Il curatore Padiglione Italia? Dieci giovani curatori presenteranno i progetti il 31 ottobre, in pochi giorni la nomina. Ecco la nostra intervista video al Ministro Dario Franceschini al Madre di Napoli
Il 2015 come gran palcoscenico per l’Italia, che nessuno però vuol rischiare resti vuoto o, peggio ancora, con protagonisti non ben preparati: il proscenio dell’appetibilità – e credibilità! – nazionale in dialogo con le culture mondiali si giocherà l’anno venturo non solo nei padiglioni di Expo (i cui lavori, conforta il Commissario Giuseppe Sala, son […]
Il 2015 come gran palcoscenico per l’Italia, che nessuno però vuol rischiare resti vuoto o, peggio ancora, con protagonisti non ben preparati: il proscenio dell’appetibilità – e credibilità! – nazionale in dialogo con le culture mondiali si giocherà l’anno venturo non solo nei padiglioni di Expo (i cui lavori, conforta il Commissario Giuseppe Sala, son finalmente pronti all’ottanta per cento), ma anche in quelli della contemporanea Biennale di Venezia, per l’occasione anticipata. Ecco perché cultura, turismo, Biennale, Expo sono temi intrecciati sempre più, e in particolare nella giornata di oggi, in cui il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, e il Commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, hanno dialogato, nell’ambito del Forum europeo del turismo, con gli assessori alla cultura e al turismo delle Regioni italiane, nella cornice del Museo MADRE di Napoli. “Siamo tutti convinti che l’investimento su cultura e turismo e sull’integrazione tra cultura e turismo sia una delle chiavi più formidabili che ha il paese per agganciare la ripresa e per costruire sviluppo e occupazione”, assicura Franceschini, compiacendosi inoltre dell’accordo unanime riscontrato sul necessario concerto tra Stato e Regioni per la promozione internazionale dell’immagine turistica italiana attraverso il “formidabile strumento” dell’ENIT.
Stessa soddisfazione istituzionale anche per Sala, in particolare sulla promessa del ministro di creare un palinsesto dell’offerta nazionale di lirica, mostre e festival, che renda chiaro ai tour operator mondiali perché venire in Italia proprio nel 2015. Ciò che ancora resta non chiara e del tutto fumosa proprio in tal palinsesto, invece, è l’urgente questione sospesa del Padiglione Italia, che allo stato attuale si trova ancora privo di un curatore. Voci di corridoio sussurrano che tra gli eventuali nomi papabili rientrerebbero quelli di Andrea Viliani, direttore del Madre, Alessandro Rabottini, curator-at-large dello stesso museo, Cristiana Perrella, Vincenzo De Bellis, Andrea Bellini, Francesco Manacorda, Cristiana Collu. Altri rumors, prossimi al Ministro, ipotizzano che il ritardo nella nomina potrebbe essere compensato dall’efficienza della struttura logistica della Biennale e dal fatto che il futuro nominato, molto probabilmente, presentirebbe già la carica e dunque starebbe già preorganizzandosi su come procedere; ma la preoccupazione degli operatori persiste, per l’evidente differenza tra qualunque pre-organizzazione e una vera e propria organizzazione in fieri. Eppure l’interesse per l’arte contemporanea – anche al di là dei più prevedibili manifesti riformistici – non sembra mancare al Ministro, che in visita con Viliani e col Presidente della Fondazione Donnaregina Pierpaolo Forte alle collezioni del Madre fotografa rapito La donna dei nodi di George Brecht e tweetta entusiasta su Orchestra di stracci di Michelangelo Pistoletto. Soddisfazione ed entusiasmo, quelli di Franceschini così come di Sala, che però si auspica non restino solo istituzionali e programmatici ma si trasformino quanto prima in fattuali e operativi. Quando, dunque, nel concreto, una data per il curatore del Padiglione Italia, e quali gli immediati reali progetti a supporto di contemporaneo, educazione e ricerca – tra le virtuose linee guida della Riforma Franceschini – in vista della preparazione dell’Italia al duplice palcoscenico, che si auspica non si tramuti in sdruccioloso scivolo? A voi le videodichiarazioni dedicate ad Artribune dal Ministro in persona…
– Diana Gianquitto
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