Punk never dies. Una mostra al CA2M

CA2M, Mostoles – fino al 4 ottobre 2015. Tracce di punk, dentro e fuori l’arte contemporanea. È il tema che riunisce nel Centro d’Arte Dos de Mayo di Mostoles – cittadina alle porte di Madrid, nota soprattutto per aver dato i natali a Iker Casillas – una sessantina di opere dal forte impatto visivo, che raccontano echi vicini e lontani dell’estetica punk. Oltre l’universo puramente musicale.

SVEGLIATI, CITTÀ DORMITORIO!
L’ampio e moderno spazio espositivo gestito dalla Comunidad de Madrid nel centro di Mostoles si propone sempre più come luogo d’incontro e scambio culturale per rendere più stimolante il tempo libero in una delle tante “città dormitorio” che circondano la capitale.
La mostra Punk accoglie il visitatore con un rumore di fondo che pervade le sale e che proviene dai video di artisti che del punk prelevano l’uso della musica assordante come mezzo di protesta. Esplicite citazioni dai gruppi come i Sex Pistols o i Clash sono presenti nei video di Dan Graham, dal titolo Rock My religion, e Guitar drag di Christian Marclay.

IL PUNK STORICO E LA CATEGORIA VALIDA SEMPRE
Il punk nasce come movimento musicale tra Londra e New York, tra il 1976 e il 1978, per poi diffondersi un po’ ovunque con molte varianti che condividono lo stesso clima di rabbia e protesta sociale, incitazioni alla violenza e alla distruzione, fino al limite dell’alienazione che sconfina nell’anarchia e nel nichilismo.
Il curatore David G. Torres intuisce in opere d’arte più o meno contemporanee al punk, ma soprattutto in proposte più recenti di una sessantina di artisti nazionali e internazionali, l’onda lunga di un movimento che tanto impatto ebbe sulla società e  soprattutto sui giovani nella seconda metà degli Anni Settanta. Secondo il curatore, si tratta dell’eco di una rabbia profonda che, periodicamente, riesplode e si manifesta anche nell’arte contro lo status quo sociale ed economico che governa il mondo.

Punk - veduta della mostra presso il CA2M, Mostoles 2015 - Gavin Turk

Punk – veduta della mostra presso il CA2M, Mostoles 2015 – Gavin Turk

PUNK NEVER DIES
Esplicita la citazione al punk originario nel divertente Pop Up di Gavin Turk, che appiccica il suo volto su una silhouette di cartone con il look e le fattezze di Sid Viciuos, il bassista dei Sex Pistols. Più allusiva, ma altrettanto graffiante, l’installazione Bicicletta per concerto con bicicletta e chitarra di Janis Muller. Complesso ma fortemente allusivo il messaggio presente in Don’t trust anyone over thirty, progetto multiplo di Dan Graham, Tony Oursler e Lauren P. Berger che – attraverso ventidue disegni, cinque video e una serie di foto – si propone come manifesto punk che rivendica le vessazioni di una gioventù ridotta a marionette, manovrate secondo le regole sociali della borghesia dominante.
Quanto a dissacrazione degli idoli o delle autorità costituite, non manca il ritratto iconoclasta della Regina Elisabetta con piercing e occhi a svastica dell’inglese Jamie Reid dal titolo God Save the Queen (1976), icona replicata più recentemente nei 5 pounds bill with nose di H.P. Feldmann.
Quanto all’ostentata violenza fisica, ovvero la risposta del punk alla violenza sociale (siamo nell’era di massimo splendore del terrorismo e delle sue spietate battaglie), emblematiche sono le immagini tratte dalle prime performance dell’americano Chris Burden (lo abbiamo ricordato su Artribune con l’articolo di Marco Senaldi e un video tributo) così come gli autoritratti fotografici con occhi neri e lesioni varie di artisti al limite del sadomasochismo come Nan Goldin. Bellissimo e semplicemente perfetto secondo l’estetica punk, La bestia di Basquiat, olio su tela del 1983 che vuol essere un “autoritratto a denti stretti”.
Per testimoniare la pratica in voga, allora come oggi, del graffitismo metropolitano come massima espressione del disagio sociale giovanile, l’artista greco Bill Balaskas ha dipinto in un corridoio “site specific” la scritta “ECHANOMIE” unendo la A di anarchia alla parola economia, tanto ricorrente nelle proteste dell’era punk.

Punk - veduta della mostra presso il CA2M, Mostoles 2015 - Federico Solmi

Punk – veduta della mostra presso il CA2M, Mostoles 2015 – Federico Solmi

ITALIANI A MOSTOLES
Sul filo dell’assunto scelto dal Torres, anche se un po’ in bilico, trovano spazio i tre geniali video del ciclo Chinese democracy del bolognese – ma ormai newyorchese d’adozione – Federico Solmi, due dei quali già esposti nel 2013 nella sua personale all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid. Solmi, attraverso la tecnica del graffito unita a una forma di video-fumetto rudimentale, racconta in toni sgargianti l’epopea di una neonata dittatura del capitalismo made in China, destinato alla soppressione violenta e inevitabile dell’originale antecedente nordamericano.
Seconda e ultima presenza italiana, in mostra a Mostoles c’è la videoperformance Chiara Fumai legge Valerie Solanas, opera vincitrice del Premio Furla 2013, esplicito e provocatorio riferimento di Chiara Fumai all’autrice dell’attentato ad Andy Warhol e al Manifesto per l’eliminazione degli uomini.
Solo a titolo di citazione – e all’insegna del trionfo del cattivo gusto che nell’estetica punk trova facili riferimenti – i video e le foto dell’artista basca Itziar Okariz la riprendono mentre orina dal vivo, “violando” luoghi pubblici e privati. E infine, nel segno di un’estetica più pulp che punk, il collettivo viennese Gelitin sfoglia con orgoglio le pagine del suo Das kakabets, libro d’artista fatto solo di foto di escrementi umani, rigorosamente ritratti nella tazza del water.

Federica Lonati

Mostoles // fino al 4 ottobre 2015
Punk. Sus rastros en el arte contemporáneo
a cura di David G. Torres
CA2M – CENTRO DE ARTE DOS DE MAYO
Avenida de la Constitución 23
+34 (0)91 2760221
[email protected]
www.ca2m.org

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Federica Lonati

Federica Lonati

Federica Lonati (Milano, 1967), giornalista professionista italiana, dal 2005 vive a Madrid. Diploma al Liceo Classico di Varese e laurea in Lettere e Filosofia all’Università Cattolica di Milano, si è formata professionalmente alla Prealpina, quotidiano di Varese, scrivendo di cronaca,…

Scopri di più