E fateci un ponticello! Il microscopico tratto di laguna che separa Padiglione Italia dall’area Thetys rende da anni isolata tutta una grande area espositiva

Lo vedete questo stretto istmo, questo specchio d’acqua di pochissimi metri? Ebbene fa venire un diavolo per capello a più di un organizzatore di mostre. Si tratta di uno degli ingressi al bacino dell’Arsenale in particolare in quella zona che separa i metriquadri improvvidamente assegnati al Padiglione Italia (ed a quello cinese) con la zona […]

Lo vedete questo stretto istmo, questo specchio d’acqua di pochissimi metri? Ebbene fa venire un diavolo per capello a più di un organizzatore di mostre. Si tratta di uno degli ingressi al bacino dell’Arsenale in particolare in quella zona che separa i metriquadri improvvidamente assegnati al Padiglione Italia (ed a quello cinese) con la zona dell’Arsenale Novissimo, della Thetys e, ora, della nuova e spettacolarmente ristrutturata Torre di Porta Nuova dove ha sede il Padiglione del Sudafrica. Sta di fatto che chi non voglia farsi questo tratto a nuoto e chi non voglia spendere un miliardo di euro per un taxi, si ritrova costretto ad una camminata davvero infinita per poter andare dall’altra parte e vedere mostre come Around the Clock, come la collettiva organizzata dalle accademie italiane e come l’esposizione One of a Thousand Ways to Defeat Entropy che espone un’opera del belga Hans Op de Beeck da togliere il fiato.
L’istmo acquatico è quello che vedete nella foto… Non sarebbe più facile realizzarvi magari provvisoriamente un ponticello che permetterebbe a tutti gli spazi dell’Arsenale Nuovissimo di essere enormemente più sfruttabili e meno marginali?

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