeroporto di Punta Raisi. Ma sono angoscianti e terribili le tre tavole mute di Marina Comandini dedicate a Roberta Lanzino, la studentessa di 19 anni stuprata e uccisa in Calabria nel 1988, rappresentata in sella al suo motorino mentre l’aspettano, famelici, i lupi.

COMBATTERE COL SORRISO
Per finire, un po’ di satira. Sergio Staino spiega come (non) cadere nella trappola degli usurai (“Errore!!!”), vicino campeggia un manifesto sul Pizzo-day, la prima giornata mondiale per la democratizzazione del pizzo. Anche tutt’altra cronaca dei giorni nostri, comunque scandalosa, fa capolino con un “inchino” navale alla casa del boss. L’ultimo capitolo è naturalmente Mafia Capitale, con l’umorismo di Natangelo e i disegni al computer di Makkox accompagnati da una musica di Grande Bellezza (che avrà comunque fatto da sottofondo sonoro all’intera visita).
Si dice che i gatti abbiano più vite. Di certo chi non ha paura non muore tutti i giorni ma una volta soltanto. Diceva quel gatto al fox terrier: “La mafia non è invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha avuto un inizio e avrà anche una fine”. La sua fine inizia dalla cultura. Restart: ricominciamo.

Marco D’Egidio

Roma // fino all’8 novembre 2015
Mc Mafia: mafia, camorra e ‘ndrangheta nella storia del fumetto
a cura del Museo del Fumetto di Cosenza
organizzata dall’Associazione daSud
MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE
Piazza Sant’Egidio 1b
06 83603427
[email protected]
www.dasud.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/48063/mc-mafia-mafia-camorra-e-ndrangheta-nella-storia-del-fumetto/

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Marco D'Egidio

Marco D'Egidio

Ingegnere civile con la passione dell'arte e del cinema, scrive recensioni per Artribune da quando la rivista è stata fondata. Nel frattempo, ha recensito anche per Giudizio Universale e pubblicato qualche editoriale sul sito T-Mag. Sempre a tempo perso, tiene…

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