Una poetica nostalgia pervade la Galleria Christian Stein: alle pareti, monumentali lettere appartenute a un’altra realtà scrivono i versi che fanno di Jack Pierson (Plymouth, 1960) lo scultore della parola e dell’emozione. Le opere, sei sculture presentate qui per la prima volta, creano corrispondenze con amori lontani, incroci, destini, paesaggi dimenticati e ricordi sbiaditi. Come fossero la colonna sonora di questo viaggio nella malinconia del sogno americano, le “word sculptures” esposte ricreano il rumore dei pensieri che scorrono lungo le highway della California: immagini di un altrove che, incuranti della decadenza, guardano sempre a qualcos’altro.
È questo il medesimo sguardo disilluso di chi, come Pierson, ha conosciuto il lato più scintillante e, nello stesso tempo, quello più oscuro della società di cui queste stesse lettere si fanno emblema.
Marta Cambiaghi
Milano // fino al 27 luglio 2014
Jack Pierson
CHRISTIAN STEIN
Corso Monforte 23
02 76393301
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