Il museo UCCA Edge a Shanghai apre un super ristorante italiano

Si chiama New Wave ed è un moderno bistrot all’italiana, che porta la cucina d’autore dei fratelli Cerea - quelli di Da Vittorio - all’interno dell’importante centro d’arte contemporanea inaugurato a primavera 2021

In Cina, la famiglia Cerea è arrivata all’inizio dell’estate 2019, con l’apertura di Da Vittorio Shanghai, locale fine dining con vista sul Bund. Un ristorante di immediato successo, capace di conquistare critica e pubblico locale nel segno di un made in Italy gastronomico rispettoso della grande storia della cucina italiana, ma non per questo fermo al passato. Ora la solidità del gruppo di ristorazione di base a Brusaporto (non distante da Bergamo, dove il quartier generale Da Vittorio detiene da molti anni le tre stelle Michelin), la serietà e la modernità della proposta perfezionata dai Cerea valgono all’insegna il raddoppio nella megalopoli cinese. Si concretizza infatti in queste ore, con qualche mese di ritardo dovuto alla pandemia, l’inaugurazione di New Wave By Da Vittorio, all’interno del centro d’arte contemporanea Ucca Edge.

LA SINERGIA TRA UCCA E DA VITTORIO: IL NUOVO RISTORANTE DI SHANGHAI

A Shangai UCCA Group – tra le principali istituzioni culturali cinesi attive nel Paese, originariamente basata a Pechino, dal 2007, nella Factory798 – ha esordito con EDGE nella primavera 2021, al secondo, terzo e quarto piano di un edificio nel distretto Jing della città, progettato da SO – IL, studio di architettura di New York fondato nel 2008 da Florian Idenburg e Jing Liu (un’altra sede, DUNE, si trova ad Aranya, mentre la quarta apertura è prevista per il 2024 a Chengdu). Per il gruppo Da Vittorio si tratta della prima esperienza di ristorazione in un museo, con l’orgoglio di rivendicare la messa a punto di un “art museum restaurant” modulato sulle esigenze della platea internazionale che gravita intorno all’importante centro d’arte. Non a caso, l’insegna (New Wave) rende omaggio all’esposizione ’85 New Wave: China’s First Contemporary Art Movement, tenutasi a UCCA Pechino nell’anno di fondazione della casa madre e dedicata a uno dei movimenti artistici più importanti della Cina del XX secolo, volto a recepire le tendenze dell’arte contemporanea globale. “Siamo da sempre convinti che la gastronomia sia una forma di arte, dove gusto e bellezza si incontrano, permettendo a popoli seppur lontani di sentirsi uniti in questi valori”, spiega la famiglia Cerea nell’introdurre il nuovo progetto, sempre incentrato sulla valorizzazione della cucina italiana.

NEW WAVE by DA VITTORIO UCCA Edge Shanghai

NEW WAVE by DA VITTORIO UCCA Edge Shanghai

NEW WAVE BY DA VITTORIO ALL’UCCA EDGE DI SHANGHAI

L’allestimento e il design degli interni del ristorante situato al terzo piano dell’edificio è stato curato dallo studio Linehouse Design Office, annunciato da uno scenografico colonnato che introduce gli ospiti in sala, in continuità con gli spazi museali. Si è scelto di giocare sulla commistione di materiali – celebrata dall’installazione in tessuto che scende dal soffitto – e sull’alternanza tra superfici diverse. La guida della cucina è affidata a Francesco Bonvini, cresciuto in brigata a Brusaporto e già sous chef di Da Vittorio Shanghai. A lui il compito di veicolare il pensiero gastronomico di Bobo e Chicco Cerea, in coerenza con la proposta del ristorante del Bund, condotto dall’executive chef Stefano Bacchelli. Il nuovo progetto ha però un’anima più casual e informale: in menù non mancano i piatti emblematici della casa, ma debuttano nuove specialità regionali che vogliono incarnare il modello di un moderno bistrot all’italiana. Parole d’ordine: qualità degli ingredienti, autenticità e stile familiare (in cucina, come in sala, probabilmente il principale segreto del successo e della longevità del gruppo Da Vittorio).

John Zhang sous chef

John Zhang sous chef

I MENÙ SPECIALI DI NEW WAVE BY DA VITTORIO

In collaborazione con UCCA Edge, inoltre, il ristorante proporrà periodicamente menù (e relative carte dei vini) ispirati al mondo dell’arte, in edizione limitata. Si comincia dalla mostra Becoming Andy Warhol, in programma fino all’inizio di marzo 2022, con l’omaggio alla Pop Art (su tutti, il gioco sulla Campbell’s Soup Can, riproposta con pomodori siciliani). Importante anche il lavoro sulla cantina: a disposizione degli ospiti, 300 etichette. Nel bookstore del museo, Da Vittorio gestisce anche la caffetteria con servizio di light lunch. Investire sulla sinergia con la ristorazione d’autore rappresenta il presente (e il futuro) delle più importanti istituzioni museali del mondo; non manca di sottolinearlo Philip Tinari, direttore e CEO dell’Ullens Center for Contemporary Art (da quil’acronimo UCCA): “negli ultimi anni, molti dei principali musei d’arte del mondo hanno deciso di aprire un ristorante al loro interno, rendendolo parte fondamentale dell’esperienza. Allo stesso modo, le grandi realtà della ristorazione e dell’enologia si stanno avvicinando al mondo dell’arte e chef e vigneron iniziano a essere visti come artisti nei rispettivi campi”.

-Livia Montagnoli

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