The Jeff Koons Show: il documentario d’epoca che racconta l’artista

A quasi vent'anni dalla sua realizzazione, il documentario "The Jeff Koons Show" di Alison Chernick è ora visibile in chiaro. Nel film è lo stesso artista a raccontarsi, con preziose riprese del dietro le quinte di alcune sue opere

Il 21 gennaio del 1955 nasceva a York, in Pennsylvania, Jeffrey Koons, che poi sarebbe divenuto noto al mondo per la sua arte con il nome più diretto di Jeff. In occasione del suo compleanno, vi proponiamo un documentario a lui dedicato dalla regista Alison Chernick. Dal titolo “The Jeff Koons Show” e risalente al 2004, è ora visibile in chiaro su YouTube. Nonostante si tratti di un film di quasi vent’anni fa, rappresenta una testimonianza preziosa per conoscere e comprendere l’arte di Koons ancora oggi.

THE JEFF KOONS SHOW, UN PREZIOSO DOCUMENTARIO D’EPOCA

“Direi che entro il XX secolo, gli unici paralleli saranno Picasso e Duchamp”: esordisce così Jeff Koons nel documentario prodotto da Kino Lorber, mentre è intento ad allestire la sua grande opera Puppy in Germania, nel 1992. La sicurezza dell’artista e il suo forte desiderio di emergere nel sistema dell’arte dei tempi è evidente nel video e ora potrebbe apparire quasi comico, ma in effetti gli anni a seguire gli hanno dato ragione. Non a caso è oggi uno degli artisti viventi più ricchi al mondo; ricordiamo solo la vendita record di una sua opera all’asta per 91,1 milioni di dollari nel 2019. Nel film ci sono preziose testimonianze dirette di Koons, che parla della sua famiglia, degli inizi della sua carriera e anche degli artisti da cui ha tratto ispirazione, come Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Andy Warhol: “Ho cominciato a prendere lezioni d’arte quando ero solo un bambino, avevo circa sette anni. L’arte mi interessava, ma solo quando riguardava la società e il collezionismo”. Sullo sfondo scorrono video amatoriali e fotografie d’archivio, che mostrano l’infanzia e il passato dell’artista, ma anche i dietro le quinte dei suoi lavori. Accanto al protagonista, la regista Chernik ha raccolto le voci di altri testimoni ed esperti del settore, come Jerry Saltz, Julian Schnabel e Mary Boone, che ha affermato: “Proprio come Warhol aveva predetto la celebrità, Koons aveva predetto il branding”, contribuendo a delineare il profilo di Jeff Koons. Il film termina con l’inizio della serie Celebration.

JEFF KOONS OGGI

Di anni ne sono passati da Balloon Dog, una delle opere più note di Koons. L’artista statunitense si è lasciato alle spalle il chiacchierato divorzio dalla prima moglie Cicciolina, è stato condannato a seguito delle diverse accuse di plagio, ha proseguito la sua attività artistica in barba ai numerosi detrattori. Dopo aver da poco concluso una sua mostra su un’affascinante isola greca, si è lanciato nell’arte NFT ed è persino pronto a spedire le sue opere sulla luna. Megalomane o meno, di certo il “brand Jeff Koons” è in attivo e macina milioni.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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