Uno studente coreano mangia la banana di Cattelan in mostra a Seoul

Non è la prima volta che la scultura-banana attaccata al muro con un pezzo di nastro adesivo, presentata nel 2019 a Miami viene mangiata da un visitatore. Un gesto che contribuisce ad alimentare la fama dell’opera

Da quando Maurizio Cattelan l’ha presentata ad Art Basel Miami, nel dicembre 2019, la banana (vera, e commestibile, dettaglio che si rivelerà essenziale nelle prossime righe) attaccata al muro con un pezzo di nastro adesivo grigio è diventata un’icona dell’arte contemporanea, travalicando i confini di fiere e gallerie.

TUTTE LE VITE DI COMEDIAN, LA BANANA DI CATTELAN DIVENTATA ICONA

La scultura (Comedian il suo nome) da 120mila dollari, pensata dall’artista milanese per invitare il pubblico a riflettere sul processo che ci porta a dare valore agli oggetti, ha da allora ispirato t-shirt – vendute per beneficienza dalla galleria Perrotin – gadget, meme, e qualcuno ipotizza che persino il colore Pantone del 2021, l’accoppiata giallo e grigio, sia stato influenzato dalla fama planetaria raggiunta dall’opera. Nell’autunno 2020 Comedian fu donata da un misterioso filantropo al Guggheneim di New York, con la “prescrizione” di renderla eterna curandosi di sostituire frutta e nastro adesivo di tanto in tanto. Nel frattempo, però, Cattelan è andato incontro a una causa per plagio, intentata dall’artista Joe Morford, secondo cui la discussa banana copierebbe un’opera a sua firma precedente di circa vent’anni (Banana & Orange, 2000). Ma il successo dell’opera, che ha fatto breccia nell’immaginario collettivo, prescinde dalle aule di tribunale. E a rendere Comedian ancor più chiacchierata, hanno contribuito sin dal principio le inaspettate performance – consapevoli o meno – inscenate dagli astanti nel relazionarsi con l’opera.

LA BANANA DI CATTELAN È STATA MANGIATA A SEOUL

Già ad Art Basel Miami, pochi giorni dopo la presentazione della banana, fu l’artista David Atuna il primo a staccare dalla parete il frutto, per iniziare a mangiarlo a favore di telecamere. Atuna, americano di origini georgiane, diede persino un titolo alla sua performance, Hungry artist, dichiarando la sua stima per il lavoro di Cattelan: “Amo il lavoro di Maurizio Cattelan e adoro questa installazione. È deliziosa”. A distanza di più di tre anni, la scena si ripete a Seoul, dove Comedian è esposta in occasione della mostra We di Cattelan, ospitata al Leeum Museum of Art. A mangiare la banana, stavolta, è stato uno studente coreano, che si è prontamente giustificato adducendo la più banale delle motivazioni: “Ho saltato la colazione, ed ero affamato”. Dopo aver mangiato il frutto, Noh Huyn-soo ha riattaccato la buccia al muro con il nastro adesivo, come se niente fosse. Nessuna tragedia (né denuncia), però, vista la natura effimera e deperibile dell’opera (il frutto esposto viene abitualmente sostituito ogni due o tre giorni): il museo ha prontamente collocato un’altra banana al posto della precedente. Lo stesso Cattelan non si è mai opposto all’eventualità che qualcuno possa mangiare l’opera. Nel frattempo, dopo l’iniziale boutade, il ragazzo ha riferito ai media locali di aver interpretato l’opera di Cattelan come un segno di ribellione verso certe autorità: il suo gesto sarebbe dunque da leggere come un’ulteriore ribellione contro la ribellione, oltre al tentativo di far riflettere sul senso di interagire con un’opera d’arte per fare vita a una nuova e diversa forma di espressione artistica (un po’ come fece Atuna nel 2019). Non a caso, il gesto è stato filmato da un amico dello studente, per lasciare prova della performance.

Livia Montagnoli

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