L’architettura liquida di Milano negli scatti di Giancarlo Leone

L’architetto e urbanista Giancarlo Leone da tempo “dipinge” la città di Milano fotografando ciò che si specchia sulla superficie dell’acqua. A esporre i suoi scatti è ora la BAG Bocconi Art Gallery

A chi non è mai capitato di fermarsi a immortalare un edificio, un albero, un istante irripetibile puntando l’obiettivo sulla superficie costantemente in movimento dell’acqua? Pur senza assumere i connotati di un’ossessione, negli ultimi anni per l’architetto Giancarlo Leone (Catania, 1964) questo gesto è divenuto il fondamentale passaggio di una ricerca visiva permanente, concentrata in un luogo preciso: Milano. L’architettura riflessa sull’acqua della Darsena, del Naviglio Grande e del Naviglio Pavese costituisce infatti il fulcro della sua produzione fotografica, che oggi ha superato quota quattrocento scatti. IPhone alla mano e il vincolo, autoassegnato, di evitare ogni successivo intervento al computer (fatta eccezione per l’azione di specchiare il file, così da “invertire la città vera dalla città nell’acqua, confessa), scatto dopo scatto Leone sta dipingendo una porzione di città. Riconoscibile, seppur frammentata e variamente scomposta, la sua Milano possiede una dimensione fluida, mobile, liquida, effimera, mutevolissima. Nel reiterato esercizio di ostinata osservazione compiuto da Leone, l’imprevisto diventa parte integrante di ogni composizione. E l’architettura, “materia solida” e ancorata al suolo, perde consistenza. Diluendosi, allungandosi, confondendosi.

L'acqua del sabato, courtesy Giancarlo Leone Architetto

L’acqua del sabato, courtesy Giancarlo Leone Architetto

L’ARCHITETTURA DI MILANO FOTOGRAFATA DA LEONE

Ho visto una città che si specchia. Si specchiano i palazzi, le persone, gli alberi, le auto. Il divertente è l’attimo fuggente; quel momento che passa e che non torna. La stessa architettura prende forme diverse decine di volte al giorno”, afferma Leone, che si misura con un’ormai specifica gamma di interferenze. Accadimenti minimi, perfino ovvi, eppure capaci di incidere sull’elemento acqua e di conseguenza sul risultato complessivo: la presenza del vento, in primis, ma anche il passaggio di una papera, il transito di un battello, l’inaspettato salto in superficie di un pesce. “Tutti momenti che non tornano, ma che dipingono la città costantemente senza soluzione di continuità”, prosegue l’architetto e urbanista, che fino al 30 aprile 2023 mostra una selezione delle sue opere alla BAG Bocconi Art Gallery di Milano.

L'acqua bella, courtesy Giancarlo Leone Architetto

L’acqua bella, courtesy Giancarlo Leone Architetto

LA MOSTRA DI LEONE ALLA BAG BOCCONI ART GALLERY

Almeno due le traiettorie di analisi sollecitate dalla rassegna intitolata The City On The Water, ovvero d’Architettura riflessa, cercando la Città altrove: la relazione in essere fra la città costruita, i vuoti urbani e l’elemento acqua da una parte e, in un’accezione più ampia, l’inesauribile tema della fotografia come strumento di indagine del reale. Questione sulla quale Leone sembra tuttavia non avere dubbi, come lui stesso ci racconta: “La casualità è la realtà che spesso non vogliamo vedere. Quindi queste foto sono realtà. E questa realtà nasce dalle passeggiate o dalle pedalate. Cammino guardando cosa sta avvenendo in quel momento accanto a me lungo il Naviglio e faccio la foto. Poi un attimo dopo quell’immagine cambia: il palazzo è diverso, la finestra che prima era dritta ora è un tratto di matita di Gaudí. E così via camminando, passo dopo passo.

Valentina Silvestrini

https://www.studiobettonicaleone.it/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

Scopri di più