Storia di Spazio Y, il collettivo non profit romano

Il collettivo che ha ideato e porta avanti l'esperienza dello Spazio Y trova le proprie radici nel quartiere del Quadraro di Roma e fa del dialogo con gli artisti e il territorio il suo punto di forza. Qui si racconta in prima persona

Spazio Y è: Paolo Assenza, Germano Serafini, Ilaria Goglia, Alice Crisponi, Beatrice Favarin, Benedetta Monti, Camilla Salvi, Giulia Apice, Maddalena Scuderoni, Veronica Neri e tutti coloro che partecipano e contribuiscono alla sua realizzazione.
Conforme a un’incognita e al suo doversi determinare in funzione di relazioni e condizioni esterne. Cartesiano, in virtù del suo porsi come asse convergente al punto di origine, coordinata definitrice del costituirsi dello spazio. Fecondo, in una dimensione uterina pronta ad accogliere il frutto creativo.
Spazio Y è un progetto indipendente dedicato alla ricerca e alla sperimentazione in ambito contemporaneo, punto di incontro e di scambio per gli artisti e tutti coloro che sono invitati a interagire con il contesto in cui lo spazio si trova e agisce. Nasceva nel 2014 nel quartiere del Quadraro, culla di moti rivoluzionari espressi e repressi, memore dei tragici rastrellamenti perpetrati, settanta anni prima, ai danni della fazione partigiana. E nel suo nascere già si definiva come luogo dell’incontrarsi, del confrontarsi, del darsi.

Spazio Y per Artribune Magazine, 2022

Spazio Y per Artribune Magazine, 2022

CARATTERISTICHE E OBIETTIVI DI SPAZIO Y

Il suo primo progetto è emblema della sua radicale connessione al territorio e alle energie creative che vi orbitano intorno. La mostra Portafortuna, nel contesto della quale gli artisti erano chiamati a esporre un’opera dal valore soggettivamente apotropaico, è stata in grado di ridisegnare un nuovo assetto topografico dello spazio, senza confini, che restituisse alla periferia nuova centralità e all’arte il suo carattere inclusivo e umano.
Spazio Y si pone infatti come polo nodale e dinamico, accogliente e libero, allo stesso tempo proteso al mondo e alle sue evoluzioni. I progetti outdoor come Basic Necessities, M/AAV o la partecipazione a Manifesta 12 testimoniano, infatti, la volontà di rompere le distanze creando attraverso l’arte un luogo di scambio che favorisce la nascita di visioni innovative e sinergiche, ponendo al centro il valore relazionale dell’arte stessa.
La capacità di sussistere e di operare in base a principi di assoluta autonomia permette a Spazio Y di autodefinirsi, di esplorare e modificare attraverso un linguaggio mutevole e diffuso le varie immagini di sé. Infatti, Spazio Y è:

irregolare /ir·re·go·là·re/ – Divergente dalla norma o dalla consuetudine comunemente accettata o rispettata. Una banda di irregolari; che opera ai margini, anticonformista; Di figura geometrica che non soddisfa a certe condizioni di uniformità o di simmetria: poligono irregolare; di cristallo che presenta imperfezioni strutturali; Di figura o disposizione non riconducibile al concetto fisionomico di regolarità; Privo di uniformità o periodicità.

radicale /ra·di·cà·le/ – Relativo alla radice, cioè all’intima essenza di qualcosa. Rivolto a una modificazione totale e sostanziale; “rimedio”; Radicale libero, atomo o molecola che, possedendo un elettrone di valenza spaiato non impegnato in un legame chimico, presenta notevole reattività;

orizzontale /o·riẓ·ẓon·tà·le/ – Convenzionalmente, appartenente a un piano parallelo alla superficie; Nell’analisi dei fenomeni storici, indica estensione nello spazio geografico (contrapposto a verticale);

flessibile /fles·sì·bi·le/ – Che si adegua facilmente a situazioni o esigenze diverse; duttile, elastico, non rigido: un carattere flessibile un ingegno f.; avere un atteggiamento f.;

SpazioY /spa·zio·Y/ – Che non diverge dalla norma; Non relativo alla radice; Non convenzionale; Un progetto oltre lo spazio.

a cura di Dario Moalli 

https://spazioy.com/

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #69

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Dario Moalli

Dario Moalli

Dario Moalli (Vigevano 1991) studia Storia e critica dell’arte all’università di Milano, nel 2013 si è laureato in Scienze dei Beni culturali, e da qualche anno vive stabilmente a Milano, dove vaga in libertà. Condivide l’interesse per l’arte con quello…

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