I disegni di Jaume Plensa al Musée Picasso di Antibes

È un Jaume Plensa inaspettato l’artista protagonista della mostra di Antibes. A essere esposti sono infatti i disegni dell’artista conosciuto in tutto il mondo per le sue maxi sculture

Nel cuore della vieille ville di Antibes, piccolo gioiello della Costa Azzurra, lo scorso giugno il Musée Picasso ha inaugurato la mostra Jaume Plensa. La Lumière Veille ‒ Dessin 1982-2022. Questa occasione artistica non è il primo incontro tra la città e lo scultore spagnolo, avvenuto invece nel 2010 con l’installazione permanente del monumento Nomade sulla terrazza del bastione Saint-Jaume sotto forma di richiesta dello stesso museo a Plensa. Nonostante ciò, la mostra si presenta come la prima retrospettiva dell’artista in un museo: l’obiettivo del curatore Jean-Louis Andral era quello di esporre una selezione di opere con il ruolo di protagoniste e al tempo stesso di narratrici di una storia fatta di fasi e cambiamenti avvenuti nei quarant’anni di carriera e di ricerca creativa di Jaume Plensa (Barcellona, 1955).

Jaume Plensa. La Lumière Veille - Dessin 1982 - 2022, exhibition view at Musée Picasso, Antibes, 2022. Photo Sofia Caprioglio

Jaume Plensa. La Lumière Veille – Dessin 1982 – 2022, exhibition view at Musée Picasso, Antibes, 2022. Photo Sofia Caprioglio

LA MOSTRA DI JAUME PLENSA AD ANTIBES

L’originalità di questa mostra risiede proprio nella scelta delle opere: al cospetto di un artista etichettato come scultore, ciò che il pubblico si aspetta è un percorso attorno alle sue conosciute figure umane plasmate con lettere o reti metalliche. Il visitatore si trova invece immerso in un mondo di disegni, in un’arte bidimensionale dove il confronto diventa frontale. Una scelta espositiva che sottolinea l’importanza della ricerca, della mise en papier delle idee creative come fase principale, intima, quasi sacra del lavoro di un artista. “Senza i vincoli tecnici della scultura”, afferma il curatore, “il disegno consente annotazioni, sviluppo di idee e ricerca: è una sorta di impaginazione, o messa in ordine dell’opera a venire, ma che può svilupparsi su un territorio specifico con la massima immediatezza, dal concetto alla mano, mentre il tempo della scultura è lungo”.
Da questo concept nasce, dunque, un percorso espositivo che si dirama per le sale del primo piano del museo, in cui le opere vedono le proprie fasi bidimensionali confrontarsi con la loro forma scultorea, dove corpi e visi emanano emozioni che si mescolano dando vita a una pièce teatrale. Mostrando i propri disegni, Plensa svela la sua umanità, fatta di errori, di sentimenti, di quotidianità: “Ciò che ho sempre preferito degli artisti sono i loro disegni. Perché? Non lo so. Sono come un diario di viaggio […]. La scultura è un momento quasi sacro in cui si cerca di fissare le cose al di fuori del tempo, senza passato né futuro. Il disegno, invece, è legato alla quotidianità”.
La mostra si palesa come un viaggio nel cuore e nella mente dell’artista stesso, dove il pubblico viene catturato e risucchiato da disegni che solo apparentemente possono definirsi bidimensionali, ma in realtà celano una profondità concettuale e visiva che va a scavare nel pensiero e nella visione creativa di Jaume Plensa.

Jaume Plensa. La Lumière Veille - Dessin 1982 - 2022, exhibition view at Musée Picasso, Antibes, 2022. Photo Sofia Caprioglio

Jaume Plensa. La Lumière Veille – Dessin 1982 – 2022, exhibition view at Musée Picasso, Antibes, 2022. Photo Sofia Caprioglio

L’IMPORTANZA DEL DISEGNO PER JAUME PLENSA

Per mantenere il focus sulla lettura originale del disegno e sul suo confronto con la scultura, l’allestimento risulta tradizionale, con l’uso delle pareti come supporto ma anche come foglio di carta stesso, diventando la tela dell’artista in alcune sale e diario personale. Durante il percorso, infatti, si possono ammirare dei visi irregolari disegnati direttamente sul muro e leggere dei brevi estratti della sua filosofia, che diventa la voce narrante durante la visita.
Un’altra scelta curatoriale che ha permesso di entrare gradualmente nell’intimità creativa dello scultore è l’ordine temporale espositivo: all’inizio della visita, infatti, l’esperienza del pubblico comincia osservando il Plensa di oggi, con le sue “rocce umane” di parole o di fil di ferro maggiormente conosciute. Proseguendo da una sala all’altra, si va indietro nel tempo fino ai primi anni della sua carriera, dove a regnare era la tecnica del collage, principio cardine che si proietta in tutta la sua arte: “La filosofia di quasi tutto il mio lavoro risiede nel concetto di collage, di stratificazione che si ritrova (anche) nella mia scultura”.
La retrospettiva dedicata a Jaume Plensa è, a tutti gli effetti, il racconto di una vita dedicata all’arte, interpretata dallo scultore non come fine a sé stessa, ma come un potente strumento che, messo nelle mani di ognuno di noi, può far nascere nuove realtà da vivere e condividere con la società, con le città, con qualunque piccolo o grande angolo della Terra.

‒ Sofia Caprioglio

Antibes // fino al 25 settembre 2022
Jaume Plensa. La Lumière Veille – Dessin 1982-2022
MUSÉE PICASSO
Château Grimaldi
Place Mariejol
https://www.antibes-juanlespins.com/culture/musee-picasso

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Sofia Caprioglio

Sofia Caprioglio

Laureata in Design e Comunicazione visiva al Politecnico di Torino, sta per conseguire la Laurea Specialistica in Arti visive e Studi curatoriali presso la NABA di Milano. Il suo percorso di studi le ha permesso di attuare un approccio concettuale…

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