Presentata la Biennale Architettura 2021: ecco come sarà la Mostra di Hashim Sarkis

Venezia si prepara alla sfida di gestire la prima (e, si spera, unica) Biennale dell’era pandemica. Il progetto espositivo curato dall’architetto, docente e ricercatore Hashim Sarkis si svilupperà secondo cinque scale tematiche. Nel segno di un rinnovato impegno della disciplina e ispirandosi all’attivismo delle voci emergenti.

La 17. Mostra Internazionale di Architettura, al via sabato 22 maggio 2021 dopo lo slittamento imposto dalla pandemia, “è motivata da nuovi tipi di problemi che il mondo sta ponendo di fronte all’architettura, ma è anche ispirata dall’attivismo emergente di giovani architetti e dalle radicali revisioni proposte dalla professione dell’architettura per affrontare queste sfide”. Ad affermarlo è l’architetto Hashim Sarkis, chiamato alla prova senza precedenti di un evento semestrale di respiro globale nell’era pandemica con il progetto How will we live together?. Visitabile esclusivamente nel rispetto del piano di sicurezza anti COVID-19 che l’organizzazione lagunare sta elaborando con le autorità competenti – fra le misure annunciate: mascherine obbligatorie, controllo della temperatura per tutti all’ingresso, igienizzazione delle mani, distanziamento, sistema di entrata e di uscita separato in ciascun padiglione, percorso espositivo a senso unico per la mostra centrale, acquisto dei biglietti esclusivamente online, tracciamento dei visitatori –, la kermesse lagunare riunirà 63 Paesi; Grenada, Iraq, Uzbekistan e Repubblica dell’Azerbaijan debutteranno proprio quest’anno. Africa, America Latina e Asia saranno le aree geografiche maggiormente rappresentate nella Mostra Internazionale, quella coordinata da Sarkis, che per la prima volta sancirà la parità di presenze fra uomini e donne. Le opere dei 112 partecipanti selezionati, provenienti da 46 Paesi, verranno esposte secondo cinque “scale” (o aree tematiche) – Among Diverse Beings, As New Households, As Emerging Communities, Across Borders e As One Planet –; le prime tre saranno allestite all’Arsenale, le restanti al Padiglione Centrale e ai Giardini. Ancora una volta la Mostra raggiungerà Forte Marghera, che questa volta accoglierà il progetto How will we play together?; dedicato al tema del gioco, sarà declinato da cinque architetti internazionali.

Wissan Chaaya Across Borders 1

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LA MOSTRA INTERNAZIONALE CURATA DA HASHIM SARKIS

Architetto, docente e ricercatore, dal 1998 a capo di Hashim Sarkis Studios (HSS) e dal 2015 preside della School of Architecture and Planning del Massachussetts Institute of Technology (MIT), Hashim Sarkis ha concepito una mostra cadenzata da progetti che “spaziano dall’analitico al concettuale, allo sperimentale, al testato e provato e all’ampiamente diffuso”. Ciascuna delle cinque scale elaborate “è a sua volta affrontata attraverso una serie di temi ed è ospitata nelle singole stanze presenti negli edifici e degli spazi della Biennale”. Solido il rapporto stabilito nel corso della lunga gestazione dell’evento, la cui attesa viene da mesi scandita dal progetto digitale Sneak Peek, con le università internazionali. Il riflesso di questa attività saranno le “Stazioni di ricerca” incluse nel percorso espositivo, concepite come integrazioni ai progetti scelti che forniranno analisi e approfondimenti curati da ricercatori di prestigiosi atenei internazionali, inclusa l’Università Iuav di Venezia. Un coinvolgimento che Sarkis ritiene fondamentale in questa fase storica, ora che gli architetti stanno “ripensando i loro strumenti per affrontare i problemi complessi che si trovano di fronte; stanno anche ampliando il loro tavolo di discussione per includere altri professionisti e cittadini. Per assumersi efficacemente le responsabilità che vengono loro presentate, gli architetti stanno estendendo uno dei loro ruoli più importanti, ovvero quello di generosi sintetizzatori di diverse forme di competenza e di espressione. Ma gli architetti sono, ora più che mai, chiamati a proporre alternative. In quanto cittadini, attiviamo le nostre capacità di sintesi per riunire le persone al fine di risolvere problemi complessi. Come artisti, sfidiamo l’inazione che deriva dall’incertezza per chiederci: ‘E se?’ E come costruttori, attingiamo dal nostro infinito pozzo di ottimismo per fare ciò che sappiamo fare meglio. La confluenza di ruoli in questi tempi nebulosi può solo rendere più forte la nostra azione e, speriamo, più belli i nostri edifici”, come ha affermato il curatore.

TUTTI I PROGETTI DELLA BIENNALE ARCHITETTURA 2021

Nonostante i timori connessi con l’emergenza sanitaria, il programma della 17. Mostra Internazionale di Architettura non sembra aver subito riduzioni significative almeno in termini di offerta culturale e di “pluralità di sguardi”. Molte, infatti, sono le iniziative confermate, a partire dagli eventi collaterali, la cui organizzazione si deve a enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro: diciassette quelli inclusi dallo stesso Sarkis nel palinsesto ufficiale dell’evento, che come di consueto coinvolgeranno l’intero tessuto urbano veneziano. Durante il semestre di apertura – la chiusura è attualmente fissata al 21 novembre – si svolgeranno i Meetings on Architecture, gli incontri con architetti e studiosi di tutto il mondo che avranno come comune punto d’avvio il tema – quesito How will we live together?. Ancora una volta, il Victoria and Albert Museum di Londra curerà il Progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate: per il quinto anno consecutivo si svolgerà alla Sale d’Armi A dell’Arsenale e con il coordinamento dell’architetto Shahed Saleem analizzerà il fenomeno delle mosche “spontanee” nella mostra Three British Mosques.

DA PENONE A ELIASSON: LE NOVITÀ DELL’EDIZIONE 2021

Fra le novità dell’edizione Sarkis si segnalano le partecipazioni fuori concorso dell’artista israeliana Michal Rovner al Padiglione Centrale; il progetto speciale di Studio Other Spaces (rappresentato da Olafur Eliasson e Sebastian Behmann) denominato UN Assembly for the Future, con i contributi di tutti partecipanti; l’installazione How will we play sport together?, con un focus sullo sport; l’installazione di Giuseppe Penone in Arsenale dal titolo Idee di Pietra – Olmo, a cura della Vuslat Foundation. Come già annunciato, nell’ambito della 17. Mostra Internazionale di Architettura sarà conferito il Leone d’oro speciale alla memoria all’architetta Li Bo Bardi. Quella in arrivo, infine, sarà la prima Biennale Architettura della presidenza di Roberto Cicutto, succeduto a Paolo Baratta. “La preparazione della 17. Mostra Internazionale di Architettura è stata avvolta da un clima di incertezza affrontato dal curatore Hashim Sarkis e dai professionisti invitati, così come dai rappresentanti delle partecipazioni nazionali, con grande determinazione, coraggio e senso di responsabilità. Apriamo i Giardini e l’Arsenale con una consapevolezza ancora maggiore di quanto il lavoro della Biennale sia specchio del mondo contemporaneo, che viene qui interpretato e talvolta anticipato dalle proposte dei curatori e di quanti vi partecipano con le proprie opere. Abbiamo confermato che tra gli scopi di una Mostra Internazionale c’era anche quello di sollecitare desiderio di Architettura. E vorrei aggiungere che mai come oggi c’è necessità di Architettura”, ha dichiarato Cicutto.

-Valentina Silvestrini

https://www.labiennale.org/it

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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