Signori, si chiude. A Firenze scompare Ex3, uno degli spazi per l’arte contemporanea più noti. Dalla direzione alzano bandiera bianca: il Comune ci ha abbandonati. Ed è rottura con il sindaco Renzi

Era nell’aria, già diversi mesi addietro. Quando, agli inizi di gennaio, si seppe delle dimissioni del direttore, Sergio Tossi, il primo pensiero fu che Ex3, uno degli spazi per l’arte contemporanea più attivi di Firenze – anzi l’unico spazio non privato esclusivamente dedicato – stesse andando incontro a un destino poco roseo. Così non fu, […]

Era nell’aria, già diversi mesi addietro. Quando, agli inizi di gennaio, si seppe delle dimissioni del direttore, Sergio Tossi, il primo pensiero fu che Ex3, uno degli spazi per l’arte contemporanea più attivi di Firenze – anzi l’unico spazio non privato esclusivamente dedicato – stesse andando incontro a un destino poco roseo. Così non fu, in verità. Tossi se ne andò a causa una situazione economica difficilmente gestibile, raccolta in eredità dai due curatori, Lorenzo Giusti e Arabella Natalini, subito neo-direttori in tandem, intenzionati a risollevare le sorti del centro. Oggi, a distanza di cinque mesi, arriva la bomba: Ex3 chiude, stavolta per davvero. Notizia ufficiale, comunicata con grande rammarico da Andrea Tanini, presidente dell’omonima associazione che fin dal suo opening, tre anni fa, aveva in gestione lo spazio di viale Giannotti.
Il problema? Economico ed istituzionale, secondo un copione ormai troppo spesso visto e sentito in Italia, a tutte le latitudini. A poche settimane dalla scadenza della convenzione tra EXTRE Toscana Contemporanea e il Comune di Firenze, le condizioni per un proseguimento delle attività sembrano mancare. Il problema starebbe a monte, in effetti. Quando Ex3 nacque, gli accordi tra l’associazione capitanata da Tossi e il Comune prevedevano un impegno da parte di quest’ultimo assolutamente limitato: giusto le spese di affitto, manutenzione e utenze dell’edificio, mentre al resto – ovvero il grosso degli investimenti, quelli destinati alla produzione, agli eventi e alle collaborazioni – erano a carico dell’organizzazione che gestiva. Di volta in volta, dunque, andavano identificati sponsor privati o partner istituzionali per far fronte alle necessità. Una formula che, evidentemente, in tempi di galoppante crisi, si era rivelata non più percorribile.

ex 3 interni Signori, si chiude. A Firenze scompare Ex3, uno degli spazi per l'arte contemporanea più noti. Dalla direzione alzano bandiera bianca: il Comune ci ha abbandonati. Ed è rottura con il sindaco Renzi

Ex3, Firenze

Un esempio? Quello dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che a fronte di un annunciato contributo particolarmente sostanzioso, avrebbe in definitiva allungato appena 10.000 euro annui. Bruscolini, per uno spazio che intendeva assumere un profilo internazionale, non ripiegando su mostre pacchetto o su progetti solo localistici, e volendo connotarsi, invece, come centro di produzione, privo di collezione e assimilabile a una piccola kunsthalle. Questo, almeno, nelle intenzioni.
Un intervento massiccio del Comune non era previsto, dunque, ma è stato negato quando è stato richiesto. A nulla sono serviti gli appelli al Sindaco Matteo Renzi, volti a rimodulare i termini della convenzione, nella speranza di sensibilizzare l’amministrazione a un maggiore impegno nel sostenere Ex3. La risposta di Renzi? Picche, nemmeno un euro in più.
Strana faccenda, se si considera che il bilancio 2012 del Comune di Firenze ha annunciato – in controtendenza con l’austerity generale e i tagli praticati più o meno in tutta Italia – uno stanziamento di 2 milioni di euro in più sulla cultura. Destinati a chi? A beneficiarne sono istituzioni come la Fondazione Palazzo Strozzi, il Maggio Musicale, la Fondazione della Pergola, il Gabinetto Vieusseux. Gli spazi istituzionali che fanno grossi numeri e al Comune portano grande prestigio. Secco e tagliente Tanini, che parla di “conformismo del sistema culturale cittadino”. Come dire: a chi fa ricerca e sperimentazione, alle piccole ma qualificate realtà, nessun supporto, nessuna attenzione. È davvero così miope e conservatore l’approccio di Renzi? In attesa della replica del neo Assessore alla cultura, Sergio Givone, vi diciamo solo che, dal Comune, i commenti semberebbero andare in una direzione: “Ex3? Non ha mai funzionato, non aveva appeal, non ci andava nessuno…“. Questa, pare, la posizione ufficiosa nei corridoi di Palazzo Vecchio. La posizione automatica è giunta poi in serata: “non potevamo adeguare l’impegno economico senza una regolare gara pubblica” fanno sapere dal Comune “abbiamo versato 90mila euro per il 2009, il 2010 e il 2011 e abbiamo ottenuto uno sconto dell’80% sull’affitto dell’immobile, l’ex auditorium di Viale Giannotti progettato dall’architetto Natalini. Ci hanno richiesto un aumento delle risorse comunale ma questo non è possibile senza una evidenza pubblica“.
Insomma, anche Ex3 prevederà nei prossimi mesi il lancio di un bando? E a queste condizioni (un contributo da parte della città che non basta neppure per gare due stipendi) chi parteciperà?

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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