I migliori 12 stand alla fiera Art Basel 2024 a Basilea

Mercanti e galleristi sono andati super prudenti in fiera. Gli stand sono fatti da chi non può sbagliare e ha paura di una situazione globale tutt'altro che favorevole. Ecco i migliori secondo noi

Una inaugurazione piuttosto scarica di gente ad Art Basel per il primo giorno di apertura (tradizionalmente, almeno da qualche anno, il martedì): l’unica cosa fitta sono le spighe di grano sulla piazza della fiera piantate per l’ennesima volta nel mondo (l’installazione gira dal 1982) dall’artista Agnes Denes

Art Basel 2024: un’inaugurazione con meno folla

Meno gente ma non meno affari a sentire i galleristi, un pubblico meno numeroso e meno affollato ma ben concentrato. Nonostante le attese della vigilia non fossero delle migliori, anzi: la paura oggettivamente c’era tra guerre, proteste, atmosfera di crisi e case d’asta costrette a conteggiare risultati deludenti su risultati deludenti. E invece le cose si sembrano avviate in maniera più che dignitosa ed è tutto un “bene” o un “benino dai”.

Le proposte delle gallerie ad Art Basel 2024

Lo stesso non si può dire per la qualità degli stand. O meglio, per la loro vivacità. La qualità, infatti, è indiscutibile ci mancherebbe altro: stiamo parlando delle migliori gallerie del mondo che portano le migliori opere del mondo firmate dai migliori artisti del mondo. Però. Però davvero si percepisce una scarsissima propensione al rischio, al progetto, alla zampata creativa nell’allestimento dello stand. Per carità, non è questo il ruolo della fiera (e poi se si vogliono cercare progetti di ricerca ci sono le sezioncine apposite come Statement o Feature. Sta di fatto che nella main section talvolta si può parlare di noia. Una noia operosa e foriera di affari, ma pur sempre una noia. D’altro canto chi ci ha messo in testa in questi decenni che perfino una fiera deve essere intrattenente e divertente? 

I migliori stand di Art Basel 2024

Fatica però per chi deve individuare un tot di gallerie da menzionare per la loro audacia allestitiva. Alla fine ce l’abbiamo fatta ed ecco la lista delle migliori 12 partecipazioni secondo noi, ovviamente al netto delle sezioncine che dicevamo sopra, che sono piene di progetti particolari e ricercati, ma che restano un po’ segregate e ghettizzate rispetto alla visita. 

1 / 12

Mennour

2 / 12

Michael Werner

3 / 12

Tucci Russo

4 / 12

Pace

5 / 12

Artiaco

6 / 12

Invernizzi

7 / 12

Daniel Blau

8 / 12

Susan Sheehan

9 / 12

Plan B

10 / 12

Contemporary Fine Art

11 / 12

Deitch

12 / 12

Standard (Oslo)

È uno stand abbastanza ordinario, intendiamoci. Piuttosto commerciale come moltissimi in questa edizione. E allora perché è finito in classifica? Perché ha un bell’equilibrio tra sculture (Ugo Rondinone, Alicja Kwade) e importanti opere a parere della scuderia della galleria parigina (Lee Ufan, Anish Kapoor, Richard Serra, Daniel Buren). Ma soprattutto per la parete, oltre al corridoio, che espone 11 led luminosi di Claire Fontaine: undici idiomi diversi per dire “stranieri ovunque”. E celebrare naturalmente la Biennale in corso a Venezia.

Art Basel 2024 - Mennour
Art Basel 2024 – Mennour

Davvero di impatto questo stand. Prende tre lati, grande come un villaggio della campagna svizzera. Grandissimi dipinti alle pareti di Florian Krewer, Georg Baselitz, Pier Kirkeby, Jorg Immendorff. Più una grande scultura dedicata ad Achille di Markus Lüpertz. Ma soprattutto aggiratevi nello stand fintanto che non trovate i quattro disegni degli Anni Quaranta di Francis Picabia

Art Basel 2024 - Michael Werner
Art Basel 2024 – Michael Werner

Ci sono i soliti nomi della storica galleria italiana ma, scusate se è poco, presentati con un progetto in testa fatto oltretutto di lucidità e buongusto. Pavimento bianco come le pareti e via andare con le eteree opere di Mario Airò, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Christiane Löhr. Una scultura vibrante in legno di Tony Cragg, una parete specchiante di Daniel Buren e le lucenti sculture di Thomas Schütte fatte da Berengo a Murano.

Art Basel 2024 - Tucci Russo
Art Basel 2024 – Tucci Russo

Un’atmosfera intima con luci ben dosate e pareti grigie. Il solitamente compassato stand della mega-galleria Pace questa volta si fa interattivo grazie ad un grande maestro come Jean Dubuffet e la rimessa in campo di una sua opera del 1970: una ramificata ‘panchina’ in poliuretano dipinto, con anche una serie di ‘nuvole’ dello stesso materiale e sullo stesso motivo in sospensione. Diventa un luogo di incontro e di riposo per gli affaticati visitatori della fiera. Circondato dai capolavori della casa, da Josef Albers a Lee Ufan, da Alexander Calder a Max Ernst, da Robert Longo a Fernando Botero fino ad un’Agnes Martin venduta a 12 milioncini di euro…

Art Basel 2024 - Pace
Art Basel 2024 – Pace

Un altro stand che come quello di Mennour beneficia del ‘doppio’ display: sia nel booth sia nella parete al di là del corridoio. Elementi preponderanti sono due sculture a forma triangolare: una grande e piazzata su di un plinto di 2 metri di Not Vital in gesso e rete da pollaio; e una più geometrica del grande Sol LeWitt in legno dipinto con sullo sfondo i segni di Niele Toroni. Da non perdere l’opera in marmo di Anri Sala.

Art Basel 2024 - Artiaco
Art Basel 2024 – Artiaco

Uno stand minimal e rigoroso davvero molto coerente con l’identità di questa galleria milanese che espone a Basilea alcune belle opere (pigmento di colore blu su legno) di Günter Umberg, tanti quadri degli Anni Cinquanta di Mario Nigro, tele sagomate di Philippe Decrauzat e i neon di François Morellet che fanno da richiamo e segnaletica lungo il corridoio.

Art Basel 2024 - Invernizzi
Art Basel 2024 – Invernizzi

Questo stand appare pieno di capolavori ricercatissimi. La galleria bavarese espone pezzi-chicca di noni quali Bob Rauchenberg (su ottone), Andy Warhol o Georg Baselitz. Quattro disegni di Warhol sono da non perdere mentre da una parte c’è un collage di Albert Oehlen su lino datato 1983, quando il grande artista non aveva ancora 30 anni.

Art Basel 2024 - Daniel Blau
Art Basel 2024 – Daniel Blau

Impossibile non mettere in classifica questo stand affascinantissimo. Pareti in tessuto, luci impeccabili, un desk con la mappa numerata delle opere esposte, ordinati biglietti da visita del team e un bel po’ di matite bianchissime per chi vuole prendere appunti. Alle pareti sia sui due corridoi che nel booth ci sono solo edizioni, opere in tiratura di artisti straordinari. Una parete di 25 disegni di Brice Marden in vendita a 135mila dollari e tirati in 45 esemplari, poi Jasper Johns, Ellsworth Kelly, Henri Matisse, Ed Ruscha e via così.

Art Basel 2024 - Susan Sheehan
Art Basel 2024 – Susan Sheehan

La galleria rumena è negli anni diventata una galleria internazionale, ma non ha mai perso la voglia e l’afflato di promuovere la grande scuola (soprattutto pittorica) degli artisti della Romania. E allora ecco uno stand splendido per Plan B (che oggi ha sede non solo più nella città di Cluj ma anche a Berlino) con le opere di Adrian Ghenie, Serban Savu, Ioana Batranu, Diana Cepleanu e Cornel Brudascu. E poi – vicino ad un covone di fieno di Anca Munteanu Rimnic – 14 disegni di Ciprian Muresan fatti dall’artista all’Istituto Centrale della Grafica di Roma.

Art Basel 2024 - Plan B
Art Basel 2024 – Plan B

Una prepotentissima macchia di colore in questo corridoio del primo piano della fiera. La galleria berlinese (con sede anche qui a Basilea) espone solo quadri e in particolare intensi dipinti espressionisti degli artisti della sua scuderia. Tra questi Maki Na Kamura, Leiko Ikemura, Tobias Spichtig, Maja Ruznic e l’onnipresente quest’anno in fiera Georg Baselitz. Un po’ nascosto un bel carboncino di Dana Schutz.

Art Basel 2024 - Contemporary Fine Art
Art Basel 2024 – Contemporary Fine Art

Jeffrey Deitch condivide con un altro grande mercante, Emmanuel Perrotin, l’unico stand a tre piani (sic!) della fiera. Si tratta di un infelice sottoscala che deve essere, diciamo così, interpretato. Quest’anno Deitch invece di vestire lui stesso abiti sgargianti ed eccentrici ha deciso di vestire direttamente la galleria e così ogni spazio è ricoperto di un wallpaper che simula una carta da parati imbottita in chester. Nello sviluppo del piano terra e dei due ballatoi tantissime coloratissime opere degli artisti seguiti dal grande gallerista e curatore. Non stiamo neppure ad elencare perché sono in numero indefinito.

Art Basel 2024 - Deitch
Art Basel 2024 – Deitch

Grande lavoro di allestimento da premiare per la galleria norvegese che ha circondato tutto il suo perimetro con una complessa struttura in legno, una gabbia in essenza chiara utilizzata così per avere un numero maggiore di superficie espositiva. Tutto attorno dunque gli artisti di questa importante galleria nordica (Torbjøn Rødland, Oscar Tuazon, Josh Smith) e in basso le piantine fiorite dovunque sono l’installazione di Nina Beier.

Art Basel 2024 - Standard
Art Basel 2024 – Standard
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Mennour

2 / 12

Michael Werner

3 / 12

Tucci Russo

4 / 12

Pace

5 / 12

Artiaco

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Invernizzi

7 / 12

Daniel Blau

8 / 12

Susan Sheehan

9 / 12

Plan B

10 / 12

Contemporary Fine Art

11 / 12

Deitch

12 / 12

Standard (Oslo)

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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