Fondazione Bevilacqua La Masa. Parola agli artisti

Non solo punto di riferimento per l’arte emergente, la Fondazione Bevilacqua La Masa spesso ha rappresentato un trampolino di lancio per gli artisti selezionati. Ecco qualche esempio e alcune testimonianze legati alle vicende che stanno tenendo Venezia con il fiato sospeso.

A pochi giorni dall’annuncio dell’assorbimento della Fondazione Bevilacqua La Masa da parte del Comune di Venezia – e a poche ore dalla concitata commissione consiliare – è d’obbligo una riflessione sull’importante ruolo giocato fino a oggi dallo storico ente sulla scacchiera della giovane arte contemporanea. Tenendo a mente le linee guida stabilite dalla sua fondatrice, la Bevilacqua La Masa ha saputo distinguersi per il sostegno agli artisti emergenti attraverso un programma di residenze – gli atelier – e di mostre – le collettive – ospitate nelle diverse sedi di cui dispone la Fondazione – Galleria di Piazza San Marco, Palazzetto Tito, Palazzo Carminati, il Chiostro di SS Cosma e Damiano. Dati alla mano, sono davvero numerosi gli artisti “transitati” per la Fondazione. E sono altrettanti quelli fra loro che hanno trovato nella Bevilacqua La Masa un buon trampolino di lancio per la propria carriera. Senza dimenticare che proprio la sede lagunare ha accolto, in passato, personalità del calibro di Arturo Martini, Emilio Vedova, Gino Rossi, Umberto Boccioni, Tommaso Marinetti, Tancredi, Guido Cadorin, Giuseppe Santomaso e Ugo Valeri.

GLI ESEMPI
I grandi numeri riguardanti la contemporaneità non permettono in questa sede una disamina dettagliata, ma solo alcuni esempi. È recente la presentazione dell’opera di Serena Vestrucci inclusa nel progetto ArtLine di Milano, così come la vittoria della VII edizione del bando per la borsa di studio nctm e l’arte: artists in residence da parte di The Cool Couple ed Elena Mazzi. Restando in tema di premi, Alberto Tadiello si è aggiudicato nel 2009 la VII edizione del Premio Furla, la nona edizione del Premio New York 2011-2012, e, proprio quest’anno, ha vinto il concorso Arciso Mastrotto memoria e futuro. Nel 2012, Giorgio Andreotta Calò si è distinto nell’ambito del Premio Italia Arte Contemporanea del Museo MAXXI di Roma e a Ryts Monet è andato il Premio Celeste 2013. Sul piano espositivo, Andreotta Calò era anche fra gli artisti della 54ma Biennale d’Arte di Venezia, mentre nel 2014 Rachele Maistrello ha portato a Lubiana il progetto di arte pubblica The History Within. E ancora, Elisa Strinna e Paola Angelini appartengono alla scuderia della Massimodeluca di Mestre, Riccardo Giacconi ha vinto il concorso ArteVisione 2016 e il collettivo Blauer Hase è l’autore del festival Helicotrema, ospitato da varie città italiane.

ArtLine, Milano, Serena Vestrucci (foto Alberto Fanelli)

ArtLine, Milano, Serena Vestrucci (foto Alberto Fanelli)

LA VOCE DEGLI ARTISTI
Proprio i membri di Blauer Hase hanno commentato la notizia dell’assorbimento della Fondazione da parte del Comune: “La Fondazione Bevilacqua La Masa è l’istituzione unica in Italia che offre incontri, mostre, convegni e spazi di lavoro di così alta qualità a una comunità locale… alimenta migliaia di menti e di pensieri costruendo giorno dopo giorno la sua offerta e la sua programmazione aperta a tutti. Fare politica significa prendere delle decisioni che vanno oltre l’amministrare, decisioni che tracciano un confine sul significato di valore aggiunto. Significa resistere alla volontà di sbandierare risultati ed elenchi di numeri, significa accettare le difficoltà perché si crede nella eredità di ciò che ci è stato affidato”, afferma Mario Ciaramitaro, e Riccardo Giacconi aggiunge: “Le occasioni espositive, gli incontri, gli spazi di lavoro, gli scambi, i dialoghi e gli scontri che questa istituzione ha costruito e accolto con pazienza, precisione e rispetto, hanno accompagnato generazioni e generazioni di artisti. Eppure, nonostante il peso di questa lunga storia, la Fondazione Bevilacqua La Masa è oggi più viva che mai, intrinsecamente pronta ad accogliere sfide, critiche e cambi. A nessuno di noi, che con essa abbiamo avuto a che fare di recente, sembra il momento per terminare questa storia. La volontà di sopprimere la Fondazione Bevilacqua La Masa è il segno di una tremenda e feroce miopia amministrativa”. “La Fondazione Bevilacqua La Masa non sarà perfetta”, conclude Daniele Zoico, “ma è un’Istituzione fondamentale, sulla quale investire e credere… e la politica dovrebbe riconoscere i fiori all’occhiello sui quali scommettere e investire. Purtroppo questi personaggi che sfiorano il grottesco, eletti per lo più come conseguenza dell’astensionismo, hanno una grave carenza culturale perché non vivono nel nostro tempo e non dovrebbero di certo gestire una città delicata come Venezia. Venezia non è un parco a tema, è necessaria l’esistenza di un’offerta culturale di livello, al pari con la Storia che ci è stata affidata dalla Serenissima e la Fondazione Bevilacqua La Masa non è che un tassello di questo ampio progetto che guarda al futuro”.
Anche il commento di Elisa Strinna lascia trapelare una forte preoccupazione: “La chiusura della Fondazione Bevilacqua La Masa è il sintomo di un ennesimo passo verso un buio culturale che ormai sta dilagando in Italia. Senza rendercene conto sono moltissime le fondazioni e le realtà senza scopo di lucro che stanno chiudendo, e le possibilità per tutti coloro che operano in ambito culturale si stanno riducendo considerevolmente. Diventa così sempre più difficile compiere un percorso di ricerca per chi non dispone di mezzi adeguati, ma non solo, il dialogo viene lentamente annullato, lo scambio ridotto, sotto una miope propaganda totalitaria che riduce il valore di ogni cosa al “profitto”, senza la coscienza che l’anima umana non si può nutrire esclusivamente di denaro, e la creatività è una risorsa che non si può quantificare. Credo che questo sia un segno molto molto grave, i tempi attuali non presagiscono niente di buono, a meno che le persone non comincino a collaborare seriamente per manifestare dissenso. La speranza resta sempre”.

Helicotrema

Helicotrema

LE INIZIATIVE
Intanto sul web le reazioni degli artisti non si sono fatte attendere. Thomas Braida ha lanciato su avaaz.org la petizione Salvare la Bevilacqua La Masa, incitando i giovani artisti a sottoscrivere l’appello, mentre il collettivo Tenente Dan ha ideato, e diffuso sul web utilizzando l’hashtag #saveBLM, una vignetta che sottolinea con caustica ironia la necessità di salvaguardare un lascito importante come quello di Felicita Bevilacqua La Masa. Anche il documentarista Daniele Frison ha lanciato una petizione, questa volta su change.org, chiedendo che la Fondazione “rimanga libera da qualsiasi condizionamento politico e/o particolare”. Ci occuperemo in un’altra sede di raccogliere i pareri degli addetti ai lavori in merito a una scelta che sta riscuotendo un coro di dissensi. Per il momento ci limitiamo a chiederci: ha senso togliere autonomia a un’istituzione che, fatti alla mano, ha saputo regalare ai “suoi” artisti un’ottima esperienza formativa e un utile contesto di visibilità? E, soprattutto, la futura gestione dell’ente Bevilacqua sarà all’altezza degli standard cui la Fondazione ci ha abituati?

Pubblico presente alla commissione consiliare con cartelli Save BLM

Pubblico presente alla commissione consiliare con cartelli Save BLM

IL COMUNE
In un comunicato diramato stamattina dal Comune di Venezia, le dichiarazioni dell’assessore al Bilancio Michele Zuin sembrano toccare proprio questi punti: “Il mandato ricevuto dai cittadini è stato quello di efficientare la macchina comunale, di cui tutte le Istituzioni sono parte integrante. Proprio per dimostrare che non c’è alcun retropensiero, sono disponibile a rivedere l’accorpamento dell’Istituzione Bevilacqua La Masa all’interno della Direzione Cultura con l’obiettivo però di creare una “Nuova Istituzione” per renderla più dinamica e sempre più attiva nell’ambito delle iniziative della Città. Una decisione presa in accordo con il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che ha sostenuto questa nuova impostazione. Con la massima trasparenza andremo a verificare bene la gestione sulla quale sono state espresse, anche pubblicamente, delle critiche. Nomineremo a breve un nuovo Consiglio di amministrazione che passerà da sette a tre membri ai quali chiederemo la rinuncia ai compensi. Per riuscire nel nostro intento è fondamentale che tutte le forze “buone” della città contribuiscano con idee e proposte innovative all’azione della “Nuova Istituzione” che sia – come da nostri intendimenti – uno spazio per far crescere i giovani e non una vetrina per i soliti noti”.
Restiamo in attesa di nuovi sviluppi sui contorni e sui programmi di questa “Nuova Istituzione”.

Arianna Testino

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Arianna Testino

Arianna Testino

Nata a Genova nel 1983, Arianna Testino si è formata tra Bologna e Venezia, laureandosi al DAMS in Storia dell’arte medievale-moderna e specializzandosi allo IUAV in Progettazione e produzione delle arti visive. Dal 2015 a giugno 2023 ha lavorato nella…

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