Una misteriosa limousine nell’ultimo videoclip di Beth Gibbons

Il 17 maggio è uscito “Lives Outgrown”, il nuovo disco della cantante dei Portishead Beth Gibbons. Ad anticiparlo di pochissimo è il video del singolo “Lost Changes” girato dalla fotografa Juno Calypso. Eccolo

Dell’ultima fatica discografica di Beth Gibbons ne avevamo già parlato qui, e adesso che è finalmente arrivata la data della sua pubblicazione non potevamo non ritornarci su; soprattutto se ad accompagnare la campagna promozionale è un altro curioso videoclip.

Disponibile dal 17 maggio, per Domino Records, Lives Outgrown è più di un album: una vera e propria doppia sfida per la frontwoman dei Portishead che non solo ritorna sul palco dopo anni e anni di assenza, ma che lo fa con un debutto da solista.

Il senso dei videoclio per il nuvo album di Beth Gibbons

Sempre disposta a mettersi in gioco confrontandosi con stili e linguaggi contemporanei, Beth Gibbons dimostra un certo coraggio anche nella scelta dei registi da assoldare per curare l’identità visiva dei suoi ultimi singoli.

Sono questi gli esempi di Floating On A Moment, diretto da Tony Oursler, e il delirante Reaching Out firmato da Weirdcore, l’ormai fidato compagno di merende di Aphex Twin. E così, sulla scia dei precedenti, anche il terzo estratto dal suo disco fresco di stampa si affida alla sensibilità di un artista capace di offrire uno sguardo alternativo, ma allineato con il nostro tempo.

Juno Calypso alla regia dell’ultimo videoclip di Beth Gibbons

Intitolato Lost Changes, il nuovo brano di Beth Gibbons segna un altro importante esordio, ovvero quello dietro la macchina da presa di Juno Calypso, fotografa britannica da tempo impegnata nel restituire dei ritratti pungenti e accattivanti tanto del sesso femminile quanto – di riflesso – della nostra società.

Ambientato all’interno di una limousine tutta rosa, il video ci invita ad entrare in contatto con una donna enigmatica che, apparentemente, sembra intenta nel godersi un programma televisivo circondata da dolci e popcorn. Molto probabilmente però quella che scorre davanti ai suoi occhi, sia all’interno dell’abitacolo sia fuori, è la sua stessa vita fatta di insoddisfazioni, mutamenti e prese di coscienza.

Diretto con una visione ben precisa, che si manifesta tanto nei movimenti di macchina quanto nella direzione della fotografia, il videoclip ci parla anche di resistenza e di bravura nel saper affrontare i compromessi della vita, muovendosi sempre in bilico tra obiettività e introspezione.

La limousine nel cinema e nel videoclip

Riflettendo sulla presenza di dualismi e contrasti nel videoclip di Juno Calypso è impossibile non notare che anche la stessa protagonista del video non è una sola.

Oltre al soggetto femminile vi è infatti un’altra figura principale nel videoclip, ovvero quella limousine che avanza nella notte completamente foderata di tessuti e decorazioni rosa dall’esplicito riferimento sessuale: un personaggio vero e proprio con una personalità tutta sua.

Simbolo di lusso e al contempo di decadenza, ma anche di riservatezza e di distanza sociale, la limousine è stata spesso il soggetto ideale per opere audiovisive particolarmente conturbanti. Dagli iconici video di Aphex Twin, dei Rammstein e dei Nine Inch Nails (rispettivamente Windowlicker, Keine Lust e Starfuckers Inc.) dove l’agognato veicolo diviene teatro e spettatore di messinscena grottesche, fino alle sue apparizioni cinematografiche in pellicole quali Cosmpolis di David Cronenberg e Holy Motors di Leos Carax, la limousine è sempre apparsa come un feticcio emblematico del nostro tempo in grado di racchiudere al suo interno un vero e proprio universo.

Si tratta di una dimensione alternativa fatta di segreti indicibili e di abitudini rassicuranti capaci in un certo senso di proteggere colui, o colei, che lì dentro ci vive: un elemento estremamente carico di riferimenti che spesso si trasforma in qualcosa di più che supera decisamente il concetto di casa o di mera automobile.

Valerio Veneruso

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Valerio Veneruso

Valerio Veneruso

Esploratore visivo nato a Napoli nel 1984. Si occupa, sia come artista che come curatore indipendente, dell’impatto delle immagini nella società contemporanea e di tutto ciò che è legato alla sperimentazione audiovideo. Tra le mostre recenti: la personale RUBEDODOOM –…

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