Conosciuta a livello internazionale per la sua abilità nel combinare armonia estetica e innovazione tecnologica, Iris Van Herpen (Wamel, 1984) è da considerarsi, senza ombra di dubbio, la più grande sperimentatrice nel campo dell’alta moda contemporanea.
Dopo aver lavorato, durante il periodo universitario, al fianco di maestri del settore come Claudy Jongstra e Alexander McQueen, la designer olandese ha iniziato a specializzarsi nella produzione di collezioni estremamente eleganti utilizzando allo stesso tempo dispositivi all’avanguardia – come le stampanti 3D – e tecniche artigianali di tradizione millenaria.
Da cantanti del calibro di Lady Gaga, Beyoncé e Bjork (per la quale ha realizzato i costumi sfoggiati in occasione dello spettacolo Cornucopia) ad architetti e artisti come Daniel Widrig e Bart Hess, le collaborazioni di Iris Van Herpen riescono sempre a coinvolgere mostri sacri della creatività internazionale. In occasione della presentazione di Sensory Seas – la sua ultima collezione esibita lo scorso 20 gennaio presso il Cirque d’hiver Bouglione di Parigi – l’atelier Van Herpen ha pubblicato un video che mostra il dietro le quinte dell’evento rivelando i momenti cruciali della produzione degli abiti e della sfilata stessa.
Diretto dall’olandese Jip Mus, il video ci introduce all’interno dell’immaginario targato Van Herpen, un mondo che guarda tantissimo non solo all’anatomia umana, ma soprattutto a quella animale: il tessuto, che verrà poi indossato da figure tanto eleganti quanto ibride e aliene, si fa così membrana organica, a volte un’ala, altre una branchia.

– Valerio Veneruso

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www.irisvanherpen.com

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Valerio Veneruso
Esploratore visivo nato a Napoli nel 1984. Si occupa, sia come artista che come curatore indipendente, dell’impatto delle immagini nella società contemporanea e di tutto ciò che è legato alla sperimentazione audiovideo. Tra le mostre recenti: la personale RUBEDODOOM – Per tutti e per nessuno (Metodo Milano, Milano, a cura di Maurizio Bongiovanni, 2020) e le collettive, Existance Resistence (mostra virtuale su Instagram a cura di Giovanna Maroccolo e Patrick Lopez Jaimes, 2022), The Struggle is Real (Green Cube Gallery e Fondazione Spara, a cura di Clusterduck, 2021), Rifting (a cura di Federico Poni e Federica Mirabella per la quinta edizione di The Wrong Biennale, 2021), ISIT.exhi#001 (Spazio In Situ, Roma, a cura di ISIT Magazine, 2021), e Art Layers (progetto espositivo su Instagram curato da Valentina Tanni per il decennale di Artribune). Tra le principali esperienze curatoriali: lo screening video Melting Bo(un)d(ar)ies (Cappella di Santa Maria dei Carcerati, Palazzo Re Enzo, Bologna, 2022), il progetto di newsletter mensile IMMAGINARIA – Un altro mondo (per l’arte è possibile (commissionato dall’Associazione culturale di arte contemporanea TRA – Treviso Ricerca Arte, 2020/2021), le mostre collettive Le conseguenze dell’errore (TRA Treviso Ricerca Arte, 2019), e L’occhio tagliato (Casa Capra, Schio, 2018) e il ciclo di incontri TorchioTalks – Dialoghi tra arte grafica e arte contemporanea e la relativa esposizione collettiva TorchioFolks (atelier Palazzo Carminati della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, 2015/2016). È inoltre fondatore, insieme a Davide Spillari, del progetto editoriale BANANE FANZINE e co-curatore delle prime due edizioni del festival di arti interattive Toolkit Festival (Venezia, 2011 – 2012).
Ha collaborato con diverse realtà editoriali come Kabul Magazine e NOT. Attualmente vive tra Torino e il web.