Italo Lupi il “fantasista”. Un ricordo di Stefano Boeri e Mario Piazza

Architetto innamorato della piccola scala e del progetto grafico, Italo Lupi ha impresso il suo segno su alcune tra le più importanti riviste del secondo Novecento, art director di Domus dal 1986 al 1991 e direttore di Abitare, tra gli anni Novanta e Duemila. Stefano Boeri e Mario Piazza, compagni di tante avventure editoriali, lo ricordano così

Sono stato direttore di Abitare tra il 2007 e il 2010, con Mario Piazza come direzione grafica, subito dopo i 12 anni nel corso dei quali Italo Lupi (Cagliari 1934 – Milano 2023) aveva saputo dare un’impronta distintiva e di altissimo profilo alla rivista fondata nel 1961 da Piera Peroni. Alla mia direzione di Abitare è seguita quella di Mario Piazza, con cui avevo tra il 2003 e il 2007 condiviso l’esperienza di direzione di Domus, che insieme a Casabella (e appunto ad Abitare) ha rappresentato la storia – tutta italiana, non dimentichiamocelo – delle riviste cartacee che hanno segnato l’architettura mondiale fino all’avvento dei media digitali. Proprio quella Domus di cui Italo Lupi era stato direttore artistico tra il 1986 il 1992. Le parole scritte da Mario Piazza su Italo Lupi sono, credo, il modo migliore per riconoscere l’unicità e la qualità magistrale dell’opera di Italo.

Stefano Boeri

Abitare #561

Abitare #561

MARIO PIAZZA RICORDA ITALO LUPI

La notizia della scomparsa di Italo Lupi ci addolora molto. Questa non è la sede delle analisi storiche, è solo un lampo, la necessità di far riverberare oggi alcuni tratti della sua personalità di progettista.
La sua grafica è stata come assistere a una di quelle partite di calcio dove gioca una squadra di assoluta bravura (ad esempio, il Brasile di Pelé). Li vedi giocare e ti stupisci del ritmo facile facile, dell’assoluto controllo del campo, delle abilità dei fantasisti. Gli avversari non esistono, scompaiono di fronte a tanta scioltezza, a tanta facilità di esecuzione, a tanta allegra musicalità. Il goal è una certezza. Rivedendo nel loro insieme i progetti di Italo, ad esempio l’enorme corpus di lavori realizzati per la Triennale di Milano, la sensazione è questa. Lupi ha organizzato un impianto visivo, ricco di riferimenti, modulare ma non schematico, capace di accogliere sollecitazioni plurime. Si percepisce il senso di un rigore raggiunto e risolto a monte, così da lasciare un’ampia libertà di azione e movimento. Il brio di gestire il piano visivo con duttilità e discrezionalità sottrattiva.

Il logo del Museo del design dell'ADI disegnato da Italo Lupi

Il logo del Museo del design dell’ADI disegnato da Italo Lupi

ITALO LUPI E IL MARCHIO DELLA TRIENNALE

Lupi è stato anche l’autore del marchio istituzionale della Triennale, che risultò vincitore a un concorso ad inviti. Una giuria qualificata ne giustificò la scelta anche per la matrice araldica, che venne invece criticata dalla stampa (“Immobile, goffo, eppur vincente”, titolò ad esempio il Sole 24Ore). In realtà dopo anni e anni di utilizzo e di numerosi cambiamenti di orientamento e politica culturale dell’ente, ma anche di rinnovamento e riordino delle sue strutture edilizie, questo marchio ha retto fino al 2019. E anche tutto il dispositivo visivo allora progettato ha funzionato, perché elegantemente autorevole, un’opera “aperta”, dove l’istanza registica è la chiave di volta del sistema, ma si appoggia su un impianto formale molto ben disegnato. Un’immagine niente affatto paludata, da “istituzione del design”, ma espressivamente ludica, curiosa e inventiva. Nella grafica di Lupi si sono fuse perfettamente le linee originali (o meglio il sentimento) della grafica italiana: quel costruire la pagina, l’annuncio o lo spazio con una grammatica generativa, fantasiosa e piena di colore, e quella brillantezza narrativa, che gioca a tutto campo, sorprendente e incantata. L’abilità dei fantasisti. Sapersi muovere in questi territori è stato un dono e averlo fatto con metodo e passione, gentilezza e misura resterà una grande garanzia per il futuro della grafica, anche di quella italiana.

Mario Piazza
 

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Redazione

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