Il libro di ricette ispirato ai film dello Studio Ghibli

C'è una cosa che unisce tutti (o quasi) i protagonisti dei film di Hayao Miyazaki. È la passione per il cibo. Un nuovo libro di ricette si sofferma su questo aspetto, portando alla luce il profondo amore del regista per la cucina

Gastronomia e cinema sono due mondi capaci di offrire esperienze sensoriali uniche e per certi versi parallele. Chi ha compreso appieno questa filosofia è il maestro Hayao Miyazaki, che nelle sue incantevoli storie animate ha fatto ricorso innumerevoli volte al contatto tra questi due universi, esaltando la ritualità del cibo e l’aspetto relazionale dello stare a tavola insieme. A testimoniarlo è ora un nuovo volume, dal titolo La cucina incantata. Le ricette tratte dai film di Hayao Miyazaki: un saggio tascabile dedicato ai piatti più iconici dei film dello Studio Ghibli.

Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua – La cucina incantata (Trenta Editore, Milano 2021)

Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua – La cucina incantata (Trenta Editore, Milano 2021)

IN CUCINA CON HAYAO MIYAZAKI

Dato alle stampe dalla piccola casa editrice Trenta Editore, il libro si sofferma sulla filosofia del maestro di Tokyo, fondatore del mitico studio e protagonista assoluto dell’animazione nipponica. Noto al grande pubblico grazie a personaggi entrati nell’immaginario collettivo come la streghetta Kiki e il gigantesco tanuki Totoro, il regista è qui preso come oggetto di analisi non tanto per le sue pellicole (pietre miliari per chiunque mastichi il “verbo” dell’animazione), quanto per gli elementi gastronomici che in esse abbondano.
Scritto a sei mani da Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua, il saggio raccoglie ed elenca infatti le ricette più caratteristiche tratte dai film del regista, stuzzicando la fantasia (e l’appetito) dei lettori. “Amo Miyazaki perché è il maestro della magia, della leggerezza, della fantasia, della sensibilità”, ha dichiarato Silvia Casini. “Ho contattato Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua, ho esposto loro la mia idea e ci siamo buttati a capofitto in quest’impresa. Abbiamo deciso di portare un pizzico dell’incanto ‘miyazakiano’ a tavola, anche perché i suoi film contengono messaggi umani, sociali ed etici molto importanti. Guardare i film di Miyazaki significa perdersi in un labirinto di sentimenti ma, anzitutto, ritrovarsi nei ritmi e nelle vite dei protagonisti degustando con loro, seppur idealmente, certi piatti (forse) mai provati”.

Una scena tratta dal film _La città incantata_ (2001) di Hayao Miyazaki

Una scena tratta dal film _La città incantata_ (2001) di Hayao Miyazaki

LE RICETTE DI HAYAO MIYAZAKI

Sfogliando le pagine del volume, l’effetto è quello di un ricettario travestito da saggio, e viceversa. In ognuno dei capitoli i film presi in esame sono analizzati dal punto di vista cinematografico, per poi lasciare spazio alla sezione gastronomica.
Ci sono gli ingredienti e i passaggi spiegati passo per passo”, continua Raffaella Fenoglio. “In più, abbiamo aggiunto alcune variazioni veg delle ricette classiche. Ad esempio c’è il nimono in ‘Laputa – Castello nel cielo’, ma anche la zuppa di cavolo cinese e polpette di carne in alternativa alla ricetta originale. Altri esempi di ricette incluse nel libro sono lo sgombro con brodo Dashi (tratto da ‘Si alza il vento’), il ramen ‘alla Ponyo’ e la sponge cake di Zeniba (presente in ‘La città incantata’)”.

Una scena tratta dal film _La città incantata_ (2001) di Hayao Miyazaki

Una scena tratta dal film _La città incantata_ (2001) di Hayao Miyazaki

IL RAPPORTO TRA CIBO E PERSONAGGI IN MIYAZAKI

La gastronomia miyazakiana ricopre un importante aspetto simbolico, considerato che ogni singola portata assume un ruolo cardine nello sviluppo della storia – ora rassicurante, ora nostalgico –, sottolineato dall’amore che i personaggi emanano quando sono tra i fornelli”, continua Silvia Casini. “Ogni dettaglio diventa così un pretesto per saldare e trasmettere il forte legame tra cibo e memoria, tra gusto ed emozioni, per apprezzare l’unione familiare o tra amici, restituendo significato alla sacralità dell’esistenza.
Ogni pasto è un chiaro segno dell’intima comunione tra società giapponese e arte culinaria, intesa non solo come appagamento dei desideri primari, ma soprattutto come gioia sensoriale.
L’impatto visivo delle opere di Miyazaki è sempre variegato, festoso, e nel guardarle si ha persino la sensazione di aver messo in allerta tutti i sensi. È indubbio che si ha l’acquolina in bocca davanti ai suoi banchetti, alle sue minestre fumanti, ai suoi stuzzichini invitanti. Per Miyazaki la gastronomia è cultura, è vita, è memoria, è cuore. Le sue storie toccanti sono ricche di magia, immaginazione, valori, tradizioni e anche cibi appetitosi. I suoi film ci ricordano che il rispetto e l’affetto lo dobbiamo anche al cibo, in quanto rappresentazione di una cultura; è un cibo che si fa, in altre parole, portatore di impegno, ringraziamento, emblema di sentimenti e solidarietà. Pensateci bene: qual è l’elemento che unisce l’universo di Ponyo a quello di Lupin, di Howl e di Porco Rosso? Non c’è un personaggio che non sia di buona forchetta: Ponyo col suo ramen, Sheeta col suo egg toast, Lupin III coi suoi spaghetti con le polpette, Porco rosso col suo salmone immerso nella besciamella, celebrano tutti la gratificazione, soprattutto emotiva, che il cibo dà loro. Certo, senza troppo esagerare, perché altrimenti si rischia di fare la fine dei genitori di Chihiro, la protagonista de ‘La città incantata’, trasformati in maiali per ingordigia!”.

Alex Urso

Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua – La cucina incantata
Trenta Editore, Milano 2021
Pagg. 144, € 14,00
ISBN 9788899528683
https://www.trentaeditore.it/

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Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

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