L’opera appare più fredda e spigolosa, dopo la nebulosità che ha contraddistinto fin qui il percorso dell’artista romano, ma è dotata di una nuova focalizzazione liberatoria. Quale opera? Il titolo è Oggetto di pensiero, il giovane autore Alessandro Cannistrà: per una mostra-lampo che nel fine settimana si è fusa direttamente con lo stand di Franco Toselli a Miart (a proposito, non perdete l’intervista di Francesco Sala allo storico gallerista su Artribune Magazine #18), a cura di Luca Tomìo. Le pareti di cartongesso dello stand ospitavano opere di artisti che hanno contribuito a direzionare la storia dell’arte italiana, come Ontani, Boetti e Pistoletto, e opere giovani ma promettenti come quelle appunto di Cannistrà, Angelo Formica, Luigi Puxeddu, Fabrizio Braghieri. E la piramide di Cannistà, sospesa rispetto a una base, delicata al punto da risentire di una precarietà fisiologica, pareva proprio riassumere una tendenza comune alla maggior parte delle opere raggruppate per l’occasione da Toselli. Ne vediamo alcune immagini nella fotogallery…
– Lucia Grassiccia