19 artisti millennial in mostra a Napoli

Ultime ore di tempo per visitare la mostra che riunisce diciannove giovani artisti, invitati a raccogliere la nuova sfida proposta da Fondazione Morra Greco e Progetto XXI-Fondazione Donnaregina: offrire, proprio nell’annus horribilis della pandemia, un posto al sole al futuro della creatività campana.

Tempo tiranno o benefico, benessere o malessere, energia generativa o distruttiva: questi i tre poli e diadi ambivalenti evocati dalla ricognizione della giovane arte generata ai piedi del Vesuvio, ma dal respiro internazionale, rispecchiando la natura di Partenope, porto di culture.
Una mappatura da cui traspare un serpeggiante e ma reale senso di inappagamento e inquietudine, ma anche di magnetica energia da rendere costruens, come cifra accomunante la generazione millennial di artisti campani.

TEMPO E SUONO A NAPOLI

Il tempo è struttura e materia prima di suono ed esperienza di fruizione prolungata, come nella magniloquente sperimentazione di Renato Grieco, che plasma scultoreamente e spazializza con esiti quasi di pittoricismo il fonico. Indagato anche da Roberto Pugliese – e gran merito di questa collettiva è aver offerto un focus sulla Sound Art – ma in nesso semantico e sinestetico più stretto con l’immagine, con portati evocativi ed emotivi riverberanti le macchine inutili di Picabia e quelle sentimentali di Duchamp.
Ma il tempo della storia individuale e sociale si salda anche all’energia antropologica polivalente del territorio, capace di generare dinamiche di benessere o malessere, rendendo l’immaginario locale e collettivo scultura archetipica a evocazione surreale nella ricerca multisensoriale di Giulio Delvè. E la stessa indagine energetica traspare anche dal concettuale caldo e dalla geometria sentimentale alla Agnetti di Carmela De Falco, o dal consapevole metalinguismo a prelievo sociale di Rebecca Moccia.

Alessandro Bava, installation view at Fondazione Morra Greco Napoli 2021. Photo Marco Casciello. Courtesy Fondazione Morra Greco

Alessandro Bava, installation view at Fondazione Morra Greco Napoli 2021. Photo Marco Casciello. Courtesy Fondazione Morra Greco

GLI ARTISTI IN MOSTRA

Pittura, grafica, immagine, negoziazione dei significati tra citazioni, appropriazioni, riflessione sociale e nuovo uso di tecniche tradizionali sono presenti nelle opere di Giorgia Garzilli, Andrea Bolognino, Claudio Coltorti, Camilla Salvatore; mentre nell’avvolgente 3D ambientale di scultura e installazione si dipana la ricerca, dal postbarocco all’onirico, di Effe Minelli, Diego Cibelli, Theo Drebbel, Raffaella Naldi Rossano, Ambra Viviani.

Più asciutta e minimale, ma a molteplici livelli emotivi e di senso, la traiettoria di Veronica Bisesti, Paolo Puddu, Antonio Della Guardia, Alessandro Bava, Maurizio Esposito, che offre appunto un’altra variante di termica estetica a quell’energia individuata all’inizio come leitmotiv espositivo. E che suggerisce, proprio nelle indovinate giustapposizioni curatoriali, continue sorprese percettive, e forse anche la miglior traccia di riflessione: fare rete, non temere differenze, allargare lo sguardo e ingenerare ricchezza dalle deflagrazioni, per rendere sistema invincibile, anche per un contesto complesso come quello campano, quelli che altrimenti rischiano di restare isolati raggi di sole.

‒ Diana Gianquitto

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Diana Gianquitto

Diana Gianquitto

Sono un critico, curatore e docente d’arte contemporanea, ma prima di tutto sono un “addetto ai lavori” desideroso di trasmettere, a chi dentro questi “lavori” non è, la mia grande passione e gioia per tutto ciò che è creatività contemporanea.…

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