Il Castello di Rivoli riapre subito. Le mostre, l’idea, i cambiamenti

Il museo applicherà le norme anti contagio dei più alti standard internazionali e ripartirà promuovendo il concetto di “slow museum”. Si ricomincia quindi dal pubblico locale, tornando a far esperienza della cultura come luogo fisico dopo mesi di intrattenimento web

Abbiamo iniziato a darvi notizia in merito alle prime riaperture di musei e istituzioni culturali attraverso la nostra guida in aggiornamento. Merita una menzione a parte il Castello di Rivoli, il quale ha prontamente riaperto le porte al pubblico il 19 maggio, tra i grandi musei forse solo la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma ha fatto altrettanto. Una ripartenza all’insegna della sicurezza, dell’accoglienza e dell’entusiasmo di poter ospitare nuovamente i visitatori dopo un lungo arco temporale di chiusura e attività digitali. Un momento in cui la cautela non nasconde la voglia di ridefinire una “nuova normalità” anche all’interno della vita del museo. Uno degli aspetti fondamentali che il Castello di Rivoli intende promuovere fin da subito è il concetto di “slow museum”, una dicitura presa in prestito dallo slow food (anche quest’ultimo coniato in Piemonte) per indicare “un nuovo concetto di museo radicato nel proprio territorio eppure conosciuto in tutto il mondo, in cui apprezzare l’arte attraverso il proprio corpo in spazi ampi e con tempi lunghi, anziché frettolosamente, un museo che a livello fisico si rivolge per ora principalmente a visitatori regionali e italiani ma che è aperto a trasformare il mondo in una rete di scambio di diverse realtà locali”, come spiegano gli organizzatori. Ma quali sono le nuove modalità di accesso al Castello di Rivoli?

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea , Rivoli - Torino - Photo Paolo Pellion

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea , Rivoli – Torino – Photo Paolo Pellion

LA RIAPERTURA DEL MUSEO DI RIVOLI: LE MISURE DI SICUREZZA

In adeguamento alle linee guida per la riapertura dei musei, anche il Castello di Rivoli si dota di termoscanner all’ingresso, barriere in plexiglas alla biglietteria e distributori di gel igienizzanti sparsi per gli spazi espositivi. Oltre ai classici obblighi di mascherina, distanziamento sociale e percorsi espositivi ridefiniti per regolare i flussi, il museo ha ridotto la propria capacità: le sale espositive dell’edificio, che misurano 3840 m2, potranno accogliere 32 visitatori a piano, per un totale di 96 persone in contemporanea suddivise su tre piani. “La sicurezza dei nostri visitatori, del nostro personale e delle nostre opere è importante”, ha spiegato il direttore Carolyn Christov-Bakargiev.Abbiamo predisposto misure sanitarie e norme comportamentali che permettono a tutti di vivere un’esperienza piacevole, interessante e stimolante con nuove visite guidate e attività. Il numero dei visitatori, che dovranno indossare la mascherina e tenersi a 2 m di distanza, è stato ridotto per offrire ampi spazi sia interni sia esterni. Il nostro personale dispone di dispositivi di protezione individuale adeguati. In linea con le indicazioni e le raccomandazioni nazionali e internazionali, non abbiamo utilizzato sistemi di sanificazione con nebulizzazione di prodotti corrosivi in quanto essi danneggiano le opere d’arte e il patrimonio artistico, ma abbiamo incrementato l’igienizzazione e la sanificazione degli ambienti con prodotti adeguati. In un periodo in cui le persone hanno vissuto un’overdose digitale sui loro telefoni e laptop, è fondamentale riprendere una relazione corporea serena con il mondo. L’esperienza dell’arte nella sicurezza degli standard museali è una palestra perfetta per cominciare”. Inoltre, in occasione della riapertura, il museo ha commissionato alla regista, sceneggiatrice e artista Irene Dionisio (Torino, 1986) un video sulla sicurezza intitolato L’arte cura (solo se), che non costituisce un mero strumento informativo, ma è una vera e propria opera d’arte inedita inserita in questo particolare contesto.

LA RIAPERTURA DEL MUSEO DI RIVOLI: LE MOSTRE

Cosa si può vedere dal 18 maggio al Castello di Rivoli? Riaperta la mostra Di fronte al collezionista. La collezione di Uli Sigg di arte contemporanea cinese che raccoglie opere di artisti come Feng Mengbo, Ai Weiwei, Shao Fan, Liu Ding, Mao Tongqiang, Sun Yuan & Peng Yu e Zhang Xiaogang; la mostra Giorgio Morandi. Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti a cura di Carolyn Christov-Bakargiev, con Fabio Cafagna e Laura Cantone; il progetto speciale James Richards. Alms for the Birds e la mostra Claudia Comte. Come crescere e avere sempre la stessa forma, curate da Marianna Vecellio. Le mostre saranno prorogate sino al 30 agosto prossimo a eccezione di quella dedicata a Morandi che sarà aperta fino al 26 luglio. Al Castello di Rivoli è in corso anche la prima mostra in un museo pubblico dell’artista torinese di origine siciliana Renato Leotta (Torino, 1982), le cui opere scaturiscono da una lenta e prolungata osservazione di un luogo o di un paesaggio. Visitabile anche la Collezione Permanente, che raccoglie significative opere dal Novecento fino ai giorni nostri; e, infine, da sabato 23 maggio riapre la Collezione Cerruti, nuovo polo museale del Castello di Rivoli inaugurato nel maggio 2019. Dopo la riapertura, il Castello di Rivoli osserverà i seguenti orari: il giovedì dalle ore 10 alle ore 17 e da venerdì a domenica dalle ore 10 alle ore 19. La Collezione Cerruti, invece, sarà aperta il sabato e la domenica dalle ore 10 alle ore 19.

– Giulia Ronchi

https://www.castellodirivoli.org/
Per acquistare biglietti castellodirivoli.org/tickets

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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