Cinema sperimentale e libri d’artista: la mostra di Michael Snow a Torino

Una piccola ma preziosa mostra alla GAM approfondisce l’opera del pittore, fotografo, regista scomparso a gennaio 2023. Un omaggio alla sua capacità di mettere in discussione il concetto di realtà e il senso stesso dell’immagine

Lontano da ogni tipo di classificazione, l’artista canadese Michael Snow (Toronto, 1928-2023) è sempre riuscito a portare avanti una lucida ricerca su quel confine sottile che separa l’intimità dei propri spazi personali da quelli esterni che prendono il nome di realtà condivisa. Dalla pittura alla scultura, passando anche per la sperimentazione musicale, nella sua lunga carriera Snow ha saputo confrontarsi trasversalmente con il fare artistico divenendo un importante punto di riferimento soprattutto per un movimento come quello del Cinema strutturale. Ed è proprio grazie al linguaggio filmico che la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino coglie l’occasione per fornire un ritratto preciso e puntuale del grande autore recentemente scomparso.

Michael Snow, WVLNT (Wavelength For Those Who Don't Have the Time), 1967/2003, 16mm su DVD, 15'

Michael Snow, WVLNT (Wavelength For Those Who Don’t Have the Time), 1967/2003, 16mm su DVD, 15′

LA MOSTRA SU MICHAEL SNOW ALLA GAM DI TORINO

La mostra si avvale della curatela di Elena Volpato per presentare le rivisitazioni di due importanti opere: l’emblematico video realizzato nel 1967, Wavelength – rimontato dallo stesso Snow in una nuova versione nel 2003 – e il libro d’artista del ‘75 Cover to cover, disposto accanto alla ristampa del 2020 a opera delle case editrici Light Industry e Primary Information.
Allestiti nella sala interna della videoteca della GAM, i lavori selezionati si scrutano a vicenda dialogando silenziosamente in attesa che lo spettatore li consulti per trovare i fili conduttori che li uniscono. Ad attrarre verso la proiezione di WLNT (questo il titolo dell’edizione del 2003) è un rumore incessante che ricorda tanto un ronzio elettronico quanto un’ideale propagazione di onde cerebrali, un suono continuo che, interrotto casualmente dal ritornello di Strawberry fields forever dei Beatles, ci accompagna per tutta la visione del film, contribuendo a ricordarci che niente è quel che sembra poiché “nothing is real”. Costituito dalla sovrapposizione di tre inquadrature, come dei layer che si confondono fra di loro, il film ci introduce nello studio dell’artista con l’intenzione di farci raggiungere, attraverso zoomate graduali, una fotografia delle onde dell’Oceano Atlantico posizionata sulla parete, tra due grandi finestre. È un invito all’immersione, alla ricerca di una profondità, quella suggerita da Michael Snow: un processo poetico e ritualistico che, per quindici minuti ininterrotti, si fa sempre più nitido tra apparizioni e dissoluzioni visive.

Michael Snow, Cover to Cover, Halifax - New York, Nova Scotia College of Art & Design Press - University of New York Press, 1975, prima edizione

Michael Snow, Cover to Cover, Halifax – New York, Nova Scotia College of Art & Design Press – University of New York Press, 1975, prima edizione

IL LIBRO D’ARTISTA “COVER TO COVER” DI MICHAEL SNOW

Al pari di WVLNT, anche il libro d’artista Cover to cover (acquisito in tempi recenti dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT per il Fondo Giorgio Maffei) accoglie all’interno di uno spazio tanto fisico quanto interiore, lasciandosi sfogliare come se fosse un film cartaceo formato da figure concepite alla stregua di fotogrammi caleidoscopici. Dalla simbolica visualizzazione di una porta, un ingresso, si accede così a una realtà parallela dove l’ambiente vissuto diviene improvvisamente immagine stampata che lascia spazio ad altre fotografie in un loop destabilizzante: a metà volume, quest’ultimo si capovolge costringendo a osservare l’opera sotto un’altra prospettiva: un effetto Droste vertiginoso che si conclude con la chiusura di quella stessa porta aperta all’inizio.

Michael Snow, WVLNT (Wavelength For Those Who Don't Have the Time), 1967/2003, 16mm su DVD, 15'

Michael Snow, WVLNT (Wavelength For Those Who Don’t Have the Time), 1967/2003, 16mm su DVD, 15′

LE PAROLE DELLA CURATRICE ELENA VOLPATO

Questa passeggiata dell’arte verso la finestra, e verso la superficie marina, è davvero una passeggiata attraverso il concetto razionale della rappresentazione artistica”, spiega la curatrice della mostra Elena Volpato, “oltre quelle finestre ci sono le insegne, c’è la strada newyorkese, tutta la storia della pittura della Pop Art americana. Le finestre diventano la griglia che è la griglia della pittura modernista che nel ‘67 era al suo apogeo, c’era Ad Reinhardt, c’era Frank Stella che stavano ragionando sul significato della bidimensionalità e della griglia, e lui, Michael Snow, usa il cinema come se fosse una trasposizione della sua coscienza, del suo stato di consapevolezza anche neuronale e cerebrale”.
E poi ancora, a proposito del libro: “Ogni pagina è un oggetto, è uno strato sottilissimo, reale, ben presente nel nostro mondo ma fatto di due facce: un retro e un fronte, [Snow] ci ha raccontato il suo attraversamento nel suo stesso corpo di artista, nello spazio, fotografando costantemente ogni realtà con un lato B e un lato A, sopra e sotto, davanti e dietro, da destra e da sinistra. Questa polarizzazione uguale dello sguardo, per cui a un certo punto le immagini del libro girano di 180°, capovolge il mondo e la quarta di copertina ci spinge a riprendere il libro in mano e a sfogliarlo dall’altra parte come se fossimo dei giapponesi. Ecco, in tutto questo c’è tutta la sapienza concettuale di Michael Snow”.

Valerio Veneruso

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Valerio Veneruso

Valerio Veneruso

Esploratore visivo nato a Napoli nel 1984. Si occupa, sia come artista che come curatore indipendente, dell’impatto delle immagini nella società contemporanea e di tutto ciò che è legato alla sperimentazione audiovideo. Tra le mostre recenti: la personale RUBEDODOOM –…

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