Riapre la Quadreria di Palazzo Ducale a Venezia

Dopo un lungo intervento di valorizzazione torna visibile una straordinaria collezione che spazia dai maestri fiamminghi a Tiepolo, Bellini, Tiziano e Carpaccio

Una stagione di grandi iniziative per il Palazzo Ducale di Venezia. Quasi in concomitanza con l’apertura della grande mostra dedicata a Vittore Carpaccio, prevista per il prossimo 18 marzo, torna visibile la storica Quadreria del palazzo, in un intervento che coinvolge la Sala della Quarantia Criminale, la Sala dei Cuoi e quella del Magistrato alle Leggi. Il riallestimento – condotto dalla Fondazione Musei Civici di Venezia con la collaborazione e il supporto di Venice International Foundation, e visibile da sabato 25 marzo – si rifà a una tradizione dei primi decenni del Seicento, quando all’interno dello storico edificio furono esposte accanto ai dipinti istituzionali delle opere da “cavalletto” da illustri collezioni private, come quelle di origine fiamminga del cardinale Grimani.

Il Palazzo Ducale di Venezia

Il Palazzo Ducale di Venezia

IL RIALLESTIMENTO DELLA QUADRERIA DI PALAZZO DUCALE A VENEZIA

In omaggio a quella secolare tradizione, si è deciso di dedicare la Sala dei Cuoi all’esposizione di opere fiamminghe”, ha commentato Chiara Squarcina, responsabile della sede museale, “tra le quali l’unica superstite di quelle offerte alla pubblica fruizione in Palazzo a partire dal 1615: quell’’Inferno’ già attribuito al Civetta (Henry Met de Bles) e oggi più opportunamente ricondotto ad anonimo seguace di Bosch o il ‘Cristo deriso’ di Quentin Metsys. Tutti esempi delle relazioni culturali della Serenissima con il resto d’Europa”. Nelle altre sale saranno invece esposti diversi capolavori (superstiti di un patrimonio più ricco e oggi parzialmente disperso o passato a istituzioni statali) di maestri sommi dell’arte veneziana, quali Venezia riceve da Nettuno i doni del mare di Giambattista Tiepolo, la Pietà di Giovanni Bellini, la Madonna con Bambino e due angeli di Tiziano e il Leone marciano andante di Carpaccio, che sarà possibile ammirare in questi spazi alla fine della mostra antologica. La Quadreria accoglierà anche alcune pregevoli tele e tavole concesse in deposito a lungo termine da una collezione privata, tra cui Ritratto di dama con figlia (Doppio ritratto, già collezione Barbarigo) di Tiziano, L’angelo annuncia il martirio a Santa Caterina di Alessandria di Jacopo Tintoretto (un tempo nella chiesetta di San Geminiano in piazza San Marco e più recentemente in collezione David Bowie) e la Maria Maddalena in estasi di Artemisia Gentileschi, oltre a opere di Giovanni Cariani, Anthony van Dyck e Maerten de Vos.
Venice International Foundation e la Fondazione Musei Civici di Venezia sono da tempo legate da un vincolo di visione e prospettive, teso alla protezione di un immenso patrimonio artistico e culturale che appartiene a tutti noi” ha commentato il presidente di VIF, l’architetto Luca Bombassei. “Grazie al contributo dei nostri associati, VIF ha deciso di sostenere una così importante operazione di restauro perché pensiamo che l’evoluzione sia una delle caratteristiche peculiari di Venezia, una città capace di trasformarsi continuamente mantenendo la propria identità. In questo caso significa tornare ad ammirare magnifici capolavori che acquisteranno nuova vita grazie all’allestimento del Maestro Pier Luigi Pizzi e al prodigioso equilibrio fra mano, mente e materia degli artigiani veneziani e dei maestri restauratori che hanno lavorato per VIF nella Quadreria. Il risultato è straordinario perché si è fondato sul valore umano, quel motore immateriale che permette di fissare obiettivi e poi raggiungerli, reagire alle difficoltà, innovare nella tecnica e nei metodi”.

Quentin Metsys, Cristo deriso

Quentin Metsys, Cristo deriso

GRANDI LAVORI A PALAZZO DUCALE

L’amministrazione comunale veneziana e la Fondazione MUVE si sono impegnati nel frattempo in una serie di interventi paralleli su Palazzo Ducale, tra tutti la complessa campagna di riqualificazione funzionale del palazzo che comporta il monitoraggio e gli interventi sugli apparati decorativi su soffitti e pareti. “I lavori in corso consentiranno di disporre di una banca dati ragionata sullo stato di conservazione delle superfici ispezionate che potrà funzionare come elemento di ingresso per la progettazione e programmazione degli interventi di restauro. Bassorilievi, pietre d’Istria, marmi provenienti dalle più diverse cave in relazione al loro colore, fregi che impreziosiscono quello straordinario scrigno di arte, storia e mito che è il Palazzo dei Dogi, antica sede del potere della Serenissima che abbiamo il dovere di conservare in tutta la sua magnificenza”, ha sottolineato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. In ottica di promozione culturale del Ducale, inoltre, la presidente di Fondazione MUVE Mariacristina Gribaudi ha annunciato l’apertura tra poche settimane di un nuovo Itinerario Segreto alla scoperta di luoghi in origine inaccessibili al pubblico e che “dopo Artemisia Gentileschi, la Sala della Quarantia Civil Vecchia accoglierà nel corso dell’anno nuovi ‘Ospiti a Palazzo‘: opere, provenienti dalle ricche collezioni d’arte della Fondazione Musei Civici di Venezia e non sempre fruibili da parte del pubblico, a cui si alterneranno altre, altrettanto importanti, provenienti da prestigiose collezioni private”.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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