10 mostre da vedere in Toscana tra arte antica, moderna e contemporanea verso l’estate 2024

Dalle celebrazioni ad Arezzo per i 450 anni dalla morte di Vasari alla mostra sul Neoclassicismo a Lucca e quella su Jannis Kounellis a Firenze, ecco la nostra selezione di mostre presentate da istituzioni museali toscane da vedere nelle prossime settimane

Mentre Arezzo celebra i 450 anni dalla morte di Giorgio Vasari con un calendario articolato di mostre ed eventi, entra negli ultimi due mesi di programmazione la grande mostra dedicata ad Anselm Kiefer a Firenze. Ma sono molto più numerose le opportunità di scoprire interessanti progetti espositivi tra città e borghi della Toscana nel passaggio verso l’estate, che invita a programmare gite culturali e visite presso i principali musei della regione. Una guida agli appuntamenti da non perdere.

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Anselm Kiefer. Angeli caduti – Palazzo Strozzi, Firenze

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Jannis Kounellis. La stanza Vede Disegni 1973–1990 e Louise Bourgeois in Florence – Museo Novecento, Firenze

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Florilegio Italiano – Mo.C.A, Montecatini Terme

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’60 Pop Art Italia – Fondazione Pistoia Musei, Palazzo Buontalenti, Pistoia

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Walter Albini. Il talento, lo stilista – Museo del Tessuto, ex Fabbrica Campolmi, Prato

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Otto Hofmann artista europeo: dal Bauhaus all’Italia – Fondazione Ragghianti, Lucca

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Antonio Canova e il Neoclassicismo a Lucca – La Cavallerizza, Lucca

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Da Palizzi a Severini – Museo Civico e Pinacoteca Crociani, Montepulciano

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Béla Tarr / Adrian Paci. Melancolia della resistenza – Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno

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Arezzo celebra Giorgio Vasari a 450 anni dalla morte

È in programma fino al 21 luglio 2024 a Palazzo Strozzi di Firenze la grande mostra – a cura di Arturo Galansino – dedicata ad Anselm Kiefer, tra i più grandi maestri dell’arte tra XX e XXI secolo. Con opere storiche e altre inedite, l’artista indaga i temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza attraverso pittura, fotografia, scultura e installazione in dialogo con l’architettura rinascimentale dello spazio espositivo. L’espressione “angeli caduti” racconta degli angeli cacciati dal Paradiso a causa della loro ribellione contro Dio: “Ogni produzione artistica di Anselm Kiefer esprime il rifiuto del limite, nella monumentalità e nella potenza della materialità, ma soprattutto nell’infinita ricchezza di risorse con le quali sonda le profondità della memoria e del passato. Ha esordito nella scena artistica tedesca alla fine degli anni Sessanta con opere che, tra le prime, hanno segnato una riflessione sulla storia della Seconda guerra mondiale e sull’eredità emotiva e culturale della Germania. Da qui è iniziato un percorso artistico in cui si uniscono e confondono mito, religione, misticismo, poesia, filosofia”, racconta il curatore. Proponendo, dunque, un percorso di introspezione sull’essere umano, la mostra esplora in modo complesso le connessioni tra passato, presente e futuro dell’uomo.

Anselm Kiefer
Anselm Kiefer, Engelssturz (det.), 2022. © 2023 Anselm Kiefer. Photo Georges Poncet

Il Museo Novecento di Firenze propone fino al 9 giugno 2024 La stanza vede. Disegni 1973-1990, mostra dedicata ai disegni di Jannis Kounellis, con la direzione artistica di Sergio Risaliti e a cura di Dieter Schwarz. Con oltre 100 disegni eseguiti su carta, per lo più a china, matita e carboncino, realizzati tra gli anni Settanta e Ottanta, l’esposizione propone integralmente una selezione di opere presentata per la prima volta al Gemeentemuseum Den Haag dell’Aia nel 1990, in La stanza vede, curata da Rudi Fuchs. Si intitola, invece, Louise Bourgeois in Florence (22 giugno – 20 ottobre 2024) il progetto espositivo organizzato e coordinato sempre dal Museo Novecento che vedrà per la prima volta Louise Bourgeois in mostra a Firenze con due esposizioni – Do Not Abandon me e Cell XVIII (Portrait), rispettivamente curate da Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti in collaborazione con The Easton Foundation e da Philip Larratt-Smith con Arabella Natalini e Stefania Rispoli – tra l’istituzione diretta da Risaliti e il Museo degli Innocenti. Per l’occasione, gli spazi delle due sedi dialogheranno direttamente con le opere dell’artista francese.

Jannis Kounellis, La stanza vede, installazione view, Museo Novecento Firenze, Courtesy Museo Novecento e L'artista, foto Era Bialkowska Okno Studio
Jannis Kounellis, La stanza vede, installazione view, Museo Novecento Firenze, Courtesy Museo Novecento e L’artista, foto Era Bialkowska Okno Studio

È iniziata nel 2020 la storia di Florilegio Italiano, inaugurata dall’Amministrazione Comunale e un gruppo di professori e artisti, per arricchire tramite opere d’arte la collezione della Galleria Civica di Montecatini, il cui uso fino al 2007 era destinato alle poste. A distanza di 4 anni, fino al prossimo 15 settembre, il progetto diventa anche mostra, con l’esposizione degli oltre 50 protagonisti, pittori e scultori, tra cui Luca Alinari, Gianni Asdrubali, Ezio Gribaudo, Riccardo Guarneri, Paolo Minoli, Ugo Nespolo, Claudio Olivieri e Guido Strazza. Dall’iniziativa dell’Assessore alla Cultura Alessandro Sartoni, insieme ai professori Roberto Giovannelli (Accademia di Belle Arti di Firenze e Accademico Emerito delle Arti del Disegno), Italo Bressan (Accademia Albertina di Torino e Accademia di Belle Arti di Brera), Andrea Granchi (Accademia di Belle Arti di Firenze e Presidente della Scuola di Pittura dell’Accademia delle Arti del Disegno) e Gianfranco Notargiacomo(Accademia di Belle Arti di Firenze e Roma), si è intrapreso “un percorso virtuoso e innovativo, che ha permesso alla Galleria Civica Montecatini Terme Contemporary Art di crescere in peso specifico, annoverare nuovi artisti di provata fama nazionale e internazionale all’interno della collezione permanente e di intessere relazioni a livello accademico in tutta Italia, accrescendo la propria visibilità e prestigio”, dichiara il Sindaco di Montecatini Terme Luca Baroncini.

Il Tettuccio di Montecatini Terme
Il Tettuccio di Montecatini Terme

Curata da Walter Guadagnini, fino al 14 luglio la mostra presenta una ricca selezione di opere che ricostruiscono le vicende della Pop Art in Italia, attraverso le voci che più hanno caratterizzato il movimento artistico, tra cui Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Mimmo Rotella, Mario Ceroli, Pino Pascali, Fabio Mauri, Jannis Kounellis, Renato Mambor, Titina Maselli, Giosetta Fioroni, Laura Grisi, Roberto Barni, Umberto Buscioni, Adolfo Natalini e Gianni Ruffi. L’esposizione – realizzata grazie a prestiti che provengono dal MaCro di Roma, la Galleria d’Arte Moderna di Torino, il MART di Trento e Rovereto, la Collezioni Maramotti di Reggio Emilia, le Collezioni di Intesa Sanpaolo e da collezioni private – è concepita come un viaggio nelle principali città italiane in cui il fenomeno, nato a Londra nel 1965, si è sviluppato in contemporanea a New York, Los Angeles e tutta Europa.

Installation view della mostra ’60 Pop Art Italia, 2024, Pistoia. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, © photo Ela Bialkowska, OKNOstudio
Installation view della mostra ’60 Pop Art Italia, 2024, Pistoia. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, © photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

È a cura di Daniela Degl’Innocenti ed Enrica Morini la mostra al Museo del Tessuto di Prato sullo stilista di Busto Arsizio (1841 – 1983) pioniere del Made in Italy. Walter Albini. Il talento, lo stilista intende, infatti, offrire una rilettura del percorso professionale di uno dei protagonisti della moda italiana tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta: per la prima volta in mostra agli abiti, accessori e tessuti sono affiancati numerosi materiali grafici, come disegni, bozzetti, schizzi, fotografie, riviste di moda e documenti d’archivio. Parallelamente alla carriera da stilista le curatrici hanno approfondito anche altri aspetti dell’estro creativo di Albini, come la passione per il teatro, per il cinema e per il design di interni. Fino al 22 settembre 2024.

Walter Albini - Museo del Tessuto Prato
Walter Albini – Museo del Tessuto Prato

Sono passati 15 anni dall’ultima esposizione dedicata a Otto Hofmann in Italia che torna alla Fondazione Ragghianti di Lucca con una mostra che oltre a presentarne tutta l’attività artistica include anche numerose opere inedite. A cura di Paolo Bolpagni e Giovanni Battista Martini Otto Hofmann artista europeo: dal Bauhaus all’Italia si apre con le opere realizzate al Bauhaus, dove Hofmann fu allievo di Klee, Kandinskij, Albers, Schlemmer, Schmidt, Meyer e Scheper, e dove, nel 1930, fu allestita una sua personale di dipinti e disegni. Fino al 14 luglio 2024 saranno anche esposti i quaderni illustrati di Hofmann delle lezioni tenute da Klee e Kandinskij tra il1928 e il 1930, e una documentazione in anastatica delle corrispondenze dei suoi maestri e del diploma che conseguì nella scuola fondata da Gropius. Una serie di acquerelli, invece, riflette l’esperienza di arruolamento forzato nelle truppe della Wehrmacht, con cui fu inviato in Russia e fatto prigioniero fino al 1946. Questo periodo (1940-1946) è raccontato sulle lettere inviate alla moglie e agli amici anche con una serie fotografie. Infine, in mostra sono anche esposte le opere realizzate nel dopoguerra, al suo ritorno in Turingia dalla Russia, e quelle eseguite quando riprese la carriera di pittore, ceramista, designer e insegnante di accademia, alternando lunghi soggiorni in Belgio, Francia e Italia.

Otto Hofmann alla Fondazione Ragghianti
Otto Hofmann alla Fondazione Ragghianti

È curata da Vittorio Sgarbi la mostra Antonio Canova e il Neoclassicismo a Lucca, realizzata da Contemplazioni e ospitata fino al 29 settembre 2024 negli spazi de La Cavallerizza di Lucca in Piazzale Verdi con oltre 100 opere di Canova (provenienti dalla Gypsotheca di Possagno e da collezioni pubbliche e private) in dialogo con quelle di pittori lucchesi. “L’idea di questa mostra non è tanto l’influenza dell’arte di Canova sugli artisti lucchesi, ma una consonanza in luoghi lontani e senza condizionamenti reciproci di due artisti fondamentali: Pompeo Batoni e Antonio Canova. In entrambi agisce un profondo sentimento di nostalgia. È la memoria dell’antico che si fa mito, una forte, inarrestabile tensione, che rappresenta lo spirito stesso del gusto neoclassico. Il dialogo tra le sculture di Antonio Canova e i dipinti dei pittori lucchesi indica un sentire comune, come vedremo. L’esperienza romana è fondamentale per Canova e procede, con analoghe esperienze ed emozioni, in parallelo con quella del lucchese Bernardino Nocchi”, racconta Sgarbi.

Antonio Canova, Venere e Adone
Antonio Canova, Venere e Adone

Fino al 23 giugno 2024 a Montepulciano è presentata Da Palizzi a Severini. Pittori italiani tra Ottocento e Novecento nella raccolta Bologna Buonsignori, dopo essere stata ospitata a Palazzo Piccolomini di Pienza. Le opere esposte, infatti, provengono dalla galleria della raccolta Bologna Buonsignori, donata alla Società di Esecutori di Pie Disposizioni da Luigi e Leopoldo Bologna Buonsignori. La mostra, che presenta oltre 70 opere fra pitture a olio, disegni e stampe, ripercorre la cultura figurativa italiana dall’Unità al secondo dopoguerra: “Gino Severini, Filippo Palizzi, Lionello Balestrieri, Angiolo Tommasi, Giuseppe Stuart, Giuseppe Viner, Aleardo Paolucci, Paride Pascucci sono alcune delle firme che compongono la ricca collezione Bologna Buonsignori che potrà essere ammirata nel nostro Museo Civico. Una mostra che ci consente di ammirare il lavoro di artisti che, pur attraversando fasi e stili diversi, rappresentano un patrimonio significativo della pittura italiana a cavallo tra ‘800 e ‘900 e che, in molte delle opere esposte, raccontano il nostro territorio”, dichiarano il Sindaco di Montepulciano Michele Angiolini e l’assessore alla cultura Lucia Musso.

Gino Severini, Ritratto femminile
Gino Severini, Ritratto femminile

Fa parte del programma Esporre il cinema – la rassegna dedicata ai registi insigniti del Premio Marco Melani – la mostra Béla Tarr / Adrian Paci. Melancolia della resistenza, in programma fino al 30 giugno 2024 alla Casa Masaccio di San Giovanni Valdarno. Il premio della XVII edizione è stato, infatti, consegnato al regista ungherese Béla Tarr – figura di culto del cinema europeo e autore di capolavori quali Satantango (1994), Le armonie di Werkmeister (2000), Il cavallo di Torino (2011) – che per l’occasione ha coinvolto un altro artista internazionale, Adrian Paci: “Non si tratta solo di porre a confronto le opere di due artisti che, in perfetta autonomia, si sono spesso misurati su analoghe tematiche sociopolitiche, a cominciare da quelle di migranti, disoccupati e senzatetto, ma anche di ipotizzare, sia pur sottotraccia, relazioni tra due visioni del mondo autonome ma non totalmente divergenti. Visioni che trovano forse un elemento di contatto nel considerare l’atto creativo come un atto di resistenza”, raccontano dalla rassegna cinematografica. Le due ricerche, infatti, mostrano come la finzione artistica abbia in sé il potenziale di riorganizzare il dominio della visibilità e la capacità di svelarne le strutture profonde.

Adrian Paci: still da The wanderes, 2021, videoinstallazione a due canali
Adrian Paci: still da The wanderes, 2021, videoinstallazione a due canali

Moriva nel 1574 Giorgio Vasari, pittore, architetto e primo storico dell’arte moderno, e la sua città natale, Arezzo, lo celebra con un palinsesto di eventi che raccoglie tutte istituzioni culturali locali. Il fulcro della programmazione è la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea con la mostra Giorgio Vasari. Il teatro delle Virtù (a cura di Cristina Acidini e con la collaborazione di Alessandra Baroni) che inaugurerà nel 2025, ma nel frattempo, già dai primi di maggio, è possibile visitare Per gloria dell’arte et honor degli Artefici: Vasari scrittore e artista immortale alla Biblioteca Comunale e l’esposizione dedicata alla ceramica aretina di età antica relazionata alla famiglia dei Vasari al Museo Archeologico Nazionale. Infine, tra gli appuntamenti dell’estate 2024, l’itinerario alla Fraternita dei Laici che racconta le Logge vasariane e la mostra al Museo di Arte Sacra su Vasari pittore.

Casa Vasari
Casa Vasari
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Anselm Kiefer. Angeli caduti – Palazzo Strozzi, Firenze

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Jannis Kounellis. La stanza Vede Disegni 1973–1990 e Louise Bourgeois in Florence – Museo Novecento, Firenze

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Florilegio Italiano – Mo.C.A, Montecatini Terme

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’60 Pop Art Italia – Fondazione Pistoia Musei, Palazzo Buontalenti, Pistoia

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Walter Albini. Il talento, lo stilista – Museo del Tessuto, ex Fabbrica Campolmi, Prato

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Otto Hofmann artista europeo: dal Bauhaus all’Italia – Fondazione Ragghianti, Lucca

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Antonio Canova e il Neoclassicismo a Lucca – La Cavallerizza, Lucca

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Da Palizzi a Severini – Museo Civico e Pinacoteca Crociani, Montepulciano

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Béla Tarr / Adrian Paci. Melancolia della resistenza – Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno

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Arezzo celebra Giorgio Vasari a 450 anni dalla morte

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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