A partire dagli studi pionieristici sull’energia solare dell’ingegnere e matematico Giovanni Francia, Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumán, 1973) sviluppa un progetto installativo-architettonico volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di recuperare un rapporto equilibrato con l’ambiente. In piena emergenza da riscaldamento globale, conflitti etnici e religiosi, le strutture di Saraceno sono la metafora del bisogno di “leggerezza” nell’impatto sul pianeta, che sta pagando a caro prezzo il selvaggio consumo di risorse non rinnovabili. Leggerezza ottenibile anche ripensando il sistema energetico.
Immaginando la sua utopia tecnologica, Saraceno costruisce strutture che sembrano ricettori di onde cosmiche da cui ricavare energia “verde”, inseriti in un percorso che include anche oggetti provenienti dal Fondo Giovanni Francia della Fondazione Micheletti. Un appello politico in chiave artistica per una modernità anti-dissipativa.
‒ Niccolò Lucarelli