Weekend tra Narni e Terni. Cosa fare e vedere in città e dintorni

Qualche consiglio per riscoprire la cittadina umbra, prossima ad accogliere lo Street Art Museum, sulle tracce di un itinerario che conduce fino a Terni

In posizione dominante sul fiume Nera, Narni (l’inespugnabile Nequinum etrusca descritta da Livio) deve molti degli avvenimenti cruciali che ne hanno forgiato la storia proprio alla sua posizione strategica nel territorio. Ed è all’interno della roccaforte difensiva che ancora oggi ne identifica il profilo all’orizzonte, che si appresta a debuttare SAM, Street Art Museum allestito negli spazi medievali della Rocca Albornoz. La cittadina umbra, infatti, pur custodendo un importante patrimonio storico-artistico tra chiese e musei, ha consolidato negli ultimi decenni una vocazione turistica spiccata e fondata su elementi di originalità (come il circuito della Narni Sotterranea). E la nascita di SAM non fa che confermare l’assunto, trasformandosi in una buona opportunità per scoprire la città e il territorio che la circonda, fino a Terni, che da Narni dista solo una ventina di minuti d’auto. Ecco la nostra proposta di itinerario, tra arte e natura.

Livia Montagnoli

L’ITINERARIO NEL CENTRO DI NARNI

Compatto e facilmente esplorabile a piedi, il centro storico di Narni si articola sotto la rupe della Rocca Albornoz e vede in Piazza dei Priori uno snodo importante: l’omonimo Palazzo di origine medievale è riconoscibile dal caratteristico Loggiato del Gattapone, ancora parzialmente affrescato. Tra gli edifici religiosi, la Cattedrale di San Giovenale sorge nel luogo dove secondo tradizione fu sepolto il patrono della città; in stile romanico, il portico di ingresso si deve ai Maestri Lombardi, ma fu realizzato solo nel XV secolo, mentre l’interno rivela la fase di maggior splendore della diocesi, a partire dalla metà del Seicento (da visitare la cappella della Beata Lucia progettata dal Rainaldi). Al XVII risale anche la barocca chiesa di Santa Margherita, che custodisce scene affrescate con la vita della santa a opera di Federico Zuccari. Mentre ben più antica è la chiesa di Santa Maria Impensole, edificata entro il X secolo su una preesistenza di epoca romana: prezioso è l’apparato decorativo dei capitelli romanici. Il tour cittadino degli edifici religiosi può concludersi in San Francesco, chiesa affrescata a più riprese dal XIV al XVI secolo. Ma tra le peculiarità del tessuto urbano spicca il sistema di ambienti ipogei che si visita grazie al circuito della Narni Sotterranea, scoperta fortuitamente solo nel 1979, a partire dalla chiesa affrescata di Santa Maria della Rupe (ma la visita conduce anche dentro una cripta del XII secolo e nella cosiddetta Stanza dei Tormenti, affiancata dalla cella graffita da uno degli inquisiti che vollero lasciare il segno).

Narni Sotterranea

Narni Sotterranea

LA PINACOTECA COMUNALE DI PALAZZO EROLI

Il palazzo settecentesco che si incontra alle spalle del Palazzo del Podestà, affacciato sulle gole del Nera, è oggi sede della Pinacoteca civica e ospita anche la collezione archeologica della città (tra cui una mummia egizia e un sarcofago ligneo del IV secolo a.C.). È però il percorso artistico che dal XIV secolo conduce al XVIII a determinare il prestigio del patrimonio cittadino, specialmente per la qualità della produzione sacra, che trova le sue punte di diamante nell’Incoronazione della Vergine di Domenico Ghirlandaio e nell’Annunciazione di Benozzo Gozzoli, entrambe commissionate da Berardo Eroli per chiese locali (rispettivamente la chiesa di San Girolamo e l’ex chiesa di Santa Maria Maggiore). Testimonianza della prosperità medievale di Narni è la Coppa Bronzea della Fontana dei Priori, databile al 1303. A seguito di un rinnovamento dell’allestimento, diversi anni or sono, la Pinacoteca può contare su coinvolgenti apparati multimediali.

https://www.archeoares.it/palazzo-eroli/

Domenico Ghirlandaio, Incoronazione della Vergina, Pinacoteca di Palazzo Eroli, Narni

Domenico Ghirlandaio, Incoronazione della Vergina, Pinacoteca di Palazzo Eroli, Narni

SAM ALLA ROCCA ALBORNOZ

Fu edificata nella seconda metà del Trecento per presidiare la Via Flaminia dall’alto della collina di Narni la rocca difensiva che porta il nome del Cardinale Egidio Albornoz. Nella sua storia subì molti assedi, tra cui quello dei Lanzichenecchi, diretti a Roma, nel 1527, e nel XX secolo entrò tra le proprietà di un principe russo, fino al 1972, quando il Comune la rilevò. Restaurata negli Anni Ottanta, negli ultimi decenni è stata utilizzata come spazio espositivo e per eventi. Dal 1° maggio 2023, però, ospiterà SAM, Street Art Museum con collezione permanente di una settantina di opere (per iniziare), per dare spazio alle espressioni artistiche urbane. Il polo consterà di spazi di ricerca e laboratori, sale espositive per mostre temporanee e installazioni permanenti nel giardino del castello. Sotto la direzione di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli. Si parte con la mostra inaugurale Origins – Rizhome – Una storia aumentata della Street Art_capitolo uno, progetto che intende rileggere gli andamenti delle arti e dei linguaggi urbani. Dal 21 maggio, invece, va in scena la mostra Banksy – Realismo Capitalista.

SAM

SAM – Street Art Museum alla Rocca Albornoz, Narni

LE GOLE DEL NERA E LE MOLE DI NARNI IN TREKKING O BICI

Sul tracciato di una vecchia ferrovia, che prende le mosse ai piedi del Ponte Augusto, si snoda il percorso ciclopedonale di circa sei chilometri che conduce lungo le Gole del Nera. Diversi sono i punti di interesse che si possono intercettare lungo il corso del fiume (o nei suoi immediati dintorni), che nasce nelle Marche, attraversa l’Umbria e finisce la sua corsa nelle acque del Tevere, presso Orte. Inaspettate sono le piscine naturali delle Mole di Narni, caratterizzate da acque cristalline e turchesi per l’alta concentrazione di minerali (ma vige il divieto di balneazione), come pure il borgo di Stifone, a pelo d’acqua, dove apprezzare i resti di un antico cantiere navale romano. A presidiare le Gole, l’Abbazia di San Cassiano domina dall’alto il percorso: antichissima, le fonti la citano per la prima volta nel 1081, e architettonicamente recupera modelli bizantini, nonostante le modifiche del XIV secolo. Curiosità per cinefili: qui, nel 1970, fu girato il film Per grazia ricevuta, con Nino Manfredi.

Le Mole di Narni

Le Mole di Narni

L’ARTE PUBBLICA A TERNI

Città dell’acciaio e dell’industria, a partire dagli Anni Ottanta Terni ha voluto valorizzare la sua dimensione urbana attraverso un sistematico programma di arte pubblica, che ha portato l’amministrazione ad acquisire numerose sculture realizzate da artisti contemporanei, per inserirle nel tessuto cittadino, realizzando di pari passo un catalogo generale ragionato del patrimonio plastico visibile a cielo aperto. Così passeggiando per Terni si scoprono opere di Arnaldo Pomodoro (che alla città ha dedicato la sua Lancia di luce), Giulio Turcato, Carlo Lorenzetti, Eliseo Mattiacci, Beverly Pepper, Agapito Miniucchi (che dà il benvenuto all’ingresso ovest della città, con il suo Hyperion), Aurelio De Felice, Bruno Ceccobelli, Federico Brook, Attilio Pierelli, Umberto Mastroianni (suo è il “totem” che intreccia le sorti di uomini e macchine in Corso Tacito, tra le prime opere collocate nel “museo” en plein air cittadino), Vincenzo Gaetaniello, Giuseppe Maraniello. Nel cuore della città, in Piazza Tacito, sta invece la fontana realizzata dagli architetti Mario Ridolfi e Mario Fagiolo, con il caratteristico pinnacolo in acciaio e i mosaici, rappresentanti i segni zodiacali, di Corrado Cagli. Mentre ha lavorato sul marmo Luigi Marras, per la sua Mater et magistra (1962), collocata nei pressi dei giardini di Viale Lungonera. E il percorso nella scultura contemporanea prosegue anche nei dintorni di Terni: a Torre Orsina sono esposte le copie in vetroresina di tredici lavori di Aurelio De Felice, che nel paese visse e lavorò. Due sue grandi sculture in pietra, Non uccidete i nostri figli e Nascita della danza sono invece a Villalago di Piediluco (nei pressi anche Le libertà di Giulio Turcato). TAM Terni Art Mapping è l’app che permette di orientarsi in questo museo a cielo aperto.

Arte pubblica a Terni

Arte pubblica a Terni

CAOS CENTRO ARTI OPIFICIO SIRI TRA ARCHEOLOGIA E CONTEMPORANEO

Luogo dedicato all’arte, alla contemporaneità e alla valorizzazione del patrimonio culturale, CAOS fu inaugurato all’inizio degli Anni Duemila nell’area bonificata dell’ex stabilimento chimico della S.I.R.I., a propria volta aperto nella prima metà del Novecento sul luogo di una ferriera pontificia avviata nel Settecento. Dunque il polo ha voluto mantenere l’identità di un opificio, concentrandosi però sulla produzione di idee e sulla condivisione di forze creative, in uno spazio esteso per 5.600 metri quadrati dedicato alla comunità. L’area ospita due musei (archeologia e arte contemporanea), un teatro, laboratori didattici e sale espositive per mostre ed eventi, una biblioteca e un ristorante. Ma il progetto di rigenerazione urbana è ancora in fieri, e continua a recuperare spazi da restituire alla collettività. Fino all’11 giugno si visita la mostra Bricol(age) d’Or, un’esposizione degli artisti Pablo Echaurren e Antonello Matarazzo, a cura di Bruno Di Marino.

https://www.caos.museum/

Caos, Terni

Caos, Terni

HERMANS FESTIVAL 2023. CONCERTI D’ORGANO A COLLESCIPOLI

Nel borgo di Collescipoli, alle porte di Terni, si ripete da tempo uno dei festival musicali più originali della Penisola: manifestazione dedicata ai concerti d’organo e alla musica antica, l’Hermans Festival si svolge nella Collegiata di Santa Maria Maggiore e nella Collegiata di San Nicolò, che conservano due preziosi strumenti, l’organo W. Hermans (1678) e l’organo L. Neri (1647), tra i più antichi e importanti d’Italia. Nel 2023 il festival va in scena dal 30 aprile al 18 giugno, coinvolgendo musicisti italiani e internazionali, con uno spazio dedicato anche agli organisti emergenti. In programma anche Vespri d’organo e visite guidate, per scoprire qualcosa in più su quello che Mozart definì il “re degli strumenti”.

https://www.hermansfestival.it/

Collescipoli

Collescipoli

DOVE MANGIARE TRA NARNI E TERNI

È un’occasione per visitare il borgo medievale di Stroncone raggiungere il ristorante Mammè, dove Tommaso Montineri si lascia ispirare dal territorio, per offrire al commensale sapori riconoscibili, però non disdegna la sperimentazione.
E da Stroncone arriva anche la squadra di Nascostoposto, che nel 2017 si è trasferita in città, a Terni, mantenendo il focus sulla cucina creativa. Nel frattempo, però, Armando Beneduce ha introdotto con buoni risultati anche la pizza, in stile napoletano.
A Terni, vale una sosta golosa anche la pasticceria Tonka, della giovane Giulia Giocondi. Mentre è un figlio d’arte, Amedeo Serva, a guidare la cucina di Origine, emanazione della Trota di Rivodutri. Sempre in città, un altro giovane cuoco, Yuri Lenzi, conduce con personalità il bistrot Crunch.

https://www.mammeristorante.com/
https://ristoranteorigine.it/

Ristorante Origine, Terni. Photo Artivision

Ristorante Origine, Terni. Photo Artivision

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