Dopo Galles e Islanda anche l’Olanda potrebbe avere un commissario italiano alla prossima Biennale. Lorenzo Benedetti spera, mentre il Padiglione Italia giace abbandonato

La notizia si presta a molteplici chiavi di lettura, prima ancora si presta a lanciare una proposta di riforma, atto che in Italia va tanto di moda ma che si ferma invariabilmente agli enunciati. Parliamo di Biennale di Venezia, e nello specifico di padiglioni nazionali: arrivano di questi tempi tante comunicazioni – ne riferiamo puntualmente […]

La notizia si presta a molteplici chiavi di lettura, prima ancora si presta a lanciare una proposta di riforma, atto che in Italia va tanto di moda ma che si ferma invariabilmente agli enunciati. Parliamo di Biennale di Venezia, e nello specifico di padiglioni nazionali: arrivano di questi tempi tante comunicazioni – ne riferiamo puntualmente su Artribune – di paesi che hanno scelto chi sarà a rappresentarli alla Biennale Arte del 2013. Una snellezza di procedure sconosciuta in Italia, e dovuta al fatto che nella larga parte dei casi le decisioni sono delegate ad organismi rappresentativi – l’Australia Council for the Arts, il British Council per l’Inghilterra, per fare qualche esempio – od a public call, come accaduto nei casi di Galles ed Olanda, per citare solo gli ultimi due incontrati.
In Italia, com’è noto, le scelte spettano invece al Ministero per i Beni Culturali, normalmente disinteressato a queste questioni e di conseguenza perennemente manchevole: basti pensare che per la mostra di Architettura, a poco più di un mese dal via, non è dato sapere come e da chi sarà rappresentato il nostro Paese, con un curatore – Luca Zevi – incolpevole vittima, essendo stato nominato lui stesso con ritardo clamoroso; buio assoluto anche su chi curerà il padiglione Italia alla mostra d’Arte del prossimo anno. Allora diciamo: perché dal mondo dell’arte non dovrebbe sorgere una condivisa domanda di riforma, per cambiare queste farraginose ed ovviamente dannose procedure? Perché non pretendere che si provveda anche da noi ad un sanissimo concorso, od in subordine si individui un organismo più snello che surroghi il ministero?
Per tornare alla notizia che ha originato la riflessione: capita che, dopo Ilaria Bonacossa con il padiglione islandese ed Alfredo Cramerotti con quello del Galles, ci potrebbe essere un altro giovane curatore italiano responsabiledi una rappresentanza nazionale. Lorenzo Benedetti, romano ma accasato al centro d’arte De Vleeshal di Middelburg, grazie al suo progetto con l’artista Mark Manders, è stato infatti inserito in una shortlist di 4 nomi per il padiglione olandese a Venezia. I 4 curatori avranno tempo fino alla fine di agosto per sviluppare il concept della mostra, che verrà poi scelto da una giuria entro il 2013.

– Massimo Mattioli

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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