Cattelan a sorpresa: ad Art Basel lancia Smoke, mostra a episodi in tre gallerie

In aperto dialogo con Ghosts, le tre opere inaugurate da MASSIMODECARLO, Marian Goodman Gallery e Perrotin mettono in discussione il mondo post-Covid, spingendoci a riflettere sul ruolo della memoria collettiva e sulla condivisione del dolore

Maurizio Cattelan cattura tutti gli occhi ad Art Basel presentando Smoke, una mostra a episodi che si svolge negli stand delle tre gallerie che rappresentano l’artista: MASSIMODECARLO, Marian Goodman Gallery e Perrotin. Ogni parte della mostra sarà presentata dalle singole gallerie in autonomia e sarà inframmezzata dalle altre opere in esposizione, ma inevitabilmente le tre opere proposte da Cattelan sono legate tra loro in una cruda analisi del mondo post-Covid. Mettendo in discussione la natura stessa dell’esposizione artistica, l’artista padovano crea un’esperienza dinamica ed emozionale in cui i momenti di silenzio diventano significativi quanto la parola – una tendenza già ravvisabile in Breath, Ghosts, Blind al Pirelli Hangar Bicocca, con il cui Ghosts le opere presentate a Basilea sono in aperto dialogo.

CHE TEMI AFFRONTA SMOKE

Dando seguito alla riflessione inaugurata con l’esposizione milanese, Smoke presenta in anteprima una serie di nuovi lavori gemmati dai tragici ricordi dell’11 settembre, all’alba del 20esimo anniversario dell’attentato che cambiò il mondo. Attraverso un linguaggio visivo senza precedenti, Smoke è un esperimento di scrittura collettiva e un esercizio di condivisione del lutto, un atto di ribellione alle regole del sistema artistico globale e, per estensione, una sfida universale alle regole non scritte che normano le azioni umane. Riflettendo sulla memoria, sull’amore e sulla perdita, la mostra è allo stesso tempo una dichiarazione d’amore e una marcia funebre, che racconta la realtà svelando sogni e incubi dell’umanità.

L’OPERA OSPITATA DA MASSIMODECARLO: NIGHT

L’opera ospitata da MASSIMODECARLO è Night, una bandiera americana completamente nera e con visibili fori di proiettili: non è difficile vedere in questo lavoro l’eco del grande movimento per i diritti degli afroamericani Black Lives Matter, con una spinta che mette in discussione la concretezza del sogno americano e il concetto stesso di identità nazionale statunitense (e non solo). Night è sì un simbolo della violenza razzista e suprematista che scuote l’America ogni giorno, ma non solo: i buchi che lacerano la bandiera – un chiaro riferimento alla pratica artistica di Lucio Fontana – sono anche delle aperture, che svelano i segreti e i misteri che giacciono dietro la cornice superando un concetto confinabile di spazio artistico.

L’OPERA DA MARIAN GOODMAN GALLERY: GHOSTS + FOUND WORK

Marian Goodman Gallery presenta Ghosts + Found Work, un lavoro contemplativo che combina più elementi mutuati dal fatidico attacco alle Torri Gemelle. Found Work inquadra il simbolo iconico della città, il logo I ♥ NY, in uno stretto dialogo con Ghosts, la nuova e allo stesso tempo storica serie dell’artista con i piccioni imbalsamati, silenziosi e onnipresenti testimoni dei cambiamenti della città. L’artista ha trovato Found Work (il cui significato diventa così letterale) in un mercato di New York, ricoperto di migliaia di scritte con reazioni alla tragedia. Lavoro collettivo e ready-made allo stesso tempo, Ghosts + Found Work è uno strumento potente che ci ricorda che la storia è scritta dalle persone che la vivono, e la memoria può esistere solo se condivisa.

L’OPERA DELLA GALLERIA PERROTIN: BROTHER, 2021

Da Perrotin trova infine posto Brother, 2021, una scultura site-specific che riflette sul ruolo dell’individuo nel contesto pubblico. Le domande sono molte, poche le risposte: quando siamo veramente presenti? Quando possiamo o dobbiamo scomparire? Questa nuova scultura è un dorato ritratto anti-monumentale dell’artista stesso, che emerge – o forse svanisce – da una delle pareti dello stand. Brother, 2021, è una dichiarazione ambigua sul potere dell’individuo nel mondo contemporaneo, intrappolato tra il naturale desiderio umano di emergere e l’inevitabile attrazione per la quiete, la solitudine e il dolore.

– Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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