Codalunga alla Stazione Termini di Roma. Il “brand” di Nico Vascellari apre un negozio

Il temporary store propone oggetti, pezzi unici, tirature limitatissime, vestiti e merchandising alla Stazione Termini. È il primo store d’artista in un grande scalo ferroviario

Cosa diavolo è un’opera d’arte? Quanto il concetto si può stressare e allargare? Fino a che punto? Il ‘commercio’ dell’arte deve essere a vita relegato ai canali delle aste, delle fiere e delle gallerie o è giunto il momento di evolvere piattaforme? Se un artista apre un negozio di piante portando dentro a quel progetto tutto il suo portato d’artista – come ha fatto Gabriele De Santis ad esempio – il negozio è solo un negozio o considerabile come un’opera? Queste considerazioni, oggi assai attuali nella fluida epoca post pandemica, sono state portate a galla in tempi non sospetti e col consueto spirito pionieristico dall’artista e musicista Nico Vascellari (1976) nel remoto 2005 quando nella natia Vittorio Veneto, nell’ambito del suo studio, nacque il progetto Codalunga.

Il negozio di Codalunga a Termini

Il negozio di Codalunga a Termini

CODALUNGA DI NICO VASCELLARI

Dapprincipio semplicemente una porzione dello studio di Nico. Poi spazio per concerti, performance, presentazione di fanzine, gallerie d’arte con vetrine interpretate da grandi nomi, piattaforma per l’underground. 15 anni di epopea dal 2005 al 2020: centinaia di artisti ospitati, qui il loro spazio per sperimentare ostinatamente indipendente. Una volta iniziata la pandemia Codalunga, che non poteva più aprire i suoi battenti a Vittorio Veneto, si è occupata di produrre IONOI. Ovvero il film di Vascellari in cui la sua band, i Ninos Du Brasil, improvvisa una tourné di 20 giorni in 20 regioni con 20 concerti in 20 case di amici o sconosciuti.
Il negozio di Codalunga a Termini

Il negozio di Codalunga a Termini

CODALUNGA E IL “MERCHANDISING”

Come tutti i progetti che hanno una radice nell’universo della musica e che vogliono davvero (davvero!) innescare un dialogo ed una relazione con la community di riferimento, Codalunga non poteva sottrarsi al fascino – e alle opportunità economiche – del merchandising. Del resto quello della “coda lunga” è uno dei più studiati concetti nel marketing contemporaneo. E così alcune opere più di successo di Nico hanno utilizzato lo spirito di Codalunga per diventare scalabili, replicabili, pop, diffuse. Il lavoro Dream-Merda” del 2018, giusto per fare un esempio, è stato declinato in t-shirt, tazze da colazione, felpe, puzzle o lampade al neon (in colllaborazione con Seletti) mentre  altre partnership fioccavano come quella con il nuovissimo W Hotel di Roma: un palinsesto di 10 eventi tra arte, design, moda e musica nel già iconico albergo di Via Liguria nella Capitale. Insomma, Codalunga è in tutto e per tutto un brand e come tutti i brand deve avere il suo punto vendita che non può limitarsi alla sola veicolazione via e-commerce.
Dream Madre di Nico Vascellari

Dream Madre di Nico Vascellari

CODALUNGA ALLA STAZIONE TERMINI

Ed eccolo il punto vendita. E che punto vendita. Piazzato in una delle aree di passaggio più commercialmente efficaci della città, il primo negozio Codalunga ha aperto nella galleria della Stazione Termini, che è come dire il primo scalo ferroviario d’Italia e il secondo d’Europa come flussi di passeggeri. Un’enormità di persone osservano, incontrano e comprano gli oggetti Codalunga e lo potranno fare almeno per un mese. “Codalunga è sempre stato uno spazio periferico, marginale. Qui invece siamo nel centro più centro della Capitale d’Italia. Un vero esperimento di forzatura” riflette Vascellari. Si può essere e restare indipendenti pur aprendo uno store in uno spazio così spudoratamente commerciale? “Nonostante il buon successo che sta avendo Codalunga continua ad essere totalmente indipendente,  è un progetto tutto mio e anzi è una mia opera”. In che senso una tua opera, chiediamo a Nico Vascellari: “nel senso che se gli artisti chiamano ‘lavori’ le loro ‘opere’ allora perché un lavoro, come quello che si fa aprendo un negozio, non può essere un’opera?”. Aperto fino a settembre e ammantato da una colonna sonora scritta dai Ninos Du Brasil lo store punta, come lo spazio Codalunga di Vittorio Veneto, ad intercettare un pubblico ‘sbagliato’, casuale, distratto, impreparato ai temi dell’arte. Facendo di questo il suo punto di forza. Non mancheranno dunque in pieno stile Codalunga eventi, concerti, presentazioni, collaborazioni artistiche. Tutto da intercettare sul profilo instagram @coda.lunga nel corso di queste settimane.
Codalunga Milano Limona

Codalunga Milano Limona

CODALUNGA ALLA STAZIONE CENTRALE DI MILANO

Grazie al grande successo del primo temporary space alla Stazioni Termini, Codalunga ha annunciato che lo spazio temporaneo approderà anche alla Stazione Centrale di Milano dal 14 giugno alle 18. Nelle stazioni di Roma e Milano si potranno trovare nuove edizioni speciali pensate appositamente per gli store, oltre alle note t-shirt di Codalunga con gli anagrammi storici a cui si aggiunge “Milano Limona”, nuove felpe e long sleeve, e ancora gli ormai celebri poster “Chiude l’Italia” e “Tutti in casa”, e il peluche “I Don’t Give a Fuck” ispirato alla omonima performance di Vascellari del 2002. Come vuole la tradizione di Codalunga, entrambi i temporary space saranno anche un luogo di incontri e di “cortocircuiti” portando un calendario di eventi e appuntamenti anche in luoghi non convenzionali come sono le Grandi Stazioni. Lo spazio Milano Centrale vedrà il 21 giugno un’attivazione speciale per la Giornata Mondiale dello skateboard, mentre alla Stazione Termini di Roma, il 24 giugno dalle 19 alle 21 sarà la volta dei Ninos Du Brasil con un evento firmacopie dell’ultimo album Antro Pop e successivo dj set.

– Massimiliano Tonelli
Articolo aggiornato il 13 giugno 2022.

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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