Tratti istintivi. Alessandro Twombly a Roma

Galleria Alessandra Bonomo, Roma. Il colore devoto. Il tratto docile. La tematica coerente. Come un animale che non si ribella mai al proprio istinto, ma lo segue. La modestia. L’attaccamento. Nulla di più nulla di meno che il continuo divenire trasferito su carta da Alessandro Twombly.

Dipinti su tela e carta di recente produzione e una scultura in bronzo hanno animato la monografica di Alessandro Twombly (Roma, 1959), conclusasi pochi giorni fa alla Galleria Alessandra Bonomo di Roma. Per l’artista la natura è metamorfosi. In qualsiasi forma. Dal blu delle sorgenti d’acqua ai fiori, al deserto. E in quest’ultimo contesto la luce diventa quasi accecante e il giallo e i colori si assopiscono. Si affievolisce il contorno e la forma diventa miraggio. Un vago ricordo. Flebile e poetico richiamo. Ma, quando i paesaggi si confondono, prende vita lo spietato gioco delle sovrapposizioni. Come nella serie de I Monti Pallidi, il racconto delle Dolomiti. Delle lunghe passeggiate tanto care all’artista. E nei ricordi riemergono montagne, rocce e nebbie. Dai rossi ai neri, dagli ocra ai blu. La poetica di Twombly emerge dall’istintività del tratto, nell’imprevedibilità del segno. A volte macchia, a volte massa, altre volte mistero.

Michele Luca Nero

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Michele Luca Nero

Michele Luca Nero

Michele Luca Nero (Agnone, 1979), figlio d’arte, inizia a dipingere all’età di sei anni. Una passione ereditata dal padre, Francesco, insieme a quella teatrale acquisita dal nonno, Valentino, poeta e drammaturgo riconosciuto a livello internazionale. In pochi anni ha curato…

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