Il Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2023 sarà “Spaziale”

E sarà “l’occasione per promuovere azioni pioniere”, in un orizzonte temporale esteso rispetto alla durata della Biennale Architettura 2023. Parola del team curatoriale Fosbury Architecture, che ha svelato il titolo e la struttura – in due fasi successive – dell’atteso progetto

Quanti confidavano nel collettivo Fosbury Architecture per un cambio di passo nella storia del Padiglione Italia alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia probabilmente non resteranno delusi dai primi dettagli resi noti sul progetto. A cinque mesi dalla nomina del collettivo formato da Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino, Claudia Mainardi, attivo dal 2013, sono stati annunciati il titolo – SPAZIALE: Ognuno appartiene a tutti gli altri – e l’inedita “formula”, in termini di spazio e tempo, del padiglione nazionale.

COME SARÀ IL PADIGLIONE ITALIA ALLA BIENNALE ARCHITETTURA 2023

Già a partire dall’inizio del nuovo anno – e fino ad aprile 2023 – prenderà forma Spaziale presenta, la prima e propedeutica fase del progetto curatoriale targato Fosbury Architecture. Nei cinque mesi precedenti l’avvio della kermesse lagunare, in questa diciottesima edizione diretta da Lesley Lokko, nove interventi site-specific saranno attivati in altrettanti luoghi (verosimilmente svelati nel corso della consueta conferenza stampa di inizio anno) sull’intero territorio italiano. Quindi, nel corso del semestre di apertura della Biennale Architettura 2023, dal 20 maggio al 26 novembre prossimi, alle Tese delle Vergini all’Arsenale sarà visitabile SPAZIALE: Ognuno appartiene a tutti gli altri”, il cui percorso di visita rappresenterà “la sintesi formale e teorica dei processi innescati nei 9 territori nei mesi precedenti, restituendo una diversa e originale immagine dell’architettura italiana nel contesto internazionale”, secondo quando al momento comunicato. L’intero progetto disporrà di una dimensione digitale propria, con un sito web e un account Instagram prossimi al lancio, sui quali seguire l’intero percorso che riflette una serie di posizioni di Fosbury Architecture.

9 INTERVENTI SITE-SPECIFIC IN TUTTA L’ITALIA PRIMA DELLA BIENNALE 2023

Quali? Innanzitutto l’idea che “l’Architettura sia una pratica di ricerca al di là della costruzione di manufatti e la Progettazione sia sempre il risultato di un lavoro collettivo e collaborativo, che supera l’idea dell’architetto-autore. Lo “spazio” è inteso, in questa visione, come luogo fisico e simbolico, area geografica e dimensione astratta, sistema di riferimenti conosciuti e territorio delle possibilità”. Chiarendo il proprio ruolo, il gruppo ricorre poi alla figura del mediatore, chiamato ad agire nel caso specifico “tra diverse costellazioni di agenti, locali e non, attori di un progetto collettivo”, in un “processo tanto complesso quanto lirico”. Per Onofrio Cutaia, Direttore Generale Creatività Contemporanea del MiC e Commissario del Padiglione Italia, SPAZIALE “offre uno spaccato della cultura architettonica delle generazioni più giovani e sperimentali, che puntano a esaltare la componente interdisciplinare e a rivedere la figura dell’architetto come colui che sa rapportarsi in modo innovativo e originale con le comunità e con i territori”. La volontà di estendere l’esperienza del Padiglione Italia oltre la dimensione spaziale e fisica di un unico luogo, Venezia, e al di là dei limiti temporali propri della manifestazione porta alla mente – con le doverose e opportune differenze – una delle esperienze promosse contestualmente a Taking Care. Progettare per il bene comune. Nel 2016, ovvero l’anno della Biennale diretta da Alejandro Aravena, lo studio TAMassociati promosse un “invito all’azione”, attraverso la progettazione di cinque dispositivi mobili destinati a interventi in aree di marginalità e degrado nel nostro Paese, oltrepassando lo “status canonico” del padiglione espositivo.

I 10 TEAM CURATORIALI IN LIZZA PER IL PADIGLIONE ITALIA 2023

Fosbury Architecture è stato selezionato in una rosa di 10 curatori, invitati dal MiC a sviluppare un progetto capace di affrontare urgenze e questioni della società contemporanea, in un’ottica di trasversalità e interdisciplinarietà, con approccio innovativo. A prendere parte alla selezione sono stati: AM3 Architetti Associati (composto da Marco Alesi, Cristina Cali e Alberto Cusumano), Associate Architecture (composto da Nicolò Galeazzi e Martina Salvaneschi), caravatti_caravatti architetti (composto da Emilio Caravatti, Matteo Caravatti, Chiara Gugliotta ed Elena Verri), Ludovica Di Falco-SCAPE Architecture, Elena Granata, IFdesign (composto da Ida Origgi e Franco Tagliabue), Laboratorio Permanente (composto da Nicola Russi e Angelica Sylos Labini), Elisabetta Terragni, Francesca Torzo e, appunto, Fosbury Architecture.

Valentina Silvestrini

https://fosburyarchitecture.com/

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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