A Milano la galleria d’arte Candy Snake cambia sede: l’intervista al fondatore Andrea Lacarpia

Conferma la propria vocazione nel sostegno dell’arte emergente Candy Snake che lascia lo spazio condiviso con Galleria Giovanni Bonelli inaugurando in zona Lambrate con una nuova sede visibile su strada in segno di una rinnovata apertura verso la città

Tra sperimentazione artistica, promozione di giovani talenti e accessibilità commerciale, il curatore e critico Andrea Lacarpia sceglie una nuova sede per la sua Candy Snake, finora situata nel piano interrato di Galleria Giovanni Bonelli, in Via Lambertenghi a Milano. Infatti, dal 13 maggio 2025, la galleria si troverà in Via degli Orombelli 15, quartiere Lambrate, in un nuovo spazio che (finalmente!) affaccia su strada: a inaugurarlo una mostra collettiva con Riccardo Albiero, Francesco Ardini, Elen Bezhen, Naomi Gilon, Marco Mastropieri, Agostino Rocco, Marco Sandreschi, Simone Stuto e Gloria Tomasini. Questo cambiamento è il segno di una rinnovata apertura verso la città, che inizia sin dagli anni della non profit Dimora Artica e passa dalla vetrina di Edicola Radetzky. Le parole chiave che descrivono l’attività della galleria sono “armonizzazione, piacere e ricerca”, soprattutto con i social e in particolare Instagram, che gioca un ruolo fondamentale nello scouting e nella comunicazione. Per l’occasione ci siamo fatti raccontare tutto dal suo fondatore.

L’intervista ad Andrea Lacarpia di Candy Snake

Come e quando nasce Candy Snake e perché questo nome?
Il progetto di galleria è nato durante il periodo del Covid, quando si è fatta strada l’idea di trasformare Dimora Artica, spazio indipendente che ho fondato nel 2013, in una galleria che unisse attitudine alla sperimentazione, promozione di giovani artisti e semplificazione dell’aspetto commerciale. Il nome della galleria è stato preso in prestito dal titolo di un’opera di Pietro Di Corrado (Cotton Candy Snake) e vuole comunicare l’unione del serpente come simbolo del mistero e della caramella come simbolo del piacere. Quindi una galleria che unisce approfondimento di tematiche legate alla dimensione interiore e culto dell’esperienza estetica come fonte di piacere sensoriale.

Com’è stato passare da una realtà non profit a una commerciale?
La partecipazione alle fiere e la gestione generale è più complessa. La scelta degli artisti resta legata al mio gusto personale, ma è importante che con alcuni artisti si instauri un rapporto di collaborazione continuativa, cosa che nell’esperienza di Dimora Artica non era fondamentale. Inoltre si sono creati dei rapporti di buona amicizia con alcuni collezionisti.

La nuova sede a Milano di Candy Snake

Cosa ricorderai della vecchia sede e quali sono le caratteristiche della nuova?
Nello spazio in Via Lambertenghi era essenziale il rapporto di sinergia con Galleria Giovanni Bonelli, situata nello stesso edificio. Giovanni Bonelli e il suo team mi hanno insegnato molto e si sono creati dei rapporti di amicizia che sicuramente proseguiranno. Il contratto in scadenza mi ha fatto muovere per un nuovo spazio che, rispetto al precedente che era un piano interrato, è affacciato su strada. Questa apertura alla città attraverso la vetrina, che ho sperimentato nella sede di Dimora Artica in Via Dolomiti e nell’esperienza di direzione artistica di Edicola Radetzky, mi mancava molto e quando ho visto questo spazio me ne sono subito innamorato. Inoltre a fianco alla galleria si trova lo studio Superness di Alessio d’Ellena, graphic designer molto attivo nel campo delle arti visive.

Candy Snake Gallery, via degli Orombelli 15, Milano
Candy Snake Gallery, via degli Orombelli 15, Milano

L’attività di Candy Snake e il ruolo dei social

Quali sono le tre parole chiave che identificano l’attività di Candy Snake?
Armonizzazione, piacere, ricerca.

Quale ruolo ricoprono gli strumenti digital e social nel tuo modo di fare ricerca?
Instagram è fondamentale, è diventato lo strumento principale per conoscere nuovi artisti e per comunicare con essi. Molto immediato e utile per avere un’idea generale della ricerca e della personalità dell’artista, che poi ovviamente deve essere approfondita. Nonostante stia lavorando stabilmente con alcuni artisti, l’attività di scouting prosegue incessante.

Quale invece le fiere? E perché spesso scegli rassegne decentrate?
Nei quattro anni di attività della galleria la partecipazione alle fiere è stata intensa, sopratutto negli ultimi due. La fiera è il luogo in cui si incontrano più persone e per me è sempre stimolante pensare all’allestimento dello stand come fosse una piccola mostra in galleria. In questi anni abbiamo scelto di partecipare anche a fiere decentrate rispetto a quelle più note perché sono dei luoghi in cui si può intercettare un pubblico nuovo, formato da piccoli collezionisti molto appassionati. La partecipazione alle fiere porta anche degli stress dovuti all’organizzazione della trasferta in altre città, ma ne vale la pena per il rapporto con un pubblico solitamente più ampio dei visitatori della galleria.

Chi sono gli artisti da tenere d’occhio in questo momento?
Dopo il successo delle ultime fiere in cui l’ho presentato, finalmente a settembre in galleria ci sarà la mostra personale di Riccardo Albiero, che ha recentemente presentato la sua prima personale a Pechino. Poi sto lavorando benissimo anche con Elen Bezhen e Agostino Rocco, due artisti figurativi, dalle tematiche molto diverse ma entrambi connotati da un grande virtuosismo tecnico. Infine, in questa piccola selezione cito Simone Stuto, autore molto attivo in questo periodo e dalla ricerca che unisce diversi riferimenti alla storia dell’arte e della letteratura a una pittura fluida e densa di dettagli, Naomi Gilon, artista oramai storica della galleria, che si muove tra gotico e glamour, unendo sperimentazione nella tecnica della ceramica e interesse per la cultura popolare contemporanea.

Caterina Angelucci

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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