Nasce l’Istituto per la Cultura Rom. A Berlino rappresenterà la minoranza più grande d’Europa

Il nuovo Istituto europeo per le arti e la cultura rom (ERIAC) ha sede nella capitale tedesca e sarà guidato da artisti, attivisti e intellettuali Rom

Da oggi anche la comunità artistica di etnìa rom ha un’istituzione che la rappresenta. Si tratta dell’Istituto europeo per le arti e la cultura rom (ERIAC) inaugurato a Berlino lo scorso 8 giugno, nel corso di una cerimonia che ha visto diversi artisti contemporanei rom, provenienti da otto Paesi europei, esporre nella mostra Trascendere il passato, modellare il futuro per rivendicare il proprio diritto a non essere sotto-rappresentati nel mondo dell’arte e della cultura europee.

UN CENTRO CULTURALE CONTRO I PREGIUDIZI

L’Istituto europeo per le arti e la cultura rom sarà il centro per l’espressione personale dei rom, espressione che probabilmente sfiderà i pregiudizi e le convinzioni sostenute da lungo tempo”, ha dichiarato Timea Junghaus, direttore esecutivo dell’Istituto, nella nota stampa diramata dal Consiglio d’Europa, partner dell’iniziativa. “Se pensiamo che al giorno d’oggi solo una delle 10.000 opere create da artisti rom nelle collezioni statali è esposta nelle mostre permanenti in Europa, questo ci fa avere un’idea della necessità di un cambiamento”. Con una popolazione di circa 12 milioni, i rom sono, infatti, la minoranza più grande d’Europa, ma non hanno mai avuto una propria istituzione culturale che ne attestasse la presenza e il valore culturale.

IL PRECEDENTE DELLA BIENNALE DI VENEZIA

In realtà, un primo tentativo risale al 2007 quando la 52. Biennale di Venezia presentò il primo padiglione rom, curato proprio da Timea Junghaus, lei stessa artista ungherese di etnìa rom, che in un’intervista a Cafebabel aveva raccontato di come fosse riuscita a vincere le resistenze grazie all’appoggio dell’allora ministro italiano per le Politiche europee Emma Bonino e del presidente dell’Unione Europea José Manuel Durão Barroso: “Inizialmente gli organizzatori erano restii a dedicare una mostra ai soli artisti rom perché di solito i padiglioni sono su base nazionale”, spiegava Junghaus. “Pensavano fossi una di quelle femministe sempre arrabbiate e fissate con le minoranze”. Tornando a oggi, l’istituto è nato dall’impegno di un’ampia coalizione di studiosi, attivisti e artisti rom che ha creato l’Alleanza per l’Istituto Europeo Rom con l’intento di creare un luogo di rappresentanza. Un sogno diventato realtà, grazie al sostegno del Consiglio d’Europa, che rappresenta 47 Stati europei, e dell’Open Society Foundations del filantropo George Soros, un energico sostenitore della causa che ha affermato: “Lo sviluppo di un’autentica identità rom è di fondamentale importanza per superare l’ostilità e il razzismo profondamente radicate contro le loro comunità”. L’ERIAC, dopo questa prima apertura, inaugurerà operativamente i suoi locali in autunno a Berlino “una città culturalmente vivace nel cuore dell’Europa democratica e liberale”, ha dichiarato Michael Roth, Ministro tedesco per gli Affari europei, per documentare con rigore il patrimonio artistico e culturale rom in tutte le sue forme e fornire un’opportunità di scambio creativo tra le centinaia di organizzazioni e singole individualità di quella comunità.

– Claudia Giraud

http://www.coe.int

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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