Nel 2024 l’Arte Povera ancora protagonista a Parigi. Grande mostra alla Bourse de Commerce

Il progetto promosso da Collection Pinault e Castello di Rivoli porterà nella capitale francese le opere di tredici protagonisti dell’avanguardia artistica nata alla fine degli Anni Sessanta in Italia, per esplorarne la portata rivoluzionaria

Un anno fa, nell’autunno 2022, l’Arte Povera fu protagonista a Parigi grazie all’impegno congiunto del Jeu de Paume e di LE BAL, che – con il supporto di Triennale Milano – allestivano una grande mostra sulla vicenda italiana dell’avanguardia artistica esplosa tra gli Anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, a partire dalla definizione coniata da Germano Celant nel 1967. Renverser ses yeux, come si intitolava il progetto a cura di Quentin Bajac, Diane Dufour, Giuliano Sergio e Lorenza Bravetta, portava così nella capitale francese (prima di replicare nella primavera 2023 a Milano) opere di Pistoletto, Anselmo, Marisa e Mario Merz, Penone. E proprio Giuseppe Penone (Garessio, 1947) è stato recentemente nominato membro associato straniero dell’Académie des Beaux-Arts de Paris, ora unico italiano a far parte della prestigiosa istituzione francese. Ma la liaison della Ville Lumiére con l’Arte Povera – nata come “libera espressione legata alla contingenza, all’evento e al presente”, per dirla con le parole di Celant – sembra destinata ad approfondirsi ancora.

Giuseppe Penone, Essere Vento. Courtesy Pinault Collection
Giuseppe Penone, Essere Vento. Courtesy Pinault Collection

La mostra sull’Arte Povera alla Bourse de Commerce di Parigi

È infatti in programma per l’autunno 2024 l’apertura di un altro ambizioso progetto espositivo dedicato al movimento, per ripercorrerne gli inizi italiani, ma anche l’influenza esercitata in ambito internazionale. A cura di Carolyn Christov-Bakargiev, l’esposizione sarà promossa e ospitata dalla Bourse de Commerce, e presenterà il nucleo di Arte Povera (proprio così si intitolerà la mostra) della collezione Pinault, accanto alle opere in arrivo dal Castello di Rivoli (di cui Christov-Bakargiev è stata direttrice negli ultimi 20 anni: il passaggio di testimone a Francesco Manacorda si concretizzerà a gennaio 2024), oltre a prestiti da collezioni pubbliche e private, italiane e francesi. Il percorso si concentrerà dunque su tredici protagonisti della corrente, per illustrarne l’approccio non convenzionale e libero all’esperienza artistica negli ambiti più disparati – dalla pittura alla scultura, alla fotografia al disegno, alla performance, alle prime opere di natura installativa – e i diversi esiti cui sono pervenuti. In mostra, dal 25 settembre 2024 al 24 marzo 2025, i visitatori apprezzeranno lavori Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario e Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio.L’obiettivo del progetto è dimostrare quanto in profondità l’Arte Povera abbia trasformato il linguaggio dell’arte contemporanea, dando forma a una concezione ampliata (e amplificata) di creazione artistica, che diffida dall’eccessiva intellettualizzazione della materia per avvicinarsi invece alla complessità della vita quotidiana, del qui e ora, lavorando su materiali umili e stabilendo un legame quanto più possibile diretto con il mondo, nella duplice accezione esplorativa e sperimentale.

Livia Montagnoli

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