Necessario o fuoriluogo? Annie Leibovitz fotografa gli Zelenskyj per Vogue

Il servizio realizzato dalla fotografa americana per Vogue vede protagonisti il presidente e la first lady dell’Ucraina, immortalati come coppia e tra le macerie della guerra. E infuria la polemica, mediatica e soprattutto politica

Immagini forti, drammatiche, allo stesso tempo esteticamente impeccabili, che mettono in risalto il contrasto l’umanità dei soggetti ritratti e lo scenario in cui sono inseriti: quello della guerra, della distruzione. Autrice di questi scatti è Annie Leibovitz (Waterbury, Connecticut, 1949), fotografa tra le più celebri al mondo che nella sua carriera ha realizzato reportage di guerra (come quello nella base americana nelle Filippine durante la guerra in Vietnam) e servizi di moda. Lei, che ha immortalato i coniugi Obama, Joe Biden, Jill Biden, Kamala Harris, Hillary Clinton, Elizabeth Warren e anche Mikhail Gorbaciov – quest’ultimo all’interno di un’auto che passa davanti al muro di Berlino, pubblicizzando una borsa Louis Vuitton – adesso si trova al centro di un tormentone mediatico e politico per aver realizzato per Vogue una serie di scatti al presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyj e alla moglie Olena Zelenska, alla quale è dedicata la copertina digitale del giornale. Titolo: “il volto del coraggio”“Questi sono i mesi più orribili della mia vita e della vita di ogni ucraino”, racconta Olena Zelenska nel lungo articolo firmato da Rachel Donadio. “Francamente non credo che nessuno sappia come siamo riusciti a gestire tutto ciò emotivamente. Non vediamo l’ora di vincere. Non abbiamo dubbi che vinceremo. Ed è questo che ci fa andare avanti”. Una storia di resistenza e di coraggio, quella del popolo ucraino, ma il servizio fotografico realizzato per la rivista di moda più nota al mondo ha sollevato un polverone da parte del mondo social e non solo: molti, infatti, hanno ritenuto “fuori luogo”, in tempo di guerra, che la coppia presidenziale abbia posato per Vogue.

GLI SCATTI DELLA COPPIA ZELENSKYJ DI ANNIE LEIBOVITZ PER VOGUE. LE CRITICHE 

“Sorry Annie, your photos are amazing in general, but this campaign is not acceptable… Ukraine is not Star Wars, reality is not fiction”, è uno dei commenti che appaiono sul post pubblicato dalla fotografa americana con gli scatti agli Zelenskyj. Per non parlare poi dell’hashtag su Twitter #ZelenskyWarCriminal, con il quale si susseguono commenti negativi e di disapprovazione anche pesanti. E non solo da parte degli utenti del web, ma anche da parte di politologi come Ian Bremmer, che ha ritenuto il servizio fotografico “una pessima idea”. Lapalissiano, poi, sottolineare come questa iniziativa sia stata vista dal governo russo: un’immagine “marcia”, con cui i media occidentali vogliono promuovere la coppia presidenziale.

GLI ZELENSKYJ RITRATTI DA ANNIE LEIBOVITZ. OLTRE LE CRITICHE

Che questi scatti avrebbero causato un tornado mediatico era scontato. Il servizio di Vogue è incentrato sulla figura di Olena Zelenska, su cosa significhi essere la moglie del presidente di un Paese in guerra. Le letture dei fatti storici non sono – o almeno sarebbe auspicabile che non lo siano – univoche, ma sempre molteplici e complesse. E per una guerra scoppiata nel XXI secolo, in cui un Paese è stato invaso da un altro Paese, può anche starci un racconto non convenzionale, e su una rivista di moda, perché no. Si può restare perplessi a un primo sguardo, ancora non abituato a narrazioni inusuali, ma le strategie di comunicazione e la propaganda cambiano anche quelle insieme ai tempi. Servendosi anche dei social network: restando in ambito ucraino, come non citare il profilo Instagram di Olena Zelenska, curato in ogni suo dettaglio, con immagini di qualità, accuratamente selezionate, contenuti ad hoc che narrano il lato privato e pubblico della first lady di un paese in guerra. O anche, e questa è notizia recente, la campagna lanciata dal governo ucraino per promuovere il turismo nel proprio Paese, nonostante la guerra o, forse, anche “grazie” alla guerra, un modo per scoprire attraverso tour delle città bombardate la loro storia di coraggio e resistenza “in attesa della grande vittoria”. “Vincere” e “vittoria”: sono parole che ritornano nell’intervista a Olena Zelenska e nella campagna del governo. Che ci sia una velleità di propaganda, rivolta al proprio popolo per spronarlo a non arrendersi e per continuare a difendersi strenuamente contro i russi, pare sia indubbio. E i messaggi, se veicolati in maniera non convenzionale e in forma non politicamente esplicita, giungono a destinazione in maniera più sottile, più incisiva.

ZELENSKYJ, OVVERO DELLO STAR SYSTEM

Come capita spesso in casi di malcontento, per sollevare critiche si va a scavare – ma nemmeno tanto in profondità – nelle vite dei personaggi al centro del ciclone. È noto che prima di diventare presidente dell’Ucraina, Zelenskyj era un attore e uno sceneggiatore, protagonista di una serie in cui interpretava il ruolo di un insegnante di liceo che, all’improvviso, viene eletto presidente della nazione. Poi, nel 2019, Zelenskyj vinse davvero le elezioni.

GLI SCATTI DI ANNIE LEIBOVITZ AGLI ZELENSKYJ. UNA DIVERSA NARRAZIONE DELLA GUERRA

Nonostante le critiche, di natura più politica che artistica, gli scatti di Annie Leibovitz sono un magistrale connubio tra fotografia di guerra e fotografia di modo, per una estetica asciutta e allo stesso tempo poetica. La coppia è immortalata mano nella mano, e poi lei, Olena Zelenska, avvolta in un cappotto blu con un relitto aereo come sfondo. Provocazione? Un tentativo per rendere “esperibile” anche gli orrori della guerra? Un po’ di tutto. Narrazioni diverse, dicevamo, per provare a innescare stati d’animo e riflessioni diverse. A rispondere alle polemiche è la stessa Olena Zelenska che, attraverso i social del Ministero degli Esteri, dichiara: “essere sulla copertina di Vogue è un grande onore e un sogno per molte persone in vista e di successo nel mondo. L’unica cosa che auguro a tutti loro è che ciò non accada perché c’è una guerra nel loro Paese”. Probabilmente è vero: se non fosse scoppiata la guerra, gli Zelenskyj avrebbero avuto tanta attenzione da Vogue e da altre riviste di tutto il mondo? Intanto, dall’Italia, Oliviero Toscani dice la sua sugli scatti di Leibovitz: “Vogue è una rivista di moda e ha fatto bene il suo lavoro. Avrei voluto vedere quelle foto sulle testate italiane che si danno delle arie ma che poi non sono capaci di fare il loro mestiere. Annie Leibovitz è una professionista: ha realizzato degli scatti seri, molto umani. Una cosa rara; lei sa come fotografare le persone, non si improvvisa. A differenza di tanti altri fotografi”.

– Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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