Gianluca Biscalchin. L’illustratore gourmet

È il più famoso illustratore del mondo gastronomico italiano. Il suo tratto contagia le locandine degli eventi di settore, i menu dei ristoranti più avveduti, le pagine dei libri scritti dagli chef: Gianluca Biscalchin si è cucito addosso una professione partendo dalle sue abilità e passioni.

BRAVO E FAMOSO
Sei più bravo o più famoso?”, chiediamo a Gianluca Biscalchin. “Diciamo che ho avuto la giusta intuizione. All’estero ci sono diverse figure che fanno illustrazione gastronomica, mentre in Italia nessuno lo faceva”, risponde lui. Il mestiere di illustratore gastronomico richiede capacità artistiche ma anche una vasta e precisa conoscenza del settore della gastronomia, prodotti, produttori e protagonisti inclusi. Di formazione giornalistica, Biscalchin ha sempre raccontato a parole di cultura, musica, cinema, e il disegno era solo una parentesi universitaria di quando aveva vent’anni e bisogno di arrotondare, o semplicemente un passatempo ereditato dal padre pittore.
Nel 2008 decide di usare la matita a livello professionale e di raccontare le sue storie con parole e disegni. Sceglie di dedicarsi completamente al cibo, passione innata, e da quel momento comincia un percorso di studio: sia delle tecniche di illustrazione che della cucina. Anni passati sul campo (a tavola, per dire la verità) a sperimentare una nuova forma di reportage e racconto che unisce immagini a contenuti specializzati, con un risultato unico e ancora oggi inimitato. Parte della sua esperienza di gourmet armato di matita e ironia Biscalchin l’ha raccontata e disegnata nel libro Prêt-à-gourmet. Come diventare un vero gourmet a prova di gaffe, uscito nel 2013 per Mondadori.

Susci più che mai

Susci più che mai

NUOVI COLORI E VECCHIE CHINE
Biscalchin si muove su due fronti stilistici: da un lato disegni colorati, gioiosi e accompagnati dalla delicata ironia delle parole, dall’altro disegni fatti a china, ispirati a vecchie stampe o alle antiche enciclopedie di botanica e zoologia. Il mix di parole e immagini messo a punto da Biscalchin risolve il crescente desiderio di comunicazione visiva che chiediamo in questi anni di abbuffate digitali e immediatezza.
I suoi disegni, facili da leggere e immediati, sanno mantenere lo spessore e la specificità di un argomento tecnico come a volte sa essere la cucina. È il caso delle pubblicazioni che Biscalchin ha curato in collaborazione con noti chef, illustrando ricette, ingredienti o procedimenti. Nel 2014 ha illustrato il libro Susci più che mai (Giunti) dello chef Moreno Cedroni, uscito in occasione dei trent’anni de La Madonnina del Pescatore, due stelle Michelin a Senigallia. Una carrellata di ricette e una miriade di pesci illustrati nella biodiversità di colori, forme, misure e proporzioni. Oltre a disegnare bene, un illustratore gastronomico deve conoscere la differenza anatomica tra scampo, gambero e gamberone, ad esempio; deve riprodurre la realtà, dandogli naturalmente… un po’ di colore. Così, quel che sembra un limite diventa invece per Biscalchin uno stimolo creativo.

10 Lezioni di Cucina

10 Lezioni di Cucina

COM’È DIFFICILE DISEGNARE UN CARCIOFO
Ultimo in ordine di tempo è il libro dello chef Niko Romito del ristorante Reale, tre stelle Michelin a Castel di Sangro, 10 Lezioni di Cucina (Giunti) al quale Biscalchin ha collaborato con illustrazioni disegnate a china in bianco e nero. “Nel mio caso disegnare è come fare il lavoro di un cuoco: bisogna scegliere gli ingredienti esatti”, racconta Biscalchin a proposito dell’esperienza con Romito. “Dovendo disegnare un carciofo [uno degli ingredienti clou dello chef, N.d.R.] un illustratore normale disegnerebbe un carciofo astratto, io ho fatto parecchie ricerche, mi sono ispirato a due tipi di carciofo abruzzese usati dallo chef, che naturalmente si è accorto della differenza”.

Martina Liverani

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #24

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