Un anno di Progetto Genesi: il bilancio dell’iniziativa che unisce arte e diritti umani

Dopo aver portato con successo la sua collezione d'arte contemporanea in quattro città italiane, partner e associazioni fanno il punto per stabilire le nuove strategie. Con un occhio particolare all'educazione

È necessario spostare l’attenzione dall’arte come oggetto sacrale e auto-referente per usarla come reale gesto sociale di aggregazione delle comunità: Progetto Genesi prova a fornire un modello di collezione meno istituzionale e arte-centrico, e più socio-centrico”. Le parole della curatrice Ilaria Bernardi riassumono lo scopo dell’anno di attività appena conclusosi di Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani, iniziativa patrocinata dal Ministero della Cultura, dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, da Rai Per il Sociale, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dal FAI che unisce l’interesse per i diritti umani alla cultura. Dal 21 settembre 2021 al 21 settembre 2022, Progetto Genesi ha portato in quattro città italiane – Varese, Assisi, Matera e Agrigento, in un viaggio verso il Mediterraneo e i suoi migranti – un corpus di opere d’arte contemporanea da tutto il mondo accorpate nella Collezione Genesi, accomunate dalla capacità di cogliere elementi chiave sulle questioni più urgenti in tema di diritti umani. Presentata dall’Associazione Genesi, fondata nel 2020 da Letizia Moratti e da lei presieduta, l’iniziativa culturale ha incluso anche visite guidate, workshop e un ciclo di 12 conversazioni interdisciplinari, realizzate in collaborazione con l’Università Cattolica e da poco terminate.

I RISULTATI DELL’ANNO ITINERANTE DI PROGETTO GENESI

L’arte è in grado di aiutare a comprendere i diritti umani, non solo a illustrarli. Un ruolo fondamentale, dato che esprimono un concetto estremamente labile, non sempre formalizzato e che cambia nel tempo”, ha sottolineato il rettore della Cattolica Franco Anelli, evidenziando come “le immagini, soprattutto attraverso l’elaborazione artistica, colpiscono nel profondo, restano ed educano i giovani: un’operazione indispensabile del nostro tempo”. Il compito degli operatori culturali, ha proseguito Marco Magnifico, presidente del FAI, è dopotutto quello di “affiancare l’istruzione, oggi in crisi, avendo un ruolo sussidiario che è anche di sprone”. L’impegno nei progetto culturali non fa altro che accrescere il “soft power italiano, che è principalmente culturale”, ha poi aggiunto il direttore per la diplomazia pubblica e culturale italiana del MAECI, Pasquale Terracciano, che ha sottolineato come la cultura, meglio se diversificata, sia veicolo di pace, sviluppo economico, stabilità internazionale e “valori universali”. I risultati di questo primo anno, hanno spiegato Moratti prima e Bernardi poi, sono “estremamente incoraggianti” – 40mila visitatori di cui 18 solo ad Agrigento, città che Magnifico ha definito “assetata” di cultura e novità e a lungo negletta – con un particolare interesse da parte delle comunità e delle scuole, primi interlocutori del progetto. Dato il successo delle prime quattro tappe, per il prossimo anno Progetto Genesi raggiungerà le città di Milano (in Triennale), Genova (a Palazzo del Principe) e Brescia (con la Fondazione Brescia Musei), quest’ultima proprio nell’anno della Capitale della Cultura. Grazie alla collaborazione con la Cattolica, il Progetto pubblicherà poi gli atti delle conversazioni online, oltre a un nuovo volume dedicato alla collezione, cresciuta nell’ultimo anno.

Letizia Moratti, ph. Guglielmo de' Micheli

Letizia Moratti, ph. Guglielmo de’ Micheli

PROGETTO GENESI: LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO

Accanto al bilancio di quanto realizzato finora, l’incontro conclusivo dell’anno itinerante di Progetto Genesi ha anticipato le prospettive future, raccogliendo da enti, associazioni e fondazioni presenti le possibilità della cultura di svolgere un ruolo attivo nell’educazione ai diritti umani. “Educare ai diritti umani è opera meritoria e intelligente, soprattutto con l’arte, che parla al cuore degli uomini più e meglio di tante parole: l’arte è mediatrice e riconciliatrice tra natura e uomo”, ha rimarcato Gianni Letta, presidente dell’Associazione Civita che ha ospitato il meeting del 21 settembre, prendendo come punto di rifermento ultimo la Carta dei Diritti dell’Uomo. Questi diritti sono per Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano che a breve ospiterà la Collezione, anche legati a “una condizione di fragilità diventata ormai quasi di specie, che ci porta a mettere in primo piano il nostro rapporto con una natura che abbiamo prima occupato in modo anche autoritario e a cui poi abbiamo cercato di restituire equilibrioLa domanda che si pone questo progetto è come rispondere a questa fragilità, che è economica, sociale, ambientale: l’aiuto dell’arte e della cultura è fondamentale, e legata non solo a un’idea di bontà ma anche a una di utilità”. Letizia Moratti, che ha connesso l’importanza di questo messaggio educativo alla collaborazione con Gabriele Nissim, presidente di Fondazione Gariwo e de La foresta dei Giusti, ha ricordato come “nella collezione ci sono opere che denunciano, ma sempre con un un messaggio di speranza”. Le ha fatto eco il videomessaggio del ministro della Cultura Dario Franceschini, che ha detto che “partire dalla cultura per incontrarsi significa costruire ponti invece che alzare muri o scavare trincee, significa produrre speranza e visioni”.

– Giulia Giaume

https://associazionegenesi.it/

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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