Voci dal passato e cucine scomposte. La mostra di Alexander Tillegreen a Milano

La mostra di Alexander Tillegreen a Milano è l’esito della residenza negli spazi di Isisuf ‒ Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo, che ha permesso una nuova interpretazione del suo patrimonio archivistico

Scomporre le realtà in moduli, un metodo che Alexander Tillegreen (Copenhagen, 1991) applica ai singoli oggetti, alle combinazioni di colore, ma soprattutto ai suoni. Da questa sincopata rilettura del mondo, foriera di cambi di prospettiva e scoperte insperate, nasce la sua mostra The Unsweep Paradox, in corso presso Futurdome a Milano.
Prima mostra italiana dedicata al giovane artista danese, la grande esposizione invade i quattro piani del tempio eretto alla memoria degli ultimi futuristi in via Paisiello 6, al termine di tre mesi di residenza presso Isisuf ‒ Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo che ha permesso la nascita di FuturDome, primo progetto di housing museale di arte contemporanea.

Alexander Tillegreen. The Unsweep Paradox. Exhibition view at FuturDome, Milano 2022

Alexander Tillegreen. The Unsweep Paradox. Exhibition view at FuturDome, Milano 2022

ALEXANDER TILLEGREEN E MARY VIEIRA DA FUTURDOME

Tillegreen, esplorando il materiale archivistico dell’Istituto, ha eletto a propria musa e interlocutrice l’artista brasiliana Mary Vieira (1927-2001), pioniera dell’arte concreta e cinetica “sorprendentemente poco nota in Italia”, racconta il fondatore e direttore artistico di FuturDome Atto Belloli Ardessi, anche curatore della mostra.
Il recupero di opere grafiche e sculture di Vieira ‒ oggi esposte al secondo piano del palazzo ‒, nonché di elementi della sua pratica artistica, ha permesso a Tillegreen di dialogare con la sua eredità e ri-attualizzarla: apice di questa conversazione è l’opera Correspondence (before thought), che nella penombra del seminterrato diffonde nell’aria le teorie pronunciate dall’artista brasiliana in una rara intervista. Sorrette da un tappeto sonoro creato da Tillegreen per l’occasione, le sue parole radicali dimostrano una straordinaria modernità ‒“Non ho problemi di nazionalità. La nazionalità non esiste per me // In fondo, le idee non hanno genere, sono asessuali nella loro essenza”. Dopotutto è la contemporaneità a essere al centro delle indagini di FuturDome, che “in modo del tutto futurista, fa tutto tranne parlare di Futurismo”, racconta Belloli Ardessi.

Alexander Tillegreen. The Unsweep Paradox. Exhibition view at FuturDome, Milano 2022

Alexander Tillegreen. The Unsweep Paradox. Exhibition view at FuturDome, Milano 2022

LE OPERE DI ALEXANDER TILLEGREEN DA FUTURDOME

Il recupero di oggetti e idee del passato ‒ palese nel pezzo di apertura dell’esposizione, Suspended Loop (gathering), il preferito del curatore, che traspone e risemantizza materiali della casa degli ultimi futuristi come un fornello, un paralume e lo scuro di una finestra – è la spinta motrice dell’intera mostra, che si articola all’interno di un palazzo per metà composto da appartamenti privati. È proprio il recupero e la valorizzazione ad animare opere come l’immersiva A+A (five phantom streams for FuturDome), lavoro sonoro che occupa una stanza dove più speaker riecheggiano parole sovrapposte, che si dilatano in diversi sensi a seconda della lingua e cultura di chi ascolta. L’opera, che dimostra le teorie della psicologa Diana Deutsch degli Anni Settanta, contribuisce a creare un effetto straniante e una sospensione spazio-temporale che ricompare in altre opere, come Situated State (absorption and shift), una scultura composta da più parti (come teste di manichini) che si muovono al passaggio del pubblico. E poi vetri rossi, piastrelle modulate e ripetute, fotografie: Tillegreen inaugura la sua presenza italiana alla grande, infatti tra aprile e maggio è tornato in residenza per preparare l’evento di chiusura, un concerto con brani inediti sulla terrazza di FuturDome.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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