Il Quai Branly di Milano cresce lungo i Navigli. In Zona Tortona sta nascendo (e si inizia a vedere) il nuovo museo firmato Chipperfield

Se ne parla poco, troppo poco, di questo nuovo museo in costruzione a Milano. Sarà la grande attenzione che negli ultimi mesi c’è stata nei confronti del Museo del 900, sarà l’attesa per il Museo d’Arte Contemporanea dentro CityLife, il nuovo quartiere nell’ex recinto fieristico, sarà che a Milano come mai prima d’ora si sta […]

Se ne parla poco, troppo poco, di questo nuovo museo in costruzione a Milano. Sarà la grande attenzione che negli ultimi mesi c’è stata nei confronti del Museo del 900, sarà l’attesa per il Museo d’Arte Contemporanea dentro CityLife, il nuovo quartiere nell’ex recinto fieristico, sarà che a Milano come mai prima d’ora si sta costruendo ogni ben di dio con una rosa di progettisti che va da Pelli a Isozaki, da Hadid a Maggiora, a Boeri, a Citterio, a Libeskind, a Zucchi per passare da Bellini, Cobb, Arquitectonica, Archea, Park, 5+1AA, Caputo, OBR e molti altri tutti impegnati in decine di opere di trasformazione urbana che hanno come orizzonte naturale l’Expo del 2015. Sarà quel che volete, insomma, ma il progetto di cui parliamo qui mica è da meno. Come non è da meno il progettista.
La Città delle Culture (nome un po’ veltroniano) nell’ex Ansaldo in Zona Tortona è un considerevole spazio espositivo, in zona più che strategica, che conterrà molte cose tra le più svariate: da un museo archeologico ad uno dedicato alle marionette. Il museo pivot, però, sarà senz’altro quello delle Culture Extraeuropee (da qui il riferimento al Quay Branly) ed è proprio per questo spazio che David Chipperfield, autore di tutto il complesso, realizzerà una nuova architettura in aggiunta al vecchio opificio Ansaldo ristrutturato. Nuova architettura che viene collocata nei cortili della fabbrica e che in questi giorni sta cominciando a fuoriuscire iniziando a suggerire a questa porzione di Milano un nuovo profilo, un nuovo intervento interno, costretto tra le braccia dell’architettura storica come fu quello di Italo Rota al Museo del 900.
I lavori vanno avanti, insomma, anche se la scadenza del 2011 (il museo doveva inaugurare in occasione dei 150 anni dell’Unità) appare poco probabile. Molto probabile, invece, sarà l’impegno della giunta Pisapia per trovare i quattrini non tanto per completare il progetto, quanto per garantirne il funzionamento. Non prima, però, di aver deciso quale dovrà essere l’identità e la spina dorsale di un progetto che ad oggi appare non ancora centrato.

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Redazione

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