Nasce l’app I-Muse: l’intelligenza artificiale mette in rete otto musei di Torino

Una statua del Museo Egizio ricorda un’opera dell’artista contemporaneo Luigi Ontani alla Gam: a connetterle è l’intelligenza artificiale, che suggerisce percorsi di visita originali tra i musei

L’intelligenza artificiale si può sostituire all’uomo? No, ma può aiutarlo a superare i propri limiti, suggerendogli soluzioni creative. È un po’ questo il leit-motiv della nuova app I-Muse, presentata al MAUTO di Torino in occasione delle celebrazioni per i suoi 90 anni: l’applicazione utilizza l’I.A. per creare collegamenti non banali tra le opere presenti nelle collezioni di otto musei torinesi aderenti all’iniziativa per migliorarne l’esperienza di visita. Connessioni a volte anche ardite: se si visita il Museo Egizio e ci si sofferma sulla Statua di Tauret del XII secolo a. C., l’app suggerisce di andare ad ammirare anche la statua DadAndroginErmete del 1987 di Luigi Ontani alla GAM, per questioni di affinità anatomica.

Il progetto I-Muse coinvolge otto musei di Torino

Una forma di edutainment con certificazione scientifica continuamente sottoposto a verifica, visto che “l’intelligenza artificiale utilizza le informazioni provenienti da fonti validate dai curatori di ogni singolo museo”, spiega uno degli ingegneri informatici ideatore del progetto, nato dall’inedita collaborazione tra Università di Torino (discipline economiche e matematico-statistiche) e Politecnico di Torino (Ingegneria e Architettura), con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito della prima edizione del bando Intelligenza Artificiale. “L’obiettivo di questa applicazione è duplice: creare un network tra i musei torinesi e, in futuro, anche del resto d’Italia e dell’estero, e fornire un’esperienza diversa ai visitatori”. La sperimentazione parte da Torino a cura di Club Silencio, nell’ambito del progetto Una notte al Museo che ogni settimana permette a un ampio pubblico, con una forte presenza under 35, di vivere i musei in chiave insolita, e coinvolge otto realtà museali: Reggia di Venaria Reale, Museo Egizio, Palazzo Madama, GAM- Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e MAO – Museo d’Arte Orientale, Museo Nazionale del Cinema, Museo Nazionale dell’Automobile e Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli.

Come funziona la app I-Muse

Il funzionamento di I-Muse, sviluppata in collaborazione con la società Synesthesia, e attualmente disponibile per iOS e Android, è semplice. Una volta scaricata l’app si potranno impostare i temi di interesse a cui si aggiungeranno mano a mano le opere in mostra. Per inserirle nel proprio database basterà inquadrare il Qrcode posto di fianco all’opera. Tutto questo permetterà a I-Muse di conoscere meglio l’utente e dunque di proporre suggerimenti in linea con il profilo. Qualche esempio? Creare percorsi personalizzati, e la possibilità di scoprire sia le opere esposte sia quelle custodite nei magazzini e archivi. L’app fornisce, poi, suggerimenti di visita negli altri musei cittadini aderenti, creando connessioni trasversali e percorsi di visita originali. Incentivando anche la mobilità turistica e l’indotto economico. Tra le molte funzionalità di I-Muse anche il gaming sviluppato dalla società Garycom, con una sezione apposita dell’app che permette di giocare con le collezioni. Tra i vantaggi per i musei non solo quello di offrire una migliore esperienza di visita ma anche di acquisire dati sulle preferenze degli utenti, permettendo così di migliorare i percorsi, ottimizzare gli ingressi anche attraverso ticketing dedicati e più in generale conoscere meglio il proprio pubblico.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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