Parte la sesta edizione del Black History Month Florence e l’archivio si ferma a Firenze

Il mese dedicato alla cultura nera, alla creatività afrodiscendente si svolge a Firenze e contemporaneamente a Bologna con una serie di appuntamenti. Mentre l’archivio che studia la storia Black in Italia entra a far parte delle Murate per tre anni.

Il 2020 è stato l’anno della pandemia, ma anche l’anno della rivoluzione Black Lives Matter, con i movimenti che dagli Stati Uniti si sono diffusi in tutto il mondo occidentale in seguito all’uccisione di George Floyd e la discussione sulla statuaria pubblica, che ha portato ad esempio Londra ad avviare un processo di ripensamento per creare nuove commissioni più rappresentative della cittadinanza, come racconta Giulia Giaume qui. Ma da sei anni in Italia c’è un progetto d’avanguardia che riflette e diffonde la produzione culturale nera e sulle culture afrodiscendenti nel nostro Paese. A fondarlo, il regista americano Justin Randolph Thompson, qui da noi dal 1999. Il Black History Month Florence (che fa pendant con la sua versione bolognese) affonda le radici nel Black History Month statunitense, ovvero la celebrazione annuale dei successi degli afroamericani.

BLACK HISTORY MONTH FLORENCE: OSTINATO

In corso fino a marzo 2021, un importante calendario di eventi, in un anno difficile che sancisce alla sesta edizione anche un significativo cambiamento di format. Se la causa principale è la pandemia, c’è anche la necessità di disseminare pensieri e progetti oltre i confini cittadini con il progetto Black History Fuori le Mura. Nel 2021 il tema dell’edizione è Ostinato, “una riflessione sull’ostinazione necessaria per affermare strategie proattive di organizzazione culturale su un lungo arco di tempo, come manifestazione di una visione non indifferente ai tempi attuali e le sfide del presente, ma nemmeno eccessivamente determinata da loro”, spiega Janine Gäelle Dieudji, Co-Direttrice e Vice Presidente dell’Associazione Culturale BHMF, “sia nelle sue declinazioni locali che nazionali, è impegnata a fornire la coerenza e la vivacità necessarie per dare spazio ad ogni cultura per esprimersi in libertà, dando alle culture afro-discendenti il giusto ritmo per affermarsi al pari delle altre culture e realtà sul territorio”. Tra gli appuntamenti in calendario c’è On being present, una mostra virtuale in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi di Firenze sul “corpo nero” nell’arte, attraverso nove opere selezionate da un gruppo internazionale di studiosi. Inoltre, i risultati YGBI Research Residency, il programma di residenza per giovani artisti afrodiscendenti realizzato da Numeroventi e Student Hotel, la mostra di Kiluanji Kia Henda, curata da BHMF e realizzata in collaborazione Murate Art District e ancora eventi conferenze ed esposizioni workshop che abbracciano sia l’edizione bolognese in corso sia la piattaforma Fuori le Mura.

The Recovery Plan MA_GA

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BLACK ARCHIVE ALLIANCE A FIRENZE

Alle Murate, inoltre, si tiene la terza edizione della Black Archive Alliance, nata nel 2018 come progetto di ricerca e di formazione, un “archivio di archivi”. A partire dal 2021 e fino al 2024 l’archivio resterà a Firenze in una “lunga residenza” e a disposizione di tutti, con documenti, immagini, collezioni che raccontano la storia delle popolazioni africane e la diaspora, inoltre in relazione con il nostro paese ed il passato coloniale. “L’obiettivo del progetto di ricerca”, ha commentato Justin Randolph Thompson, “è di mappare e mettere a fuoco la storia afro-discendente e i popoli che ne sono interessati, e avere finalmente uno spazio per un archivio della ricerca di BHMF condivisibile nella sua forma, e nel suo contenuto progettuale”. Credo che avere il Black Archive qui”, ha commentato Valentina Gensini, alla guida di MAD, “sarà generatore di molte ricerche e di una presenza cittadina di Black History ancora più radicata, foriera di nuove collaborazioni e importanti ricerche sulla storia Black, in collaborazione con altre importanti istituzioni cittadine, italiane e internazionali. MAD sarà il quartier generale del gruppo di ricerca e anche il luogo dove queste ricerche artistiche e di taglio antropologico verranno poi ricondivise con la cittadinanza e con il mondo degli addetti ai lavori. L’Archivio apre il suo momento di condivisione al pubblico con una nuova esposizione dedicata alle ricerche inedite di Simao Amista, Patrick Joel Tatcheda Yonkeu, Jessica Sartiani, Jordan Anderson, Angelica Pesarini. La mostra Black Archive Alliance Volume III (Emeroteca) sarà visitabile al MAD nel mese di febbraio. Black Archive Alliance è un progetto unico a livello nazionale, e arricchisce la nostra città di un archivio e di un team di ricerca internazionale militante, pronto a riscrivere la storia afro-discendente con uno sguardo e una metodologia che si distaccano dalla tradizione storica neo-coloniale”.

LA LIBRERIA POP UP

Il progetto si completa con il Recovery Plan con la Library on loan, una biblioteca pop up con testi provenienti dalle collezioni personali di coloro che studiano la storia delle culture e dei popoli afrodiscendenti. 500 i volumi che il pubblico potrà consultare, con l’obiettivo di ampliare sempre di più il progetto e di diffonderlo in altri contesti. La Library, attualmente al MAGA di Gallarate, dove è in mostra, si stabilirà a Firenze e permetterà al pubblico di accedere a testi icona del dibattito sul razzismo nei confronti di afro-discendenti come Negro Ebreo Comunista, di Mauro Valeri, Transafricana. Artisti contemporanei, e Re-signification: European Blackamoors, Africana Readings. 

– Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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