Nasce a Torino Maze, il primo festival di street culture internazionale con l’anima fashion

Puntata zero a Torino di un nuovo format che riunisce le discipline della street culture sotto il tema comune della moda. Quattro giorni tra gare di skate, breakdance, writing e sfilate di marchi urban in pieno centro.

Hip hop, street dance e breakdance, skate e street basket, street art e street photography: questa è la street culture e a Torino sarà protagonista per quattro giorni – da venerdì 8 a lunedì 11 settembre – grazie a Maze, un format nuovo di festival che unisce il lato pop della vetrina all’approfondimento culturale. “Questo per poter capire cosa fosse questa cultura prima di diventare commerciale”, spiega ad Artribune l’ideatrice della rassegna, Jennifer Caodaglio di Multiethnic Media – Associazione Interculturale nata a Torino nel 2007 per sostenere il dialogo fra le diverse culture della società contemporanea -, realizzata in collaborazione con STUDIO2fashion Events, struttura che opera da quasi trent’anni nel settore della moda internazionale. “Ho scelto Torino perché ha una storia legata alla streetculture”, continua la giovane organizzatrice che l’hip hop lo balla e lo insegna.

Piazzale Valdo Fusi, Torino, una delle sedi di Maze Festival insieme all'ex Borsa Valori, photo by Claudia Giraud

Piazzale Valdo Fusi, Torino, una delle sedi di Maze Festival insieme all’ex Borsa Valori, photo by Claudia Giraud

GLI SKATER DI TORINO

E la mente corre al Teatro Regio, ritrovo storico degli skater che ora hanno in piazzale Valdo Fusi il loro quartier generale. Proprio dove si svolgerà il cuore del festival, tra contest sportivi e battle di dance, live painting di writer torinesi e momenti musicali come la performance del cantautorapper Dutch Nazari, con un focus sul fashion presso la dirimpettaia ex Borsa Valori della Camera di Commercio. La moda è infatti protagonista trasversale di tutte le giornate con i fashion show e con la presenza di alcuni tra i brand più interessanti dello streetwear italiano e mondiale come Vans – il marchio nato dalla surf and skate culture di Los Angeles tra la fine degli Anni ’70 e l’inizio degli Anni ’80 – e poi Fila, Fred Perry, Kappa, Superga, K-Way e New Era fino agli italiani If Bags, Bad Deal, Dena lab, Nilox, Overdrive.

Dutch Nazari

Dutch Nazari

UN PROGRAMMA PER APPROFONDIRE LA STREET CULTURE

Non mancheranno gli approfondimenti culturali, da un talk in cui Domenico Romeo, street artist noto per il suo segno calligrafico astratto e direttore creativo del rinomato brand di streetwear Off White, dialogherà con Mattia Ruffolo di I-D Vice Italia sull’evoluzione dello streetwear, a una lecture di Franco Pagetti – fotoreporter di guerra e fashion photographer per Vogue Italia -, co-presentata dall’Istituto Europeo di Design, sull’etica della fotografia nella moda e nella cultura moderna e a una conversazione con Carlo Rivetti – presidente del brand Stone Island – sulla propria visione del fashion contemporaneo.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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