Nuova vita per la Fondazione Adolfo Pini a Milano. Restauro della casa-museo e mecenatismo

Al commissariamento di inizio 2022 è seguita una fase di fervore progettuale, che entro la fine del 2023 sarà condivisa con la città. Rinasce la palazzina storica che fu casa del pittore Renzo Bongiovanni Radice, ripartono i premi per giovani artisti

È ancora un cantiere la palazzina storica di fine Ottocento al civico 2 di corso Garibaldi, Milano, già casa del pittore Renzo Bongiovanni Radice e sede della Fondazione Adolfo Pini. Ma i lavori di restauro e riqualificazione dell’immobile lasceranno posto, entro l’anno, alla nuova vita dell’istituzione non profit meneghina, che ha vissuto lo scandalo di un commissariamento all’inizio del 2022, a seguito delle dimissioni obbligate dell’allora presidente dell’ente, Samuele Cammilleri, indagato per concussione (per la distrazione di fondi, anche a scapito delle borse di studio erogate dalla Fondazione).

Pini Prize Art 2023

Pini Art Prize 2023

LA RIPARTENZA DELLA FONDAZIONE ADOLFO PINI A MILANO

La volontà di ripartire è coincisa, dunque, con un’ampia ristrutturazione gestionale e finanziaria, sotto la supervisione del Commissario Straordinario di nomina prefettizia Marco Garegnani. Obiettivo? Ripristinare prestigio e ruolo della Fondazione nata per iniziativa di Adolfo Pini all’inizio degli Anni Novanta, per promuovere e divulgare l’opera pittorica di Renzo Bongiovanni Radice (1899 – 1970), zio per parte materna di Pini, sostenendo al contempo i giovani artisti, con borse di studio e premi. E proprio dall’assegnazione di un premio dedicato agli under 35, il Pini Art Prize (alla sua prima edizione), riprendono ora le attività della Fondazione, che nei giorni scorsi ha assegnato il riconoscimento ad Ambra Castagnetti, Gaia De Megni ed Eleonora Luccarini. Il premio sarà assegnato in futuro con cadenza biennale, e riflette lo spirito di mecenatismo che accomunava Pini e suo zio, istillato nello statuto dell’istituzione, centrato sulla promozione delle arti e della cultura attraverso la produzione di mostre temporanee, incontri e iniziative di sostegno all’attività dei giovani artisti. Non a caso, sono ora istituiti, a partire dall’anno accademico 2023/2024, due ulteriori premi annuali, il primo rivolto agli studenti iscritti presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, il secondo per studenti della Laurea Magistrale in Lettere Moderne all’Università̀ degli Studi di Milano.

Renzo Bongiovanni Radice, Luna d'agosto e pipistrelli, 1967. Olio e pastello su tela

Renzo Bongiovanni Radice, Luna d’agosto e pipistrelli, 1967. Olio e pastello su tela

IL RESTAURO DELLA CASA-MUSEO DI CORSO GARIBALDI

Nel frattempo si lavora alacremente per ristrutturare la casa-museo di Corso Garibaldi, dove sono conservate le opere di Renzo Bongiovanni Radice, gli archivi di Adolfo Pini, gli scritti e gli spartiti musicali, insieme agli arredi originali, nell’assetto di una tipica dimora alto borghese del primo Novecento. L’edificio comprendeva – allora, come oggi – anche appartamenti per inquilini e botteghe artigiane al pianterreno, secondo la tipologia dei palazzi borghesi della Milano di fine Ottocento. Il restauro conservativo in corso (che coinvolge il soffitto a cassettoni policromo della Sala grande, lo scalone d’onore, le parti lignee originali, tappeti e mobilio) adeguerà la struttura agli standard normativi vigenti e alle esigenze museali contemporanee, con un nuovo impianto illuminotecnico e la ridefinizione degli spazi espositivi e dell’offerta culturale: al primo piano sarà esposta la collezione permanente, con le opere restaurate di Bongiovanni Radice e nuove acquisizioni finalizzate nell’ultimo anno (sei ulteriori opere del pittore), aperta a visite guidate e attività educative; il pian terreno, caratterizzato da spazi più neutri, invece, ospiterà mostre, installazioni di arte contemporanea ed eventi di vario genere, in collaborazione con gli studenti della Scuola del Design del Politecnico di Milano, coinvolti nel laboratorio progettuale CityMatters. Così facendo la Fondazione Adolfo Pini vuole aprirsi alla città, in qualità di casa museo che custodisce la storia di due famiglie, ma si propone anche come punto di riferimento per la scena culturale e artistica meneghina. In attesa della riapertura, prevista per la fine del 2023, la Fondazione si racconta sui suoi canali social, offrendo a tutti l’opportunità di seguire le fasi del cantiere e le attività in programma. Sulla stessa lunghezza d’onda, il progetto online Reframe ricostruisce gli ultimi mesi di transizione e trasformazione.

Livia Montagnoli

https://www.fondazionepini.it/

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