Il collettivo Fosbury Architecture curerà il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura 2023

Il collettivo, composto dagli architetti Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino, Claudia Mainardi, è stato nominato dal Ministro della Cultura Dario Franceschini per curare il padiglione italiano alla 18. Mostra Internazionale di Architettura a Venezia, che si svolgerà dal dal 20 maggio al 26 novembre 2023 con il titolo "Il Laboratorio del Futuro"

“La scelta di un giovane collettivo composto interamente da trentenni, donne e uomini, risponde pienamente al tema della 18. Biennale di Architettura, intitolata “Il Laboratorio del Futuro” e chiamata a indagare le risposte sostenibili ai modi di vivere e abitare di domani”. Con queste parole, il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha motivato la scelta di mettere il collettivo Fosbury Architecture alla guida del prossimo Padiglione Italia. Il gruppo, composto dagli architetti Giacomo Ardesio (1987), Alessandro Bonizzoni (1988), Nicola Campri (1989), Veronica Caprino (1988) e Claudia Mainardi (1987), sarà quindi chiamato a lavorare sul tema Il Laboratorio del Futuro, titolo della 18. Mostra Internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia scelto dalla direttrice Lesley Lokko e in programma dal 20 maggio al 26 novembre 2023. Fosbury Architecture è stato scelto nell’ambito di una selezione a inviti, in una terna sottoposta al Ministro della Cultura dal Direttore Generale e Commissario del Padiglione Italia Onofrio CutaiaUna selezione gestita dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea che ha tenuto conto di diversi criteri, come le esperienze maturate in campo nazionale e internazionale, l’attività scientifica, curatoriale e di ricerca, garantendo un’equilibrata distribuzione di genere. Sono stati, inoltre, messi in primo piano i temi attuali e urgenti della società contemporanea, “esplorandoli attraverso la trasversalità e l’interdisciplinarietà proprie dei linguaggi dell’architettura contemporanea e offrendo una significativa selezione di esperienze e ricerche italiane dall’approccio innovativo e sperimentale“, spiegano gli organizzatori.

IL COLLETTIVO FOSBURY ARCHITECTURE

Con immenso onore e riconoscenza, accogliamo la nomina a curatori del Padiglione Italia 2023 alla 18. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia”, hanno commentato i curatori, che dovranno confrontarsi con lo spazio delle Tese delle Vergini dell’Arsenale, dove da sedici anni ha sede il Padiglione Italia, che occupa 1200 mq oltre ai 900 mq di spazio in esterno. “Ringraziamo il Ministro della Cultura Dario Franceschini e la Direzione Generale Creatività Contemporanea per la fiducia accordata a noi e a tutte le professioniste ed i professionisti che hanno sostenuto questo progetto. Lavoreremo con il massimo impegno, consapevoli del valore che questa nomina rappresenta soprattutto per le giovani generazioni”, hanno concluso.

LE MOSTRE E I PROGETTI DI FOSBURY ARCHITECTURE

Il collettivo si occupa di design e ricerca, ed è stato fondato a Milano nel 2013. Ha partecipato a numerose esperienze progettuali e curatoriali in importanti istituzioni museali e in spazi privati: come la mostra monografica Characters presso la Galleria Magazin a Vienna (2022) di cui è stato curatore, oppure Urban Center di Prato presso il Centro Pecci (2021/2022) e ancora Milano 2030 presso Triennale Milano (2019). Ha preso parte a numerose Biennali di Architettura nazionali e internazionali tra cui quelle di Lisbona (2019), Versailles (2019), Chicago (2017) e Venezia (2016), mentre ha lavorato ad allestimenti di mostre come nel caso di Verde Prato (2019) presso il Centro Pecci, premiato con menzione per il Premio TYoung 2021. Il lavoro di Fosbury Architecture è stato esposto nelle collettive Take Your Seat promossa dall’ADI Design Museum di Milano, The State of the Art of Architecture presso Triennale Milano, Re-Constructivist Architecture presso la RIBA Gallery di Londra, Adhocracy presso l’Onassis Center di Atene e Mean Home presso la British School di Roma. Significativa è stata anche la collaborazione con il gruppo di artisti Alterazioni Video, con il quale ha curato la pubblicazione Incompiuto, La Nascita di uno Stile (2018), mappando tutti i progetti e le architetture pubbliche rimaste incompiute in Italia. La ricerca, supportata dall’allora MIBACT (l’attuale Ministero della Cultura) è stata premiata con la menzione d’onore per il Compasso d’Oro 2020.

-Giulia Ronchi

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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