La Valle dei Templi di Agrigento: storia, arte e misteri dell’antica Akragas
La Valle dei Templi di Agrigento è un capolavoro architettonico della Magna Grecia, oggi riconosciuto Patrimonio UNESCO. In questo articolo…

Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi. Ph Emanuele Simonaro
La Valle dei Templi di Agrigento è uno dei siti archeologici più straordinari al mondo, una testimonianza eloquente della grandezza e del genio architettonico della Magna Grecia. Inserita nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO dal 1997, questa vasta area archeologica, immersa in un paesaggio mozzafiato di ulivi secolari e mandorli, non è solo un complesso di rovine, ma un luogo vivo che continua a ispirare e a interrogare. L’antica città di Akragas, di cui la Valle era il cuore sacro, fu una delle più fiorenti e opulente poleis del Mediterraneo, e i suoi templi dorici, maestosi e imponenti, sono giunti fino a noi sfidando i millenni, raccontando storie di divinità, potere e civiltà.
Akragas: dalla fondazione al periodo d’oro
La storia della Valle dei Templi è indissolubilmente legata a quella dell’antica Akragas. Fondata intorno al 581 a.C. da coloni provenienti da Gela e Rodi, la città crebbe rapidamente in potenza e ricchezza grazie alla sua posizione strategica e alla fertilità del suo territorio. Il V secolo a.C. rappresenta il suo “età d’oro” sotto la tirannide di Terone, periodo in cui Akragas divenne una delle città più grandi e ricche del mondo greco, celebre per la sua prosperità e per la magnificenza dei suoi edifici pubblici e templi.
La costruzione dei grandi templi dorici che oggi ammiriamo nella Valle iniziò proprio in questo periodo di fioritura. Essi furono eretti su una dorsale rocciosa che si estende da est a ovest, seguendo un preciso schema urbanistico e religioso. Questi edifici non erano solo luoghi di culto, ma anche simboli del prestigio e della potenza della città, dedicati alle principali divinità del pantheon greco, e spesso finanziati con il bottino di guerra, come la celebre vittoria sui Cartaginesi nella battaglia di Imera (480 a.C.).
Nonostante la sua grandezza, Akragas conobbe anche periodi di declino. Fu distrutta dai Cartaginesi nel 406 a.C., un evento traumatico che segnò la fine della sua supremazia. Fu rifondata e ripopolata in epoca successiva, ma non raggiunse mai più lo splendore precedente. Sotto il dominio romano, divenne Agrigentum, mantenendo una certa importanza strategica, ma il suo ruolo di faro culturale andò scemando, lasciando che i suoi templi, un tempo vibrantemente colorati e frequentati, diventassero gradualmente parte del paesaggio e della memoria.

Agrigento, la Valle dei Templi vista dall’alto
I custodi di pietra: i templi iconici
La Valle dei Templi ospita alcuni degli esempi meglio conservati di architettura dorica al mondo. Ogni tempio racconta una storia di devozione e maestria.
Il Tempio della Concordia è senza dubbio il più celebre e meglio conservato. La sua integrità è dovuta in gran parte alla sua trasformazione in basilica cristiana nel VI secolo d.C. Dedicato probabilmente alle Concordia Augustorum in epoca romana, simboleggia l’armonia e la coesione civica. Le sue 34 colonne doriche, con la loro perfetta euritmia, sono un esempio sublime di equilibrio e proporzione.
Ad est si trova il Tempio di Giunone Lacinia (Hera Lacinia), anch’esso ben conservato nelle sue rovine, con gran parte della peristasi ancora in piedi. Costruito intorno al 450 a.C. e dedicato a Hera, la regina degli dèi e protettrice dei matrimoni, offre una vista spettacolare sulla costa e sul mare. Presenta tracce di incendi e restauri successivi, testimoniando la sua lunga vita e le vicissitudini che ha attraversato.
Il Tempio di Ercole (Heracles) è il più antico tra i templi della Valle, risalente alla fine del VI secolo a.C. Oggi ne rimangono otto colonne rimesse in piedi, ma la sua imponenza originaria è ancora percepibile. Era dedicato all’eroe semidio Ercole, particolarmente venerato ad Akragas, e testimonia la profonda religiosità degli Akragantini.
Tra i più grandi templi greci mai costruiti, il Tempio di Zeus Olimpio (Olympeion) era un’impresa architettonica colossale, destinata a celebrare la vittoria di Imera. Le sue dimensioni erano straordinarie, e la sua caratteristica più distintiva erano i Telamoni, giganti scultorei alti circa 7,5 metri, che fungevano da sostegno per la trabeazione. Oggi ne rimangono solo le imponenti rovine e uno dei Telamoni ricomposto, che permette di intuire la sua grandiosità perduta.
Il Tempio dei Dioscuri (Castore e Polluce), con le sue quattro colonne angolari ricostruite (simbolo della Valle stessa, anche se la ricostruzione è frutto di un’interpretazione ottocentesca), era probabilmente dedicato ai figli di Zeus, protettori dei cavalieri. La sua eleganza e il suo fascino iconico lo rendono uno dei punti più fotografati del sito.

Uno scorcio della Valle dei Templi
Recenti scoperte e l’archeologia in corso
La Valle dei Templi non è un sito statico, ma un campo di indagine archeologica in continua evoluzione. Negli ultimi decenni, le campagne di scavo hanno portato alla luce nuove e significative scoperte che arricchiscono la nostra comprensione dell’antica Akragas. Tra queste, sono state individuate strutture abitative e aree artigianali al di fuori del perimetro più noto dei templi, fornendo dati preziosi sulla vita quotidiana e sull’economia della città.
Scoperte recenti hanno incluso anche tratti di antiche mura difensive, necropoli con tombe ancora intatte e sistemi idrici complessi, come il vasto sistema di cunicoli e condotti idrici detti ipogei, essenziali per l’approvvigionamento idrico della città. Questi ritrovamenti non solo espandono l’estensione conosciuta dell’antica città, ma offrono anche nuove prospettive sulla sua organizzazione sociale, urbanistica e sulle pratiche funerarie, confermando la Valle come un laboratorio archeologico dinamico e ancora ricco di segreti da svelare.

Tempio di Hera, Valle dei Templi, Agrigento. Photo Edwin Poon
L’importanza storica e artistica: un patrimonio senza tempo
L’importanza della Valle dei Templi trascende la mera archeologia. Artisticamente, i templi rappresentano l’apice dell’architettura dorica in Occidente, testimoniando la perfetta padronanza delle proporzioni, dell’euritmia e dell’ingegneria che caratterizzava il mondo greco. Sono un manifesto del classicismo, con la loro armonia e la loro potenza espressiva, influenzando generazioni di architetti e artisti rinascimentali e neoclassici.
Storicamente, la Valle è un libro aperto sulla Magna Grecia, raccontando la storia di una civiltà che ha plasmato il Mediterraneo, lasciando un’eredità culturale e filosofica che è alla base del pensiero occidentale. È un luogo dove il passato si incontra con il presente, dove la magnificenza delle rovine ci invita a riflettere sulla transitorietà delle cose umane e sulla capacità dell’arte di resistere al tempo. La sua bellezza struggente e la sua potenza evocativa ne fanno un simbolo universale di patrimonio culturale e di resilienza storica, un monito e un’ispirazione per le generazioni future.
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