Napoli, la fotografia, la moda. Da Brett Lloyd a Carlo Rainone

Bella quanto complessa, Napoli è stata scelta come soggetto da molti fotografi, capaci di coglierne l’essenza in scatti memorabili. Qui ne ricordiamo alcuni

Il celebre detto “vedi Napoli e poi muori” descrive il fascino che questa città non smette di emanare. La moda ha cercato di raccontare Napoli, e il suo effetto catalizzante, attraverso la fotografia, interpretando un luogo che vanta una cifra stilistica unica. Negli ultimi anni l’abbiamo vista sui media un infinito numero di volte: registrata da Francesco Lettieri nei video del cantante Liberato, toccata dalla Mano di Dio di Paolo Sorrentino e fotografata da Vogue Italia nel numero di settembre 2021, senza tralasciare la compianta Vivienne Westwood, che ha posato come modella per la campagna del proprio marchio all’inizio del 2022. Napoli così diventa un grande e imprevedibile hub multiculturale, tutto da scoprire attraverso progetti e iniziative. Noi ne abbiamo selezionati alcuni per guidarvi nell’esplorazione del capoluogo campano.
Si parte con l’album di Eleonora d’Angelo, prima medico radiologo e poi fotografa che si approccia alle mode e ai costumi per esplorare un mondo parallelo fatto di figure femminili che preservano sia il mito di muse decadenti sia i canoni estetici che rimandano alle bellezze neorealiste di De Sica, Rossellini e Visconti. Donne, quelle raffigurate dalla d’Angelo, che non riescono a vivere lontano dal mare, come lei stessa ha dichiarato in una recente intervista. La sua Napoli viene raccontata anche attraverso immagini in movimento in cui sperimenta lentamente la drammaturgia, che l’ha condotta al mondo della cinematografia.

Ragazzi napoletani fotografati da Brett Lloyd

Ragazzi napoletani fotografati da Brett Lloyd

IL PHOTOBOOK DI BRETT LLOYD

Napoli, quella che dico io, non esiste come città, esiste sicuramente come concetto, come aggettivo. E allora penso che Napoli sia la città più Napoli che conosco e che, dovunque sono andato nel mondo, ho visto che c’era bisogno di un poco di Napoli”: così ne parla Luciano de Crescenzo, ma anche il fotografo di moda Brett Lloyd, che ha catapultato il capoluogo campano all’estero grazie al photobook Napoli Napoli Napoli. Presentato alla fiera Paris Photo, è approdato con una mostra itinerante a Milano per spostarsi successivamente a New York e a Londra.  “Sono entusiasta di pubblicare questo libro, che è il culmine di oltre 12 anni di passione per la città e la sua gente. Il libro è per gli amici che ho conosciuto in questi anni a Napoli e che hanno generosamente condiviso la loro casa con me”, afferma Lloyd. Dopo il suo esordio con Scugnizzi, pubblicato nel 2014, Napoli Napoli Napoli è la raccolta più consistente delle sue fotografie ispirate alla città campana. Dall’alba al tramonto, Lloyd medita sul classicismo, sul potere catartico del mare e sull’influenza unica del paesaggio, chiedendo ai soggetti di essere partecipi del processo evolutivo della bellezza attraversandone tutte le sue fasi, dall’infanzia fino alla vecchiaia.

Photo Riccardo Maria Chiacchio

Photo Riccardo Maria Chiacchio

NAPOLI VISTA DA RICCARDO CHIACCHIO

Il concetto di bellezza nel capoluogo partenopeo viene ripreso più volte, allo stesso modo, dalla fresca visione di Riccardo Maria Chiacchio, definibile come un artista autoctono che spazia dalla direzione creativa allo styling. Zara lo sceglie come consulente di stile per la campagna beauty ambientata a Napoli, ma il suo lavoro, che si basa sull’esplorazione autobiografica, mirata a valorizzare la cultura tirrenica, spicca nei due progetti personali dedicati alla città: Chille ch’e’ ncu olle a ‘tte n’e’ rroba toja e Lido delle Monache.
Il titolo del primo, “Quello che indossi non è tuo”, riprende il canto vernacolare intonato dalle lavandaie di Napoli, parlando di connessioni, maternità e tradizioni. Il secondo, invece, evidenzia la sottile linea di confine tra il divino e il terrestre.  La curatela artistica di Chiacchio in questo caso si focalizza sull’umanizzazione delle figure religiose, affrontata con sarcasmo e ironia.

Una tipica fotografia con Maradona, parte del progetto di Carlo Rainone

Una tipica fotografia con Maradona, parte del progetto di Carlo Rainone

CARLO RAINONE E IL PROGETTO IN ONORE DI MARADONA

Menzionando il patrimonio iconografico di Napoli, di certo non si può dimenticare Maradona, “che ha rappresentato per la città qualcosa di molto importante: è stato il riscatto, il vanto. Quello che ha fatto lui a Napoli lo hanno fatto solo i Borboni e Masaniello”, per citare le parole di Pino Daniele. Ci proiettiamo così negli Anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, dove lo scenario analogico faceva da cornice allo stacco abissale fra chi era un professionista della fotografia e chi, invece, la utilizzava come mezzo per raccontare i propri momenti privati. Proprio in queste annate nella città di Napoli nasce una nuova categoria fotografica: “La Foto con Maradona”. Ma, quattro anni fa, Carlo Rainone, fotografo documentarista che vive e lavora nella provincia napoletana, dove segue storie che hanno come filo conduttore il senso di “napoletanità”, si imbatte nella sua prima “Foto con Maradona”. Affascinato dalla possibilità di ritrovarne centinaia di altre simili, si immerge nel lavoro di photo editing che lo conduce a raccontare un intero spaccato generazionale. Un Indiana Jones del visivo che utilizza le tecniche da archeologo per ricercare “reliquie” in tutte le case campane. E Rainone stesso svela che “documentarle è stato altrettanto difficile trattandosi di oggetti dal valore affettivo inestimabile. Molte delle stesse venivano scannerizzate a domicilio tracciando la storia di ogni scatto attraverso interviste ai possessori”. Il progetto finale, presentato al Cortona on The Move 2022, è la testimonianza di mode, usi e costumi che raccontano la devozione per il più grande calciatore di tutti i tempi.
Così le firme del panorama visivo contemporaneo esaltano al meglio la gioia estetica che si prova nel momento in cui si vive e si osserva con occhi spalancati la bella quanto complessa Napoli, oggi come ieri set di progetti che la valorizzano senza alcuno sforzo. E quale potrebbe mai essere il modo migliore per conoscerla se non attraverso la fotografia, anche di moda?

Alessia Caliendo

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Alessia Caliendo

Alessia Caliendo

Alessia Caliendo è giornalista, producer e style e visual curator. Formatasi allo IED di Roma, si è poi trasferita a Londra per specializzarsi in Fashion Styling, Art Direction e Fashion Journalism alla Central Saint Martins. Ha al suo attivo numerose…

Scopri di più