L’omaggio poetico di Gabriele Tinti e Abel Ferrara ad Andrea Mantegna

Nella ricorrenza della morte del Mantegna, il poeta e l'attore danno voce all'Ecce Homo con una poesia struggente, recitata davanti al dipinto conservato al Museo Jacquemart-André di Parigi. Ecco il video in esclusiva

Quando il 13 settembre 1506 Andrea Mantegna morì a 75 anni, Albrecht Dürer dichiarò di aver provato “il più grande dolore della sua vita”. A distanza di secoli, le opere di questo grande artista ci parlano ancora di lui e della sua visione sensibile del mondo.

ABEL FERRARA LEGGE LA POESIA DI GABRIELE TINTI ISPIRATA ALL’ECCE HOMO DI MANTEGNA

Nella ricorrenza della morte del Mantegna, vi proponiamo l’omaggio che il poeta Gabriele Tinti ha voluto rivolgergli insieme all’attore Abel Ferrara. Lo hanno fatto dinnanzi alla magnifica opera Ecce Homo conservata al Museo Jacquemart-André di Parigi. L’attore legge la poesia da un foglio di carta, guardando l’opera, come fosse in preghiera dinnanzi al Cristo dolente. Poi sembra rivolgersi al pubblico “Non fuggire il suo sguardo, non voltare le spalle: chi griderà crocifiggilo? Chi pianterà la croce? Di dove sei quindi? Anche tu come noi, disperi, lacrimi, sospiri, hai sete”.

L’OPERA ECCE HOMO DI ANDREA MANTEGNA

Ancora una volta Gabriele Tinti sceglie di dar voce ha un’opera tornando sul tema della morte e della sofferenza. La figura del Salvatore presentata dal Mantegna è quella di un uomo allo stremo delle sue forze, che ha subito violente torture e si prepara all’epilogo decretato da una folla inferocita e ben raffigurata dalle due figure sui lati. Con una corda al collo e la corona di spine a coprirlo di ridicolo, la sua divinità traspare non solo dall’aurea dorata che gli sovrasta il capo, ma soprattutto dallo sguardo. Gli occhi tenuti aperti a fatica per gli sforzi e lo strazio, lasciano intravedere la dignità con cui accetta il sacrificio.

– Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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