Da Tor Bella Monaca alla Svizzera. Intervista al direttore artistico Christophe Constantin
Già tra i fondatori di Spazio In Situ, l'artist run space di Roma, Christophe Constantin porta la sua esperienza di direttore artistico nel Canton Vallese, lasciando un segno nello spazio espositivo Lemme Art Contemporain a Sion

Annoverata come una delle più antiche città della Svizzera, Sion prende forma lungo la Valle del Rodano, animata dal Castello di Tourbillon e il borgo fortificato di Valère.
Ma oltre alle attrattive storico – artistiche, Sion vanta anche spazi d’arte contemporanea come Lemme Art Contemporain realizzato da Pierre Vadi (Sion, 1966) nel 2019 per ospitare opere d’arte nel centro culturale dell’Arsenaux.
Lo spazio conta numerose mostre con artisti locali e internazionali, a cui si aggiungono quelle del 2024 e del 2025 che portano la firma del direttore artistico Christophe Constantin, già tra i fondatori di Spazio In Situ a Roma. Volevamo sapere come è cresciuto lo spazio, come risponde il territorio e la comunità al programma espositivo e gli abbiamo rivolto qualche domanda.

Intervista a Christophe Constantin, direttore artistico di Lemme Art Contemporain di Sion
Nata come opera dell’artista Pierre Vadi, Lemme oggi è diventato un project space aperto ai diversi linguaggi dell’arte contemporanea. Come è stato organizzare un programma espositivo in questo spazio?
Confrontarsi con un’identità così forte come quella di Lemme è sempre una sfida stimolante. Il doppio statuto immaginato da Pierre Vadi – sia come contenitore che come supporto – dialoga con ogni intervento proposto. L’aspetto scultoreo dello spazio, strettamente legato alla sua architettura, invita lo spettatore a muoversi attorno a esso, scoprendo la mostra e Lemme da prospettive diverse.
Spiegaci meglio…
Questi interrogativi hanno guidato il programma della stagione 2024 e continuano a essere centrali anche in questo secondo anno. Sono domande che ogni artista deve porsi quando interagisce con uno spazio espositivo, ma che diventano ancora più rilevanti in un luogo dalle dimensioni contenute e con una linea concettuale così definita. Essendo io stesso un artista, mi sono chiesto come avrei voluto relazionarmi con questo spazio e quali possibilità mi avrebbe offerto. La parola “giocare” è diventata centrale nel rapporto che ho instaurato con gli artisti: li invito a divertirsi con lo spazio, a sfruttarne ogni complessità e a decostruire il dispositivo espositivo, lasciando loro ampia libertà creativa e supportandoli nella produzione e nell’allestimento. Questo approccio rende ogni mostra una sorpresa, sia per il pubblico che per me stesso. Ogni intervento diventa quindi un’occasione unica per esplorare nuove possibilità di dialogo tra opera, spazio e spettatore.
















Lemme Art Contemporain e il dialogo tra opera, spazio e spettatore
Qual è stata la linea curatoriale che ha segnato il tuo mandato da direttore artistico?
Più che seguire una linea curatoriale precisa mi sono basato su un concetto già presente nell’esperienza a Spazio In Situ: il dialogo. Ho voluto instaurare una relazione tra le opere, lo spazio e il contesto locale. Era fondamentale per me integrare Lemme nel territorio, mantenendo però un’apertura internazionale. La mia programmazione, intitolata Lemme IN Lemme OUT, è stata selezionata proprio perché teneva conto delle caratteristiche geografiche del Vallese, con la sua naturale apertura verso l’Italia e la Francia. Ho cercato di creare un dialogo tra le diverse regioni linguistiche, unite da un unico linguaggio universale: quello dell’arte. Dopo tutto, questa è anche la definizione primaria di “lemme”, la forma canonica di base di una parola.
Un legame instaurato con il territorio anche grazie al dialogo con le istituzioni locali…
Sì, infatti questo è un aspetto che sarà ancora più evidente nella stagione 2025, che includerà mostre di residenti della Ferme-Asile, collaborazioni con la Biennale Son e un continuo dialogo con l’EDHEA, la scuola d’arte del Vallese.
Il dialogo è stato il filo conduttore anche durante il mio lavoro a Roma e ho voluto mantenerlo in questo spazio. Gestire uno spazio non significa solo presentare mostre – che è il compito degli artisti – ma difendere idee e diffondere concetti che chiamerei “morali”. Uso volutamente le virgolette, perché questo termine è spesso associato a un atteggiamento moralizzatore, che non considero una missione dell’arte. Al contrario, credo che imporre una morale sarebbe in contraddizione con il principio stesso del dialogo.

Come ha risposto la comunità ai progetti espositivi?
Ho ricevuto riscontri positivi dall’ambiente artistico, ma instaurare un dialogo con la comunità locale rimane una sfida. Non si può forzare il pubblico a interessarsi all’arte contemporanea né obbligarlo ad apprezzarla. Questo era anche una delle scelte intrapresa da Pierre Vadi, che definisce Lemme una “finzione d’arte contemporanea” in un contesto, come il Vallese, privo di una scena artistica consolidata. Con il mio contributo, spero di incentivare la creazione di un panorama artistico capace di affermarsi a livello internazionale.
In termini concreti, abbiamo registrato un aumento significativo del pubblico durante le inaugurazioni e una crescita costante dell’attenzione sui social media. Valutare l’impatto degli interventi nella sfera pubblica non è sempre semplice, ma, ad esempio, la mostra che ha visto protagonista l’artista romana Roberta Follieroha suscitato grande interesse.
E dal punto di vista culturale?
Dal punto di vista culturale si è consolidato un pubblico fedele e ricevo molte proposte da artisti europei. Le collaborazioni con realtà come Osservatorio Futura e SONRO durante Artissima 2024 hanno contribuito a internazionalizzare lo spazio. Sul piano nazionale, possiamo contare sul sostegno dell’associazione degli OFF Space Svizzeri OFF/OFF.
Quali criteri hai seguito per la scelta degli artisti?
Mi sono abituato a organizzare mostre collettive che coinvolgessero artisti provenienti da diversi Paesi. Ho sviluppato una programmazione collettiva strutturata come un’unica esposizione, dove il rapporto tra gli interventi e lo spazio diventasse un filo conduttore per collegare una mostra all’altra. Gli artisti sono invitati a concepire progetti specifici per il luogo, adattandosi al contesto.
La selezione degli artisti si basa su un concetto che seguo da circa dieci anni: il pop romanticismo. Questo approccio reinterpreta i temi del Romanticismo ottocentesco attraverso forme contemporanee. In una società dominata dall’immagine, ritengo fondamentale analizzare il nostro ruolo, distinguendo quando siamo parte di un dispositivo e quando ne siamo semplicemente spettatori.

Il futuro di Lemme Art Contemporain
Quale eredità intendi lasciare a Lemme?
Essendo un progetto in continua evoluzione, ogni curatore ha lasciato una propria impronta. Pierre Vadi ha concepito lo spazio e gestito la programmazione, invitando artisti di rilievo nazionale e internazionale. Josiane Imhasly ha creato un collegamento con la parte germanofona del paese, mentre io ho ampliato l’orizzonte verso un’internazionalità più marcata, coinvolgendo artisti provenienti da diversi parti del mondo. Mi auguro che questo dialogo con l’estero venga portato avanti dal prossimo curatore o curatrice.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Dopo molti anni, dedicati alla curatela, ho deciso di concentrarmi maggiormente sulla mia pratica artistica, destinando le mie energie a progetti più significativi. Attualmente sto concludendo l’ultimo anno di programmazione e sono coinvolto come producer nella Biennale Son, che inaugurerà a fine agosto. Per quanto riguarda il mio impegno culturale nell’ambito degli spazi indipendenti sto lavorando all’organizzazione di un grande raduno degli artist-run spaces europei qui a Sion, con l’obiettivo di realizzarlo entro il 2027. Mi auguro che questo evento possa contribuire al riconoscimento di queste realtà e facilitare l’accesso ai fondi della Commissione Europea. Ritengo che sia un naturale sviluppo del lavoro che ho portato avanti sia a Roma sia in Svizzera.
Valentina Muzi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati