Lo fanno in senso letterale, facendo a pezzi ninnoli di ceramica raccolti chissà dove, tra palle d’albero di natale (già che siamo in tema) ed un bosco di cerbiatti kitsch. Ma lo fanno anche in senso figurato, convincendo un pubblico che per numeri supera le aspettative della vigilia. Insomma, con il loro Poor Boy #3 i Masbedo spaccano.
A finire in pezzi anche una tradizione che li vuole metodici e meticolosi, purissimi e precisi nella confezione di video che i detrattori considerano a volte troppo attenti all’eccellenza formale, freddi, estetizzati. Animata dai suoni live di Lagash, ecco prendere vita una bottega eccezionale, dove il disordine si compone in una ridda di immagini che compongono giochi affascinanti. Distruzione, violenza, caos e rigenerazione nella bellezza. Chissà se si tratta di una svolta decisa nel modo di vedere e lavorare dei Masbedo, o solo di un esperimento ben riuscito…
– Francesco Sala